Un anello di 173 chilometri di puro piacere cicloturistico nella Toscana più autentica. Un percorso, il Grand Tour della Val di Merse, da fare tutto d’un fiato o in più giorni, in sella a una bici muscolare o a una e-bike.
Senza timori, se non la lunghezza e qualche saliscendi impegnativo: perché oltre ad essere interamente segnalato, è il primo percorso in Italia dotato di cartelli stradali salvaciclisti che invitano gli automobilisti a ridurre la velocità e a prestare attenzione alla distanza di sicurezza.
I comuni virtuosi del Grand Tour Val di Merse
Sono sei i comuni toscani attraversati dal Grand Tour Val di Merse – Casole d’Elsa, Radicondoli, Monticiano, Murlo, Chiusdino e Sovicille -, tutti concordi nell’intento di voler fare del proprio percorso cicloturistico un’eccellenza italiana.
Per raggiungere questo obiettivo, insieme, hanno deciso di posizionare una segnaletica permanente all’ingresso e all’uscita dei propri centri urbani: cartelli stradali omologati dal codice della strada, che invitano gli automobilisti a prestare massima attenzione a chi pedala, riducendo la velocità e rispettando le debite distanze di sicurezza.
L’iniziativa accolta dai sei comuni di dotare il percorso del Grand Tour della Val di Merse di cartelli per la sicurezza del ciclista, rientra nella campagna Salvaciclisti promossa da Paola Gianotti (nella foto a destra), ciclista e cicloviaggiatrice, che lo scorso 17 Settembre con il suo team ha percorso in bicicletta i 173 chilometri del Grand Tour ricevendo dagli stessi Sindaci l’Attestato al Valore.
Grand Tour Val di Merse, un esempio virtuoso
L’anello del Grand Tour Val di Merse, inaugurato nel 2011 come percorso permanente segnalato con pannelli direzionali e distanziometrici (ogni 10 chilometri), copre una vasta area che dal cuore della Montagnola Senese, incrocia quattro valli toscane – la Val d’Elsa, la Val di Cecina, la Val di Merse fino alla Valle dell’Ombrone – arriva a sfiorare la Maremma grossetana, in un territorio tipicamente collinare caratterizzato da diversi ambienti naturali, prima di toccare Siena.
Lungo il percorso Grand Tour della Val di Merse, nei comuni interessati, oltre ai cartelli stradali di sicurezza per il ciclista, si trovano anche altri servizi utili a chi pedala, tra cui fontane d’acqua, defibrillatori, centraline di ricarica elettrica per e-bike, queste ultime concepite come vere e proprie aree di stop, attrezzate con panchine in legno dotate di portabici con ricarica elettrica, di wifi e illuminazione notturna, di bike lounge in cui sostare e dov’è possibile consultare le piantine dei percorsi.
Vi sono, poi, lungo il percorso, specifici servizi a richiesta come il pick-up dalla stazione ferroviaria più vicina (Siena o Poggibonsi), il noleggio bici o e-bike (anche con carrellini per i bambini), la possibilità di farsi accompagnare da guide ciclistiche o roadbook per i selfguided, il trasporti bagagli da uno stop al successivo, E non mancano, ovviamente, le strutture bike friendly dove dormire e dove mangiare.
Il percorso, oltre ad essere segnalato per tutti i 173 km, è interamente mappato e la traccia gpx è scaricabile su tutti i device o può essere stampata e utilizzata come mappa in versione cartacea. È completato da una guida turistica cartacea che accompagna il visitatore nelle tante attrazioni, museali e culturali oltre che naturalistiche del territorio.
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L’Albo delle persone di Valore 2020: un riconoscimento a chi completa l’anello
Ma non è tutto, con la nascita dell’Albo delle persone di Valore 2020 c’è un’altra novità dedicata a chi percorre (e completa) il Grand Tour Val di Merse: il diritto di entrare a far parte del registro on line dei “ciclisti di valore” (sul sito del percorso e sul sito dei 6 comuni che fanno parte del tour) e di ricevere un vero Attestato al valore direttamente dal Sindaco del Comune di partenza.
“Il Grand Tour Val di Merse – afferma il Direttore di Toscana PromozioneTuristica – è un esempio lungimirante di come il prodotto bike non sia la semplice disponibilità di infrastrutture, ma per un turismo sempre più evoluto, richieda la disponibilità di servizi di accoglienza che siano anche in totale sicurezza. Il messaggio ai bikers nazionali e internazionali è: venite in val di Merse e potrete godere della bellezza infinita senza preoccupazioni. Si conferma la cultura di sempre per una accoglienza straordinaria e sicura”.
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Sempre in Toscana, la chicca in più: il Terre di Casole Bike Hub
A Casole d’Elsa il Terre di Casole Bike Hub nasce nel 2016 con l’intento di creare sul territorio un modello di accoglienza bike friendly a 360 gradi, dall’ospitalità ai servizi, all’impegno della pubblica amministrazione per il mantenimento dei percorsi.
Come primo segno di impegno evidente, nel 2016 furono installati cartelli di sensibilizzazione stradale, invitando a ridurre la velocità e a condividere la strada.
Terre di Casole Bike Hub è il primo bike hub in Italia, nato sul territorio del comune di Casole d’Elsa esteso per circa 150 kmq ma che in maniera naturale si estende ai comuni limitrofi di San Gimignano, Volterra, Radicondoli, Monteriggioni, Sovicille e Monticiano, Chiusdino e Murlo.
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