A Gibellina (ri)apre il MAC, Museo d’arte Contemporanea “Ludovico Corrao”

La tragedia di Gibellina è nota a tutti perché è stato uno dei paesi della Valle del Belice colpiti e distrutti completamente dal terremoto del gennaio 1968. Negli anni della ricostruzione, fu eletto sindaco Ludovico Corrao che chiamò a raccolta artisti, pittori, scultori, architetti perché la “sua” Gibellina diventasse un museo a cielo aperto. Gli amici artisti accorrono e punteggiano la new town di installazioni audaci, architetture azzardate, creazioni ardite.

Nel marzo 1980 arriva anche Nino Soldano, collezionista e mecenate che  decide  di donare a Gibellina la sua enorme collezione di grafica con lavori di Enrico Baj, Corrado Cagli, Pietro Consagra, Mimmo Rotella, Mario Schifano. È la prima cellula del Museo d’arte contemporanea di Gibellina che a distanza di anni (più di trenta), viene riconsegnato alla comunità con un nuovo nome che ricorda il mitico sindaco: MAC – Museo d’arte contemporanea “Ludovico Corrao”.

Ecco che il museo riapre le porte (inaugurazione il 21 luglio), forte di un nuovo allestimento espositivo e museografico: un racconto di circa 400 opere, il doppio di quante erano esposte prima della chiusura, ma solo una piccola parte delle oltre duemila che compongono l’intera collezione, la più ampia del Sud Italia. C’è di tutto: dipinti, sculture, grafica, fotografie, bozzetti e maquette delle grandi opere di Gibellina Nuova, i progetti del Cretto di Burri, mega opera di land art che ricopre come un sudario i ruderi della Gibellina distrutta.

Il nuovo percorso espositivo del Museo d’arte Contemporanea “Ludovico Corrao”

Suddivise in otto sezioni, le opere segnano un percorso espositivo storico-cronologico, dal primo ‘900 alle ultime Avanguardie. E raccontano la storia contemporanea della rinascita di Gibellina nel segno dell’arte. Otto sezioni per un museo contemporaneo, che dialoga con il territorio,  completo di servizi aggiuntivi come un bookshop specializzato in editoria d’arte, una biblioteca, uno spazio consultazione e una caffetteria.

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È stata ridisegnata, poi, l’ampia corte che conduce all’ingresso, pronta a trasformarsi in una sezione en plein air, solo un assaggio dell’enorme museo a cielo aperto che è l’intera Gibellina. Si potranno finalmente rivedere opere straordinarie come il Ciclo della natura, le dieci grandi tele dedicate ai bambini di Gibellina, realizzate sul posto da Mario Schifano nella primavera del 1984. E La notte di Gibellina di Renato Guttuso, dipinta in memoria della notte tra il 14 e il 15 gennaio del 1970, nel secondo anniversario del sisma, quando mille fiaccole si accesero per ricordare allo Stato le macerie e le baracche: allora ci furono gli uomini e le donne del Belice, gli artisti e gli scrittori – Zavattini, Treccani, Cagli, Zavoli, Levi – gli intellettuali che avevano risposto all’appello di Leonardo Sciascia e di Ludovico Corrao, tutti testimoni dell’atto d’accusa contro il Governo, chiamato a discolparsi di fronte al mondo civile.

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Tutti i più bei nomi dell’arte contemporanea (italiana e non) sono presenti con i loro lavori, da Fausto Pirandello a Carla Accardi, da Piero Dorazio a Pietro Consagra, da Tano Festa a Toti Scialoja, da Franco Angeli a Mimmo Rotella, da Mimmo Paladino a Enzo Cucchi, da Christo ad Emilio Isgrò.
Senza contare le immagini dei fotoreporter che accorsero nel Belice terremotato e sono gli scatti emozionali di  Mimmo Jodice, di Enzo Brai, di Letizia Battaglia, di Melo Minnella che stesero la cronaca dei primi soccorsi, il dolore, le macerie, i morti; poi i tentativi di ricostruzione, la vita nelle baracche, le lotte, le manifestazioni, l’appello del mondo dell’arte.
Ma ci sono anche i Prisenti,  i drappi cerimoniali ricamati dalle donne di Gibellina su disegni di Carla Accardi, Renato Boero e Alighiero Boetti: non più solo simboli della religiosità contadina sono divenuti opere d’arte cariche di significato.

Un’opera di Toti Scialoja dedicata a Gibellina

L’inaugurazione del MAC è fissata per mercoledì 21 luglio alle 18,30, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci. L’attore Alessandro Preziosi leggerà frammenti de La notte di Gibellina di Massimo Recalcati. Previsto un omaggio a Franco Battiato del suo storico tastierista e grande amico Angelo Privitera che eseguirà al pianoforte alcuni brani del cantautore scomparso. Dal 22 luglio, il MAC aprirà definitivamente le porte al pubblico. Nei due weekend a seguire (24 e 25 luglio – 31 luglio e 1 agosto) è previsto l’ingresso gratuito per i residenti di Gibellina.

MAC – Museo d’Arte Contemporanea “Ludovico Corrao”
Viale Segesta, Gibellina (Tp)
Info: 0924.52.48.82; 0924.98.52.00. Web: macgibellina.it
Orari: da martedì a domenica,  9.30-13  e 16 -20
Biglietto: 7 euro, ridotto 5 euro
Il catalogo ragionato del MAC è a cura di Edizioni Caracol.

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