Molte onde si sono rotte sulla spiaggia della Feniglia dai tempi in cui, il 18 luglio 1610, vi morì di febbri il Caravaggio. E molte si sono rotte sugli aspri scogli di Cala Piccola, dove negli anni Sessanta Liz Taylor e Richard Burton trascorrevano appassionate vacanze lontano dai flash dei paparazzi. Era questa l’epoca in cui l’Argentario, ultimo avamposto toscano prima del litorale laziale, costituiva il buen retiro di reali e divi del cinema, che qui vivevano immersi in uno stile di vita rimasto così impresso nella memoria collettiva da costituire tuttora una formidabile fonte di nostalgia e di aneddotica.
Argentario selvaggio e segreto
Da allora, senza dubbio, parecchie cose sono cambiate. Non sempre in peggio. Le fuoriserie rombanti della Dolce Vita, per esempio, hanno lasciato il posto alle più ecologiche bici, spesso elettriche, con cui i bagnanti vanno a zonzo da una spiaggia all’altra. Ai drink un po’ snob a bordo piscina ora fanno concorrenza gli aperitivi al largo, serviti sul ponte di veloci motoscafi nel sole del tramonto. Le baie segrete e diafane non sono più appannaggio di skipper facoltosi, ma si possono raggiungere anche con barchette prese a nolo dai marinai locali. I fondali, famosi per la bellezza cristallina, si esplorano facilmente con maschera e pinne, oppure affittando sul posto l’attrezzatura per le immersioni con le bombole. O anche, semplicemente, navigando al pelo d’acqua, magari mentre si prendono lezioni di vela.
L’adrenalina del kitesurf trainato dal vento ha soppiantato il fascino dello sci d’acqua. E alle chiassose avventure in fuoristrada nel profondo della macchia maremmana abitata dai cinghiali si preferiscono esperienze più intense ed ecologiche, come le escursioni a cavallo in laguna, il silenzio dei percorsi naturalistici nell’oasi del Wwf, i trekking nel Parco dell’Uccellina e, perché no, la tranquillità dei campi da golf vista mare.
Anche sul grande promontorio, insomma – dal 1552 al 1807 un protettorato spagnolo conosciuto come Stato dei Presìdi e oggi diviso tra i comuni di Monte Argentario (di cui Porto Santo Stefano, Porto Ercole e Ansedonia sono frazioni) e Orbetello (sotto il quale ricade invece Talamone) – la modernità ha fatto il suo corso. Ma non è riuscita a intaccare l’anima lenta di cui i luoghi sono impregnati, quella sorta di spontanea vocazione slow impressa sul territorio da un ambiente naturale che si è rivelato, nel tempo, anche il più efficace ostacolo contro i pericoli dell’affollamento turistico. Facendo dell’Argentario una meta sì per molti, eppure, fortunatamente, non ancora per tutti.
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Argentario, vacanze romantiche e solitarie
Una vocazione alla sobrietà confermata da Eleonora Angeli, albergatrice di terza generazione radicata a Fonteblanda, zona Talamone, e presidente toscana dei giovani di Federalberghi: “La nostra è rimasta, nonostante il forte sviluppo ricettivo degli ultimi decenni, una destinazione adatta più alle coppie che alle famiglie. E comunque più vocata alla tranquillità che alla mondanità. Si presta a fughe romantiche, non a vacanze movimentate. I collegamenti pubblici del resto sono limitati (anche se da quest’estate un Frecciarossa 1000 ferma a Orbetello, ndr), ci sono pochi servizi o attrazioni davvero popolari.
Abbiamo invece tante curve e molti saliscendi. Tranne qualche eccezione, le spiagge e le cale più belle si raggiungono prima e meglio a piedi o su due ruote, con le ciclabili. L’ambiente rimane selvaggio, tutto da scoprire, e ci difende dal turismo di massa. Non è un caso che l’età media dei nostri ospiti sia attorno ai quarant’anni e che le strutture siano pensate in gran parte proprio per andare incontro a questo tipo di domanda”.
Dunque, è vero. Gli attori di Hollywood hanno lasciato il posto alle stelle del pop nostrano e a qualche magnate russo. Molte ville hanno mantenuto solo il nome altisonante di antichi proprietari che non sono più tali. Qua e là è arrivata qualche speculazione, i porti turistici, i traghetti per le isole dell’arcipelago. Eppure basta allontanarsi un poco dai centri maggiori per tornare subito a respirare l’aria della solitudine, le folate di vento salmastro e il profumo pungente della macchia mediterranea aggrappata alla roccia. Salendo sulle alture dove si levano i grandi forti e le torri di guardia del passato, resta difficile resistere all’istinto di guardare lontano, verso l’orizzonte blu intenso del Tirreno e quello verde cupo della Maremma.
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Argentario: spiagge e paesaggi vicino a Porto Ercole
Così, con la stessa prospettiva di cui godono i pochi eletti con appartamenti nella cittadella residenziale nel cinquecentesco Forte Filippo, che sormonta Porto Ercole, dai bastioni del medesimo lo sguardo dei comuni mortali può indugiare a lungo. Non per avvistare i Saraceni, nei secoli flagello di queste coste, ma per meglio individuare, dall’alto, le acque dove gettare l’ancora, le spiaggette nascoste dove abbandonarsi alla tintarella, con una veduta che si allunga da Talamone ad Ansedonia e comprende la sovrastante collina di Cosa, dove il bel parco archeologico aggiunge al mosaico marinaro una suggestiva tessera culturale.
Sul versante opposto del promontorio, a chi ha il fisico per affrontare l’impervio sentiero che vi conduce, i ruderi della rocca di Capo D’Uomo consentono invece di contemplare i profili verdazzurri del Giglio, di Giannutri e della Corsica e di farsi un’idea del complesso sistema medievale di torri di avvistamento e di comunicazione che punteggia tutto il litorale. Chi non ha gambe abbastanza buone, può però concedersi lo stesso piacere stando comodamente seduto al bar dei boutique hotel immersi nel verde e disseminati lungo la via.
Voltandosi verso oriente, dalla Fortezza spagnola di Porto Santo Stefano appare chiara la sagoma inconfondibile della laguna di Orbetello e tutta la singolarità di una montagna collegata alla terraferma solo dalle due sottili lingue di sabbia create dal fiume Albegna al momento di gettarsi in mare.
A nord la Giannella e l’oasi naturale del Wwf, a sud la Feniglia, con i rispettivi e pescosi “tomboli”. In quello settentrionale, a fine agosto la locale cooperativa di pescatori produce (e vende) una rinomata bottarga. Nel mezzo, la diga leopoldina, con la strada che porta a Orbetello e al continente. Poco oltre, il fascino della rocca di Talamone, storico porto senese, richiama i versi con i quali, nel canto XIII del Purgatorio, il fiorentino Dante derise i nemici ghibellini: “Tu li vedrai tra quella gente vana / che opera in Talamone, e perderagli / più di speranza ch’ha trovar la Diana; / ma più vi perderanno gli ammiragli”.
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Visita all’oasi Wwf di Orbetello
Nulla di vano, invece, nello sforzo che nel 1998 portò proprio in laguna alla creazione dell’area protetta che oggi fa da punto di riferimento dell’intero ecosistema locale. Spiega Fabio Cianchi, coordinatore delle oasi Wwf della Maremma: “L’esistenza dell’oasi dimostra non solo la compatibilità tra lo sviluppo dell’attività turistica e la tutela dell’ambiente naturale, ma offre al territorio un vero valore aggiunto. I nostri 850 ettari di parco ospitano uccelli rari come fenicotteri, cavalieri d’Italia, aironi bianchi e cinerini, falchi pescatori oltre a volpi, tassi, istrici.
Svolgiamo un’attività didattica e di avvistamento specialistico ben compresa dall’amministrazione, tanto che oggi ci muoviamo in sintonia con gli enti locali. Ciò ha consentito, per esempio, di sviluppare da un lato un’offerta di accoglienza sempre più ecocompatibile e dall’altro di inibire nell’area le attività invasive, come i lanci di paracadutisti e l’accesso delle imbarcazioni a motore. Da quest’anno, poi, alle consuete visite diurne, guidate e no, abbiamo affiancato quelle notturne, che uniscono l’osservazione degli animali a quella del cielo”.
On the road lungo la Via panoramica: tra mare e vigneti
Questa sorta di geografia memorizzata dall’alto torna in mente mentre lentamente, trattenendo a stento la voglia di posare gli occhi altrove, si percorrono i tornanti della Via panoramica, che fa il periplo dell’intero promontorio. Una quarantina di chilometri ritagliati a mezza costa tra viste spettacolari, oliveti quasi a picco sul mare, vigneti terrazzati di Ansonaco, il tipico vitigno locale, ville cinte da alte mura, torri costiere e piazzole ideali per le soste degli innamorati. A intervalli, ai lati della carreggiata, si aprono i sentieri stretti e ripidi che si immergono nella vegetazione, snodandosi a lungo sui fianchi della scogliera o scendendo a precipizio verso calette da cartolina, ma spesso invisibili.
A ridosso di Porto Ercole, tuttavia, il tracciato si interrompe e per una decina di chilometri diventa accidentato, arduo da percorrere con una comune auto. Incuria? Negligenza? Mancanza di fondi? Assicurano di no. Lo scopo, dicono, è disincentivare l’andirivieni automobilistico e turistico che un anello chiuso attorno alla montagna fatalmente faciliterebbe, con conseguenze immaginabili.
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Argentario: le spiagge di Feniglia e Giannella
Anche l’affollamento balneare, del resto, sul promontorio è scoraggiato innanzitutto dalla viabilità e dall’orografia: tranne rare eccezioni, per raggiungere dalla strada pubblica i punti sul mare più belli bisogna lasciare l’auto in pochi e angusti parcheggi e scendere a piedi. In alcuni casi, l’unica via di accesso è l’acqua. Per fortuna le barche si noleggiano con facilità nei porticcioli. Bastano brevi trattative con i laconici barcaioli che, ironia della sorte, hanno spesso gli stessi tatuaggi, gli stessi lineamenti, l’eloquenza sbrigativa e la scaltrezza dei pirati che i loro antenati, qui, combatterono strenuamente per secoli. Pure la suggestione, del resto, vuole la sua parte.
Eppure non dice del tutto il vero nemmeno chi afferma che l’Argentario sia una destinazione adatta a chi ama la solitudine. La mezzaluna della Feniglia, sei chilometri di onde accecanti e di sabbia finissima (sia attrezzata, sia libera), è la meta prediletta di chi agogna pigre giornate in famiglia tra bagni, ombrelloni e giochi sulla battigia.
Appena un paio di centinaia di metri nell’entroterra, in mezzo alla pineta, un cippo segna il punto in cui pare che Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, abbia reso l’anima a Dio. Sembra paradossale, ma è anche uno dei luoghi d’incontro preferiti dai villeggianti che spensierati si incrociano nella fitta rete di piste ciclabili realizzate per collegare, lontano dal traffico veicolare, le varie frazioni costiere dell’Argentario e i loro lidi.
Allo stesso modo, sulla sponda opposta della laguna, la spiaggia della Giannella ospita eleganti ristoranti in riva al mare e i bungalow dove i vip si mescolano alla gente comune, mentre poco lontano l’Aurelia costeggia il parco dell’Uccellina. Difficile credere che lo scontroso Merisi avrebbe immaginato tutto questo.
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Informazioni pratiche: come arrivare in Argentario
In auto: strada statale Aurelia ss1 (E80). In treno: Trenitalia ha previsto che un Frecciarossa 1000 della tratta Milano-Roma, una volta al giorno, fermi a Orbetello-Monte Argentario. Per il viaggio raccontato l’ideale sono almeno sette giorni di vacanza.
Informazioni sull’Argentario: Ufficio di Informazione Turistica di Porto Santo Stefano, Indirizzo: piazza del Valle, Porto Santo Stefano (Gr), Tel. 0564.81.42.08. Oppure, Ufficio di Informazione Turistica di Porto Ercole, Indirizzo: piazza Roma, Porto Ercole (Gr), Tel. 0564. 81.19.79, Web: monteargentario.info
Argentario, dove dormire
Hotel Torre di Cala Piccola
A picco sul mare attorno a una torre di avvistamento. Imperdibile l’aperitivo in giardino al tramonto. Indirizzo: località Cala Piccola, Porto Santo Stefano (Gr). Web: torredicalapiccola.com
Hotel Baia d’Argento
Storico albergo affacciato sul mare. Spiaggetta privata. Indirizzo: localita Pozzarello 27, Porto Santo Stefano (Gr). Web: baiadargento-hotel.it
Il Rombino
Hotel a conduzione familiare, con piscina e spiaggia privata a due chilometri e mezzo. Indirizzo: via Aurelia Vecchia 40, Fonteblanda, Talamone (Gr). Web: hotelrombino.it
Argentario golf Resort & SPA
Struttura di lusso con campo da golf a 18 buche vista mare. Disponibilità di alcune Golf Villas, con arredi di design e domotica via app. Indirizzo: via Acquedotto Leopoldino, Porto Ercole (Gr). Web: argentariogolfresortspa.it
Hotel La Posta di Torrenova
A due passi dalla laguna di Orbetello e dall’oasi Wwf, camere e appartamenti indipendenti. Piscina. Indirizzo: strada provinciale Parrina 56, Km 128, Orbetello (Gr). Web: torrenova.eu
Argentario, dove mangiare
Barakà
Stile sbarazzino, ottima cucina di pesce e aperitivi. Tavoli all’aperto. Fb: barakaloungerestaurant
Cooperativa dei Pescatori
Pesce in una scuderia dell’800 sulla laguna. Indirizzo: via Leopardi, 9, Orbetello (Gr). Web: ipescatoriorbetello.it
Sunset restaurant
Cucina di pesce, ampia veranda sulla spiaggia e veduta su Talamone. Indirizzo: residence Il Poderino, strada prov. di Talamone 1, Talamone (Gr). Web: sunsetristorante.it
Il Moletto
Sul porto vecchio, cucina di pesce. Ambiente rustico. Tavoli all’aperto. Indirizzo: molo della Sanità, Porto Santo Stefano (Gr). Fb: ristoranteilmoletto
Bar del Porto
Locale anni Cinquanta rimesso a nuovo. Arredi di design, foto d’epoca dell’americano Slim Aarons, materiali eco. Concerti serali. Indirizzo: lungomare Strozzi 6, Porto Ercole (Gr). Web: bardelporto.cafe
Il Tramonto
Uno dei bagni più chic. Parcheggio, ristorante con servizio in spiaggia e sotto i gazebo. Indirizzo: strada della Giannella 233, Albinia (Gr)
Argentario, cosa fare: escursioni, active, visite guidate
Argentario Sailing Academy
Scuola di vela con sede operativa sulla spiaggia della Feniglia. Indirizzo: via Fosso delle Buche 5, Porto Ercole (Gr). Web: sailingacademy.it
M5 Style
Centro per kitesurf, windsurf, Sup e wakeboard. Indirizzo: via Talamonese, Km 158, Talamone (Gr). Web: maremma4style.it
Argentario Lovers
Noleggio di barche e gommoni, aperitivi in barca. Indirizzo: Box 23, Marina di Cala Galera, Porto Ercole. Web: argentariolovers.com
Maneggio il Barbazzale
Uscite a cavallo nell’oasi del Wwf e nel parco della Maremma. Indirizzo: via Aurelia Nord, Km.146, Orbetello (Gr). Web: maneggioilbarbazzale.com
Argentario Divers
Immersioni in apnea e con bombole. Indirizzo: lungomare Doria 103, Porto Ercole (Gr). Web: argentariodivers.it
Alan Grilli Rent a Bike
Noleggio bici, inclusi rimorchi e seggiolini. Indirizzo: parco forestale di Ansedonia (Gr).
Museo Archeologico Nazionale e Antica Città di Cosa
Parco archeologico con le rovine dell’insediamento romano in cima alla collina e annesso museo. Indirizzo: via delle Ginestre 35, Ansedonia. Web: museidimaremma.it
Oasi WWF Naturale di Orbetello
1.500 ettari protetti. Possibilità di visite guidate anche notturne (prenotazione visite obbligatoria). Indirizzo: SS Aurelia km 148.300, loc. Ceriolo III°, Albinia. Web: wwf.it
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