Sicilia in bicicletta: dall’Etna ad Agrigento, sulle tracce del Giro d’Italia

Dalla Sicilia, il 3 ottobre parte il Giro d’Italia con la tappa Monreale-Palermo e, per la prima volta dopo la pandemia, il ciclismo torna protagonista. Almeno fino al 25 ottobre, data in cui si concluderà a Milano la 103esima edizione del giro, dopo 3.497,9 km attraverso l’Italia.

Ma scoprire il belpaese in bicicletta non è una missione per soli atleti: sono, infatti, oltre due milioni gli italiani che scelgono le due ruote come mezzo di trasporto quotidiano. E, sempre di più, anche per le proprie vacanze.

Il turismo sostenibile e responsabile va in bicicletta

Viaggiare in bicicletta è una scelta di turismo sostenibile che ha molteplici vantaggi: dare valore alla miriade di piccoli centri e borghi storici disseminati su tutto il territorio nazionale, muoversi nel rispetto dell’ambiente, senza inquinare, ma anche fare attività all’aria aperta, nel rispetto di quel distanziamento sociale che ci accompagnerà ancora per molti mesi, nell’ottica di un turismo responsabile, verso se stessi e gli altri.

In particolare, nell’estate post lock-down appena terminata, il turismo sportivo ha contato ben 3,2 milioni di soggiorni degli italiani, 1 su 6 motivato dalla vacanza in bicicletta (fonte: Ufficio Studi ENIT su rilevazione diretta e dati Banca d’Italia, ISTAT).

Così, mentre i ciclisti del Giro d’Italia si sfidano tra loro a tutta velocità, noi possiamo sfidare la pigrizia e andare, anche a pedalata lenta, alla scoperta delle innumerevoli meraviglie artistiche, naturalistiche e geologiche del nostro territorio.

Etna
Uno degli itinerari cicloturistici sull’Etna

In bici sull’Etna, tra campi di lava e boschi

Prima tappa: alle pendici dell’Etna, il vulcano attivo più alto d’Europa, uno dei 55 siti UNESCO d’Italia. Qui, si possono trovare percorsi alla portata di tutti: itinerari tranquilli, perfetti per famiglie con bambini, o salite ardite, anche per i più esperti.

Il Parco Ciclistico Etna propone ben cinque itinerari che permettono di arrivare ai rifugi in quota partendo da altrettanti comuni (tra cui il più caratteristico è Zafferana) e scalando diversi versanti, gambe e fiato permettendo.

Il segreto per godere appieno dell’ambiente naturale senza sottoporsi a fatiche eccessive è semplice: affittare la mountain bike, con o senza pedalata assistita, una volta arrivati al Parco dell’Etna.

L’itinerario più semplice è quello che costeggia i campi di lava della colata del 2002: attraverso l’antica Pineta Ragabo, sale fino a Piano Provenzana, da cui si può vedere a distanza ravvicinata lo spettacolare Cratere di Nord-Est.

Partendo da Milo, paesino a mezza costa sulle pendici dell’Etna, è possibile, invece, partecipare a un e-bike tour con degustazione di vini locali, molto apprezzati anche dalla moderna enologia.

In alternativa, muovendo dal rifugio Sapienza, sul versante Sud del vulcano, si può percorrere la Pista Altomontana fino ad affacciarsi sul versante Nord e suggellare la giornata con una cena al tramonto, a base di specialità siciliane.

I percorsi più difficili sull’Etna

Per i più esperti, è possibile fare il giro completo del vulcano su un percorso di oltre 80 km. In questi casi, soprattutto se si è da soli, è indispensabile munirsi di dispositivi Gps per l’orientamento e la sicurezza.

Chi segue il Giro d’Italia sa che la sfida per eccellenza, da queste parti, è la leggendaria salita Linguaglossa (nominata la #salvaciclisti), che porta gli sportivi più determinati fino a 1720 metri d’altezza nella pineta di Piano Provenzana. Anche quest’anno sarà una delle tappe siciliane, prevista per il 5 ottobre.

Anche senza percorrere tutti i 18, impegnativi, km del percorso, può valere la pena di inforcare la bici per il primo tratto, quello che dall’abitato medievale di Linguaglossa (stazione della ferrovia Circumetnea, in provincia di Catania) conduce, attraverso un lungo rettilineo, ai primi, ampi tornanti, caratterizzati da pendenze dolci e da una natura rigogliosa e profumata.

Più su, compaiono i boschi di conifere e, a ridosso della meta, lo spettacolo dei basalti raffreddati della colata vulcanica.

Valle dei Templi
Tempio dei Dioscuri nel Parco della Valle dei Templi, ad Agrigento (iStock)

Dalla Sicilia barocca alla Valle dei Templi, l’arte si scopre in bicicletta

Per esplorare in sella a una bici anche altre zone della Sicilia, le possibilità sono molteplici e interessano quasi tutte le province con itinerari tematici che includono ed esaltano gli aspetti ambientali, storici e artistici dell’isola.

Tra le proposte cicloturistiche più interessanti, si distinguono quelle del progetto Medinbike di SIBIT (Sustainable Interregional Bike Tourism), cofinanziato dall’Unione Europea e dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), che valorizza gli itinerari in bicicletta tra i territori mediterranei della Sicilia meridionale (Agrigento, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa, Trapani) e Malta.

In particolare, i quattro percorsi di Trapani spaziano dalla Riserva naturale delle Saline al Tempio di Segesta, dalla Riserva dello Zingaro all’area archeologica di Selinunte con itinerari di media e bassa difficoltà, varianti comprese.

Ad Agrigento, invece, le tre ciclovie (Agrigentina e Sicani più la variante Valle del Sosio) non solo toccano alcuni luoghi attraversati dal Giro d’Italia nella seconda tappa, da Alcamo ad Agrigento, ma offrono scorci dalla bellezza incontaminata, come la celebre Scala dei turchi, la parete rocciosa a picco sul mare, lungo la costa di Realmonte (da ammirare a distanza per motivi di sicurezza).

Inestimabile, poi, l’importanza archeologica e artistica della Valle dei Templi, patrimonio UNESCO, a pochi minuti dal centro di Agrigento, visitabile, nella sua vastità, anche in bicicletta, percorrendo la via verde di 10 km che nasce in prossimità dell’ingresso, nell’area Porta V, e termina al Santuario di Demetra.

Nei dintorni di Siracusa, Medinbike propone ben quattro itinerari: la ciclovia Nord-Sud Tour Costiero, il percorso dell’Antica Grecia e le due varianti di Noto e Palazzolo Acreide, entrambe inserite nel Sito UNESCO delle “Città tardo barocche del Val di Noto”, insieme a Caltagirone, Militello in Val di Catania, Catania, Modica, Ragusa e Scicli.

Sulla costa sud-orientale di Siracusa, inoltre, si può percorrere anche la pista ciclabile intitolata a Rossana Maiorca (che, da queste parti, raggiunse uno dei suoi record di apnea) e realizzata sul tracciato dell’ex-ferrovia che, fino alla fine del secolo scorso, collegava la zona industriale con il centro della città: sono solo 7 km, ma spettacolari per la vicinanza al mare.

Siracusa
La via ciclabile dedicata a Rossana Maiorca a Siracusa

Webmap e progetti europei, la Sicilia a ritmo lento è più bella

Per chi desidera saperne di più sui sentieri e i Cammini di Sicilia, poi, l’Osservatorio Turistico del Dipartimento Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana ha realizzato una webmap che raccoglie gli itinerari dedicati alla mobilità dolce con indicazioni su lunghezza del percorso, livello di difficoltà e tempi di percorrenza. Con un servizio in più: la possibilità di scaricare la scheda di ciascuna ciclovia, la legenda dei percorsi ciclabili e il file GPX dell’intero percorso.

E non finisce qui, la Sicilia fa parte anche della Ciclopista del Sole, il percorso di 3000 km ideato da FIAB attraverso tutta l’Italia, da nord a sud, ed entrerà nel progetto europeo Eurovelo 7 che collegherà, grazie alle due ruote, la Norvegia a Malta. All’insegna di un turismo sostenibile e slow. Per un’immersione totale nella bellezza.

Scopri di più su Italia.it

Durante il giro partecipa anche tu al racconto social di Italia.it e delle Regioni italiane con l’hashtag #Italybybike, su Facebook, Instagram e Twitter. Un viaggio alla scoperta dei territori attraversati dal Giro d’Italia, delle loro bellezze e degli itinerari cicloturistici. Si parte!

 

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