Padova patrimonio Unesco per i cicli di affreschi del XIV secolo

Un’altra città – gioiello italiana vedrà riconosciuto il suo eccezionale patrimonio culturale dall’Unesco. La candidatura di Padova ha appena ricevuto parere positivo da Icomos (International Council on Monuments and Sites), organo tecnico a cui Unesco affida la valutazione sulle candidature a Patrimoni dell’umanità. Equivale ad una promozione, perché – come sottolineato dal governatore del Veneto, Luca Zaia – è un fatto straordinario avere un giudizio così positivo da Icomos in prima battuta. In molte altre occasioni, infatti, sono state richieste ai candidati sostanziali modifiche o integrazioni alla candidatura.

Padova patrimonio Unesco per gli affreschi del XIV secolo

Nel caso di Padova invece Icomos ha chiesto solo una modifica della denominazione del sito: da “Urbs Picta” con cui era stata avanzata la candidatura a “Cicli di affreschi del XIV secolo a Padova”. Evidentemente il latino sarebbe risultato un po’ ostico a livello internazionale. Ma quello che conta è il riconoscimento del valore universale di una zona, il padovano, in cui la tradizione dell’affresco risale addirittura al X secolo; la tecnica si è poi sviluppata fino all’eccezionale fioritura del Trecento, grazie anche alla presenza fondamentale di Giotto, che è stato d’ispirazione per tanti artisti successivi.

La Cappella degli Scrovegni di Giotto

La Cappella degli Scrovegni infatti, dipinta dal 1303 al 1305, è la massima espressione del genio creativo del pittore toscano e la sua opera meglio conservata in assoluto. Gli esperti la considerano paradigma della grandezza di Giotto nel reinventare la tradizionale pittura ad affresco e della sua innovativa rappresentazione dello spazio. «Giotto crea la prospettiva nello spazio pittorico un secolo prima che Leon Battista Alberti la teorizzi nel suo De Pictura», spiega Federica Millozzi, conservatore della Cappella degli Scrovegni e responsabile dell’Ufficio Patrimonio Mondiale e del progetto “Padova Urbs picta”. «Sono inediti anche l’attenzione agli stati d’animo dei personaggi e l’uso della rappresentazione sacra per fini celebrativi e politici».

Prato della Valle, la più celebre piazza di Padova (iStock)

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Grazie al riconoscimento Unesco, questo capolavoro non sarà l’unico motivo per visitare Padova: all’interno delle mura cinquecentesche della città si ammirano i cicli pittorici trecenteschi che entro la fine di luglio saranno proclamati ufficialmente Patrimonio dell’Umanità insieme alla Cappella degli Scrovegni. Sono gli affreschi nella Chiesa dei SS. Filippo e Giacomo agli Eremitani, nel Palazzo della Ragione, nella Cappella della Reggia Carrarese, nel Battistero della Cattedrale, nella Basilica di Sant’Antonio, nell’Oratorio di San Giorgio e nell’Oratorio di San Michele. Tutti insieme costituiscono un meraviglioso itinerario in un centro storico straordinariamente ampio rispetto alle dimensioni della città ed estremamente vivo.

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