Meglio evitare i viaggi all’estero: lo dice la Farnesina, che sul suo sito ha appena pubblicato un annuncio con cui sconsiglia ufficialmente a tutti i connazionali di evitare viaggi fuori dall’Italia «se non per ragioni strettamente necessarie». Il motivo è l’aggravarsi della situazione epidemiologica in tutta Europa che potrebbe mettere a rischio contagio i viaggiatori, ma anche complicare le procedure di partenza e di rientro.
«Non si possono escludere future ulteriori restrizioni agli spostamenti che rischierebbero di complicare eventuali rientri in Italia» scrive ancora il ministero, ricordando che la situazione è in continuo divenire e che, proprio per questo, ogni Stato ha la facoltà di imporre regole ancora più ferree, e anche da un giorno all’altro, per i cittadini provenienti da altri Paesi, sia in Europa, che fuori dall’Europa. «Analoghe problematiche di rimpatrio – scrive infatti il ministero – potrebbero verificarsi, con incidenza ben più grave, in caso di viaggi verso destinazioni extra-UE».
Se lo sconsiglio ha valore di suggerimento – o «forte raccomandazione», a voler riprendere una delle espressioni più usate negli ultimi giorni dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte – restano intanto obbligatorie tutte le altre regole stabilite in merito ai viaggi. Per questo la Farnesina individua quattro gruppi di Paesi: il gruppo A che include San Marino e Città del Vaticano verso i quali ci si può muover senza limitazioni, il gruppo B che include alcuni Paesi UE, Schengen, Andorra e Principato di Monaco verso i quali ci si può muovere con semplice autodichiarazione, ma senza motivazione di urgenza né obbligo di isolamento al rientro. Tra questi Paesi UE non rientrano quelli del gruppo C – Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord – per i quali è previsto l’obbligo, al rientro, di un certificato di negatività al Covid e di segnalazione alle autorità sanitarie del proprio rientro in Italia da queste destinazioni. Del gruppo D fanno poi parte Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay, verso i quali ci si può spostare senza motivazione specifica, ma con obbligo di isolamento fiduciario al rientro. Del gruppo E fanno poi parte i Paesi del resto del mondo, verso i quali gli spostamenti sono possibili solo con specifiche motivazioni di lavoro, salute, urgenza e quindi non per turismo. Infine il gruppo F – con Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana – che include i Paesi dai quali è previsto il divieto di ingresso dall’Italia, salvo ai residenti prima del 9 luglio.
Per ciascun gruppo, tuttavia, il ministero fa presente che, anche se l’Italia autorizza i viaggi senza specifiche motivazioni, all’arrivo a destinazione i viaggiatori potrebbero essere obbligati a sottostare a regole diverse come blocco all’ingresso, obbligo di quarantena, di certificato di negatività. Per informarsi prima di partire, all’indirizzo infocovid.viaggiaresicuri.it c’è un questionario interattivo dal valore puramente informativo per verificare la normativa italiana in vigore in merito agli spostamenti da/per l’estero.
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