Lago d’Idro, cosa vedere. Spiagge, sentieri e boschi a un’ora da Brescia

È una scheggia azzurra che, vista dai monti intorno, riflette il verde dei boschi. Il lago d’Idro è l’idea per un fuoriporta di fine estate, a un’ora di curve panoramiche da Brescia, che mette d’accordo tutti: da chi cerca il riposo su spiagge appartate a chi pedala, cammina o scala. Sempre nella natura e nella pace.

Lago d’Idro cosa vedere: spiagge, sentieri, boschi

“La zona vanta oggi oltre 60 chilometri di itinerari”, spiega Sergio Rizzardi, presidente del Gruppo Sentieri Attrezzati. “Abbiamo strade ferrate come la Sasse, fino alle vedute sul lago da Monte Croce di Perlè, a 1.031 metri. A settembre i colori sono unici. E i boschi di faggi e castagni sono un paradiso dei cercatori di funghi”.

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Lago d'Idro cosa vedere
@Michele Rossetti/Visit Brescia

Lago d’Idro, cosa vedere (e fotografare)

I più preparati si arrampicano sui 1.466 metri del monte Stino, in bilico sul confine tra Trentino e Lombardia, per gli scatti migliori dall’alto al lago d’origine glaciale, se si è appassionati di fotografia, o per scoprire nella boscaglia, tra ontani neri e pini silvestri, tracce di fortificazioni militari, se si ama la storia. Sulla sponda ovest, invece, 498 gradini collegano batterie e caserme della Rocca d’Anfo, monumentale fortino a picco sul lago, eretto dalla Repubblica di Venezia sul confine con il Principato di Trento e riportato a seconda vita da Napoleone nel 1798.

Dove fare sport

Si sciolgono i muscoli sui sentieri intorno, ma anche sul lago stesso. L’assenza di motoscafi e correnti costanti favoriscono ogni tipo di sport d’acqua. Al mattino presto si pratica la canoa. Poche ore dopo, una brezza leggera ristora chi pratica il Sup, la tavola su cui si rema in piedi, esplorando a ritmo lento la costa. Dopo pranzo sale l’ànder, vento da sud ovest che invita ad alzare le vele. Le montagne riparano dagli sbalzi di temperatura e permettono di esplorare e muoversi all’aperto fino ad autunno inoltrato. Lo sanno bene i turisti del Nord Europa, che hanno scoperto questo luogo prima di molti italiani. Per loro sono nati campeggi, residence, locali essenziali.

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Lago d'Idro cosa vedere
@Michele Rossetti/Visit Brescia

Hotel e non solo: dove dormire

“I nostri clienti cercano tranquillità, uscite in barca e passeggiate in bicicletta lungo la riva orientale”, spiega Claudio Bazzani, proprietario delle tre moderne camere del b&b Re Perone. “E la sera prenotano una cena per provare le specialità locali”. Nulla di meglio che vedere scomparire il sole dietro le montagne dai tavolini che si affacciano sul lago alla Trattoria Da Andreina. “Mio marito è uno degli ultimi pescatori del posto, per questo i nostri piatti sono sempre a base del pescato del giorno”, racconta Andreina Rizzardi, signora del persico fritto di Idro, sponda est.

Lago d'Idro cosa vedere
La piscina del B&B Re Perone, ad Anfo.

In bicicletta verso Bagolino

Partono da qui molti ciclisti diretti a Bagolino, su un classico, impegnativo tracciato a pedali che sale, tra curve a gomito e scorci improvvisi, sull’acqua dolce e si chiude nel cuore medievale di questo borgo montano. Qui ci si perde tra i vicoli, respirando l’aria fine degli 800 metri, o provando in uno spaccio di produttori locali il bagòss, formaggio sapido stagionato con un’aggiunta di zafferano.

Lago d’Idro, le specialità locali

Tornando in discesa al lago si omaggia l’agricoltura eroica di Giovanni Nabacino, che ha strappato alla boscaglia terrazzamenti per farne frutteti. Alla fortunata esposizione si ispira il nome dell’azienda: Terre solive. “Trasformo prodotti del mio giardino come i mirtilli, ma anche le erbe spontanee”, spiega lui. “Qui il radicchio dell’orso diventa un ottimo sottolio”.

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Lago d'Idro cosa vedere
@Michele Rossetti/Visit Brescia

Lago d’Idro cosa vedere: in mountain bike a Lavenone

Poco a sud del lago, l’esplorazione in mountain bike o zaino in spalla continua lungo la valle dell’Abbioccolo, a Lavenone. Sui suoi sentieri aleggia il profumo di resina e, con lo sguardo in basso, si incontrano rari figli del sottobosco come il raponzolo chiomoso e il fior di stecco.

Ultima tappa Presegno

Ultima tappa, l’antica Presegno, sotto le Piccole Dolomiti bresciane. I ponticelli sul torrente sono fatti per sostare. Gli stemmi scolpiti sui portali delle case raccontano le famiglie del luogo. La piazzetta del paese, simile a un teatro, tra scale, ringhiere e acciottolato, fa venire voglia di chiacchierare. Tutto invita a rallentare.

 

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