Austria: da Vienna a Graz, la rigenerazione urbana è arrivata

Qualcosa è cambiato. Da oggi, per stare bene e rigenerarsi non è più obbligatorio scappare dalla città: a Vienna, oltre ai parchi che ricoprono oltre un terzo della sua area urbana, sono nati i primi Coolspot, luoghi dove fermarsi a respirare, ideati dagli architetti del Breathe Earth Collective – BEC, un collettivo di giovani professionisti. Si tratta di strutture – tutte un po’ diverse l’una dall’altra –  che all’interno nascondono una piccola foresta fatta di alberi, felci e muschi, in cui la temperatura, grazie alle piante e a una sottile nebulizzazione, è più bassa rispetto all’esterno di almeno cinque o sei gradi.

I primi Coolspot, che  fanno parte del progetto di ricerca “Tröpferlbad 2.0”, sono stati installati nella capitale per raggiungere più persone possibile: uno si trova nello Schlingermarkt, un tipico (e caldissimo) mercato nel quartiere periferico Floridsdorf, e l’altro nel Parco Esterhazy, che in questo modo diventa il primo “parco di raffreddamento” di Vienna.

«Quando si tratta di rigenerarsi, è la natura che fa la differenza», spiega Andreas Goritschnig, uno degli architetti del collettivo: «Il verde delle piante ha effetti salutari che non possono essere sostituiti da mezzi artificiali. Ecco perché la vegetazione è inclusa come elemento naturale in tutti i nostri progetti». 

Nell’ottica di questa visione il collettivo ha progettato anche un’altra installazione importante a Graz, seconda città d’Austria: si tratta del “Padiglione di cultura climatica,  un gazebo in legno al cui interno è stata piantata una piccola foresta e che rimarrà in piazza Freiheitsplatz fino al 15 agosto. Oltre a donare refrigerio a chi ha bisogno di natura e aria pulita in città, il Klima-Kultur Pavillon si offre anche come sede per incontri e conferenze per discutere di cambiamenti climatici, ricerche e soluzioni, con esperti di architettura, mobilità e alimentazione.  

Un pianeta da amare 

Benché sia installato a Graz, questo progetto fa parte di Planet Love, Biennale for Change 2021 di Vienna che quest’anno ha come tema il Climate Care. Prima biennale al mondo che combina arte, design e architettura, la rassegna Planet Love punta ad affrontare lo scottante tema dei cambiamenti climatici non solo dal punto di vista della decarbonizzazione, ma soprattutto della relazione tra il pianeta e gli esseri umani. E lo fa con l’aiuto di esperti di varie discipline che, collaborando e utilizzando le tecnologie digitali a beneficio di clima e ambiente, possono trovare vie nuove in direzione di un cambiamento radicale nelle nostre società ed economie, al fine di preservare gli ecosistemi, frenare il riscaldamento globale e proteggere la biodiversità 

Organizzata da MAK (Museo di Arti Applicate Vienna), Università di Arti Applicate Vienna, Kunsthalle Wien, Architekturzentrum Wien e Wirtschaftsagentur Wien in collaborazione con Kunst Haus Wien e AIT Austrian Institute of Technology, fino al 3 ottobre 2021, la Biennale presenterà al grande pubblico un nuovo paradigma possibile, attraverso mostre (come l’interessante Invocazione alla speranza, al MAK, che porta i visitatori in un futuro post-antropocentrico), incontri, performance, installazioni, progetti collaterali  e laboratori per bambini, sparsi in diversi punti della capitale austriaca. E potrà diventare anche un’occasione per una “fuga rigenerante” a Vienna.

“Coolspot” naturali

Oltre ai coolspot progettati dal collettivo BEC, Vienna offre innumerevoli spazi verdi per ricaricarsi con passeggiate nella natura, sia in centro che poco fuori città: ben 990 i parchi comunali, che ospitano oltre 6000 colonie di api. L’area verde più estesa in centro città è quella formata dai giardini barocchi del Palazzo Belvedere (con l’Orto botanico, voluto dall’imperatrice  Maria Teresa, e il più antico giardino alpino d’Europa), il parco Schweizergarten e il parco del Palazzo Schwarzenberg (adiacente al Belvedere ma non accessibile al pubblico). Sarà un piacere passeggiare in questo gioiello di architettura barocca del XVIII secolo che è considerato uno dei più importanti giardini storici in stile francese d’Europa, e che  – insieme ai due castelli – è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’Umanità. 

Gli appassionati di rose, invece, si fermeranno a respirare rimpiendosi gli occhi di colori al Volksgarten: voluto nel 1823 dall’Imperatore Francesco I, è stato il primo parco progettato per essere aperto al pubblico. All’interno si ammirano oltre  3000 piante, più di duecento tipi di rose, e un tempietto – il “Theseustempel” – che in origine ospitava  la scultura di Teseo di Antonio Canova (oggi al Kunsthistorisches Museum) e che ora è diventato luogo di esposizione per l’arte contemporanea (quest’anno è esposta l’installazione “Für die Luft” di Susanna Fritscher). 

Il luogo più “selvaggio” della capitale resta il Parco Nazionale Donau-Auen, uno dei sei Parchi Nazionali austriaci, considerato il “polmone verde” di Vienna (un quarto della sua superficie è in territorio viennese). In questo tratto, il Danubio scorre libero da argini e canali e intorno al grande fiume si sviluppa la più grande area di zona umida dell’Europa centrale, che ospita una grande varietà di fauna (dai martin pescatori alle aquile di mare, dal castoro alle tartarughe di stagno europee) e dà rifugio a diverse specie in via d’estinzione.

Passeggiate tra i vigneti

Spostandosi poi sulle colline intorno a Vienna, si può godere, oltre che di un meraviglioso panorama sulla città, anche di un ottimo bicchiere di vino viennese. La tradizione vitivinicola della capitale austriaca ha più di 2000 anni e ancora oggi, sui colli, nei vigneti che circondano la città, viene portata avanti un’antica tecnica: il Gemischter Satz, la vigna mista, oggi presidio Slow Food, che ancora caratterizza almeno 50-70 ettari di terreno, e vede la coltivazione di diversi vitigni nello stesso vigneto. La si incontra salendo l’antica stradina ciottolata Stammersdorfer Kellergasse della collina Bisamberg (qui, viticoltori come Göbel e Weinhandwerk servono il loro vino “Gemischter Satz” in giardino, con una vista incomparabile su Vienna e i suoi dintorni), oppure percorrendo il sentiero escursionistico urbano 1 (Stadtwanderweg), che parte dal capolinea del tram linea D nel borgo viennese Nussdorf e porta attraverso vigneti e boschi fino all’osservatorio Stefaniewarte,  sul monte Kahlenberg. Ma lo stesso vino si assaggia anche nei quartieri di Salmannsdorf, Sievering e Neustift prima di una salita sulla collina dell’Hermannskogel (542 m), il “monte” più alto di Vienna.

Rinascita urbana

«L’amore per le piante, scientificamente noto come fitofilia, è innato in noi umani», commenta l’architetto e paesaggista Lisa Maria Enzenhofer, che fa parte del collettivo BEC. E le città austriache, in effetti, sono piene di verde in cui rigenerarsi. Oltre alla già citata Graz, con il nuovo coolspot, a Salisburgo, la città di Mozart,  una pausa verde è garantita sul monte Mönchsberg, tra grotte e sentieri segreti, immersi in una foresta di faggi, aceri, tigli e querce.

Così come a Innsbruck, capitale del Tirolo, dove in mezz’ora si passa dal Café Sacher del centro (dove ogni giorno arriva da Vienna una fornitura di Sacher Torte originale) direttamente a quota 2.300 metri: con la funivia Nordkettenbahnen e una passeggiata lungo il Perspektivenweg (sentiero delle prospettive), dove, oltre all’aria, a rigenerare sarà anche la vista panoramica.

Info: austria.info/it

Dove Viaggi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

L'articolo Austria: da Vienna a Graz, la rigenerazione urbana è arrivata sembra essere il primo su Dove Viaggi.



from Dove Viaggi https://ift.tt/2SMaokg
via IFTTT

Commenti