A Cortina, tra eventi e passeggiate nella natura. E nella storia

Escursioni panoramiche, arrampicate adrenaliniche, climb&ride sulle due ruote. Ma anche arte, cultura, yoga e meditazione in alta quota, osservazione astronomica del cielo e, naturalmente, esperienze enogastronomiche al top. Come sempre, a Cortina d’Ampezzo l’estate non finisce mai (info: dolomitisupersummer.com) e il calendario degli eventi e delle esperienze da vivere è fitto fino all’autunno inoltrato.

Quest’anno ancora di più. Perché, sebbene la stagione delle ferie sia iniziata con un inevitabile ritardo, causa lockdown, e nosotante pochi giorni fa Cortina sia stata colpita anche da calamità idrogeologiche, i rendez-vous annuali sono stati tutti confermati. Con molte novità. Dal Cortina Summer Party, il picnic in vestiti tradizionali ampezzani, con show cooking dei migliori chef davanti allo scenario delle Tofane, a TedxCortina con ospiti d’eccezione sul tema delle “Emergenze”, dai weekend d’arte agli incontri con scrittori e giornalisti, dalle avventure sportive outdoor ai percorsi enogastronomici, dalle esperienze meditative in alta quota alle osservazioni astronomiche, ci sono state e ci saranno tante buone occasioni per ritornare sulle montagne più belle del mondo. In totale sicurezza.

Gli eventi a Cortina nel 2020: una montagna d’arte

Come sempre, la cultura, e l’arte in particolare, sono protagoniste a Cortina. Grazie alla riapertura della funivia del Lagazuoi, la prima a ripartire in tutto l’arco alpino, al Lagazuoi EXPO Dolomiti, tra le più alte gallerie d’arte in Europa (2732 metri), inaugurato due anni fa, si possono ammirare fino al 10 settembre gli scatti di Olivo Barbieri, uno dei più importanti fotografi contemporanei, vincitore della prima edizione del Lagazuoi Photo Award con Dolomites Project 2010, un percorso fotografico interamente dedicato alle Dolomiti con una visione e un approccio estetico innovativo, lontano da una dimensione puramente documentaria.

Barbieri sarà ospite d’onore, il 5 settembre, alla Lagazuoi Landscape Photgraphic Marathon, un workshop formativo, aperto a tutti gli appassionati, tenuto da Denis Curti, direttore della Casa dei Tre Oci di Venezia e curatore di spicco di molte rassegne fotografiche internazionali.

Uno scatto di Olivo Barbieri nell’ambito del Dolomites Project 2010

La stagione espositiva del Lagazuoi Expo prosegue fino all’autunno e dal 12 settembre al 22 ottobre si ha modo di vedere “K2, Sessant’anni dopo”, un doppio reportage sulla conquista del K2, realizzato dal caporedattore Sky TG24, Daniele Moretti, insieme al fotografo Matteo Zanga.

È invece un omaggio ai Mondiali di Sci la mostra fotografica allestita fino a febbraio 2021 all’Hotel Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, “I volti dello sci a Cortina d’Ampezzo”, una narrazione per immagini che, dalle Olimpiadi del 1956, attraversa settant’anni di storia proiettandosi nel 2026, quando si disputeranno nuovamente i Giochi a Cortina.

Ed è sempre per gli amanti della fotografia “30 anni del Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo” visitabile fino al 4 ottobre al Museo Paleontologico. Si ammirano una serie di scatti che ritraggono i punti più iconici del Parco e quelli più nascosti e suggestivi.

Lagazuoi Expo Dolomiti (ph: Manaz Production)

Ma c’è un’altra esposizione da non perdere dove arte e natura si integrano, “Arcipelago fossile”, nell’ambito della prima edizione della rassegna “Sentieri d’arte” con le opere site specific di Alessandro Ferri (Dado), Federico Tosi e T-yong Chung, a cura di Fulvio Chimento e Carlotta Minarelli. Le sculture e le installazioni di questa mostra open air accompagnano alla scoperta di due sentieri, Gores de Federa (aperto agli escursionisti nel 2019) e Pian de ra Spines, e rimarranno esposte in modo permanente anche dopo il 2 novembre, termine ufficiale della mostra.

Il progetto è ispirato alla storia geologica di queste montagne, definite dagli esperti come un “arcipelago fossile”, in origine un oceano caldo dotato di barriera corallina. Le opere sono pensate, quindi, come “ritrovamenti” accidentali e si manifestano improvvise nel bosco per suscitare sorpresa e meraviglia.

Fare sport con le guide alpine

“Climb and ride”, una combinazione tra e-bike, vie ferrate e scalate in quattro giorni è la proposta avventurosa di Gruppo Guide Alpine per raggiungere le cime più belle della conca ampezzana spostandosi in modo ecosostenibile. Le prossime date per partecipare sono 27-30 agosto e 10-13 settembre.

Si toccano il Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e le cascate di Fanes, tra le più alte delle Dolomiti, per concludere le giornate ogni sera in uno dei rifugi dell’area Cortina Delicious, che si estende tra Pocol e i passi dolomitici Falzarego e Giau.

Arrampicata (ph: Giacomo Pompanin)

Lo stesso team propone, ogni giorno fino a fine settembre, anche “Horizons of your soul”, che abbina l’esercizio fisico con lo yoga. Si raggiungono i parchi naturali delle Regole d’Ampezzo e di Sennes e Braies accompagnati da guide escursionistiche e da Adima Bernardi, wellness coach e istruttrice di hata yoga (info e prenotazioni: 0436.868505, guidecortina.com, skipasscortina.com).

La cabinovia Freccia nel cielo per  Col Druscié

Nella cornice della Tofana di Mezzo, la terza cima più alta delle Dolomiti (3.244 m), si sale sulla moderna cabinovia Tofana-Freccia nel Cielo per arrivare, in soli 8 minuti dal centro di Cortina, a Col Druscié (1.778 m) dove vivere molteplici esperienze sensoriali. “Respira la montagna” è l’invito a scoprire il luogo con attività che rigenerano il corpo e la mente.

Una di queste è lo yoga e non c’è modo migliore di iniziare la giornata che il saluto al sole di fronte alle più belle vette sulla terrazza del ristorante Col Druscié 1778 per poi gustare un brunch genuino con prodotti a km zero (prenotazione: 348.04.60.980). Fino al 6 settembre si può fare anche forest bathing, letteralmente bagno di natura, per ascoltare i suoni e il respiro della natura abbracciando un albero e pure questo pomeriggio si conclude con una speciale cena (prenotazione: 436.86.23.72).

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Anche osservare il cielo, con luna, stelle e pianeti, riconnette con sé stessi e regala calma Per questo a Col Drusciè si organizzano le Astrocene che coniugano lo stupore di ammirare il firmamento con il piacere di assaporare piatti e vini abbinati. Dopo la cena è possibile fare una visita guidata all’Osservatorio Astronomico “Helmut Ullrich”, che anche di giorno apre le sue porte ai visitatori di Tofana–Freccia nel Cielo per osservare da vicino il sole, un astro tanto affascinante quanto misterioso.

L’Osservatorio astronomico a Col Druscié

“Masi a tutto tondo” è, invece, un viaggio con un esperto sommelier alla scoperta dei vini prodotti dalle Cantine Masi, al Masi Wine Bar “Al Druscié” che vale sempre una sosta per la cucina, omaggio raffinato alla tradizione, e la ricca e selezionata carta dei vini.

Osservare il cielo al Rifugio Averau

Il Rifugio Averau (a 2416 di altitudine), a cui è stata riconosciuta la certificazione “I cieli più belli d’Italia” da Astronomitaly, società che identifica i luoghi migliori dove osservare le stelle, il 18 e il 19 settembre festeggeranno l’Apollo 11 e il suo equipaggio con una iniziativa speciale.

Le due giornate scelte, infatti, coincideranno con la fase di luna nuova che, combinata a un’ottima posizione della via lattea, regalerà la miglior visibilità dell’anno e per quanti vorranno osservare il cielo ci saranno due professionisti equipaggiati con tutta la strumentazione per l’osservazione degli astri.

Il primo appuntamento è per venerdì alle 19.30 al rifugio, sia per chi arriva a piedi, sia per chi sceglie il servizio navetta dal Rifugio 5 Torri (15 euro andata e ritorno a persona). L’osservazione astronomica con due operatori professionisti e due telescopi costa 10 euro, la cena è à la carte mentre sono gratuite le attività del sabato: dalle ore 8.30 alle 14.30 viaggio individuale nel cosmo in 3D e osservazione del sole con telescopio solare coronado (prenotazioni: 0436.46.60, 335.68.68.066).

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Gli incontri di “Una Montagna di Libri” e di “Cortina tra le righe”

La festa internazionale della letteratura, protagonista della Regina delle Dolomiti, è stata riconfermata anche nella sua ventiduesima edizione, grazie ai media partner Corriere Tv e Corriere della Sera. “Una Montagna di Libri”  ha messo a punto oltre quaranta rendez-vous fino al 20 settembre per incontrare autori e dialogare con loro di attualità, nuove tecnologie e arti.

Di questi temi e di altri, in particolare ambiente e sostenibilità, si parlerà anche dal 9 al 13 settembre durante la settimana di formazione giornalistica “Cortina tra le righe” pronta ad accogliere giornalisti da tutta Italia e tutti gli interessati per intense giornate di studio.

La Cima Tofana

Cosa vedere a Cortina: i musei

Tra una passeggiata in alta quota e un pranzo goloso in uno dei tanti rifugi ampezzani, meritano una visita le collezioni permanenti di tre musei ampezzani. Al Museo d’arte moderna, aperto nel 1974 grazie ad una donazione di Rosa Braun, vedova del collezionista Mario Rimoldi, si apprezzano opere di de Pisis, Morandi, Semeghini, Rosai, Campigli, Sironi, Severini, Guttuso. Il Museo si trova, in pieno centro a Cortina, all’interno della Casa delle Regole (Ciasa de ra Regoles), secolare proprietà collettiva di boschi e pascoli.

La storia delle Regole d’Ampezzo è illustrata bene al Museo Etnografico dove si comprende l’importanza di questa istituzione cittadina un tempo fonte essenziale dei mezzi di sopravvivenza della comunità locale e tuttora operante. Il museo è all’interno del centro culturale “Alexander Girardi Hall”, in località Pontechiesa, che ospita anche il Museo Paleontologico, dove è facile perdersi fra megalodonti, coralli, spugne e mille creature marine che, pietrificate dal tempo, testimoniano l’evoluzione geologica e morfologica di questo territorio. Gli esemplari, raccolti dal ricercatore Rinaldo Zardini in tutta l’area montuosa che circonda Cortina, sono stati da lui meticolosamente catalogati, rendendo questa collezione una delle più significative delle Dolomiti.

I percorsi della Grande Guerra

Si possono esplorare, da soli o con guide alpine specializzate in storia della Prima Guerra Mondiale sul fronte dolomitico, tra i passi Giau e Falzarego e sul monte Lagazuoi, area di aspri combattimenti fra l’esercito italiano e quello austroungarico, per scoprire percorsi, trincee e punti significativi del museo a cielo aperto della Grande Guerra più esteso delle Dolomiti.

Un emozionante tuffo nel passato per ricordare i protagonisti di un evento bellico che ha lasciato tracce indelebili in alta quota e nella memoria di chi vive quelle montagne. Il Lagazuoi si raggiunge in funivia e si esplora scendendo a piedi verso il passo su sentieri, accessibili anche a carrozzine e ideali per famiglie con bambini, che portano alla scoperta delle diverse postazioni militari, da quella del Cecchino alla galleria della prima linea della Feldwachweg.

Un itinerario molto panoramico conduce alla Capanna Alpina, ripercorrendo in parte, in 1.048 metri di dislivello negativo, il disegno della pista Armentarola, una delle discese con gli sci più celebri del comprensorio, con tappe panoramiche anche al lago del Lagazuoi e al Rifugio Scotoni. Non si puà visitare il Lagazuoi senza raggiungere la sua croce di vetta, sulla cima del Piccolo Lagazuoi: appena 20 minuti di cammino adatto a tutti, anche al passaggio delle carrozzine, e ci si ritrova completamente immersi nella natura più spettacolare. Info: lagazuoi.it

Il Museo della Grande guerra al Lagazuoi (ph: Giacomo Pompanin)

Trekking e climbing alle Cinque Torri, tra rocce, rifugi e spunti di geologia

Questo scorcio di Dolomiti, servito da due seggiovie, è un concentrato di elementi che rendono uniche le crode, dagli inconfondibili picchi di roccia dolomia primaria ai massi erratici ereditati dalle grandi glaciazioni, fino ai prati d’alta quota. L’area Cinque Torri, Averau e Giau è ideale per il trekking e la mountain bike e per i climber che la trovano una palestra di roccia ambitissima.

Anche qui la storia è protagonista e passeggiare a queste quote significa imbattersi spesso nei racconti di guerra visto che in quest’area era di stanza l’artiglieria di montagna italiana con l’obiettivo di sfondare verso la Val Badia. I percorsi segnalati e gratuiti, da 1 a 3 ore, sono molto vari e adatti ad ogni passo. Ma, oltre alla Grande Guerra, fra queste cime è bello riscoprire anche un’altra storia: quella del nostro pianeta e delle sue ere geologiche che, proprio qui, hanno disegnato e accumulato molti capitoli. Un ambiente unico e 120 km di percorsi segnalati per scoprirlo.

Fra le escursioni più complete c’è quella che sale ai 2.575 metri del Rifugio Nuvolau, uno dei più antichi della zona, costruito nel 1833 da un colonnello di Dresda e con 24 posti letto. Il consiglio è di passarci almeno una notte, per un’esperienza di totale immersione nella natura e nel silenzio. Da qui, una delle passeggiate più classiche conduce, per due varianti, al Rifugio Scoiattoli, altro gioiello del comprensorio, con una bellisima vasca esterna per idromassaggio, ricavata nel legno di abete.

Trekking alle Cinque Torri (ph: Giacomo Pompanin)

Faloria e Cristallo, il regno della mountain bike

Il Faloria è un attico con vista. Si prende la funivia per arrivare a 2.123 metri di quota e abbracciare a 360° una bella fetta di Monti Pallidi, dal Pelmo alle Tre Cime di Lavaredo con le Tofane al centro. Qui tutto è energia: si può camminare su ampi sentieri circolari lungo il crinale o avventurarsi in più impegnative escursioni. Il luogo è perfetto per mountain bike che, infatti, possono viaggiare liberamene sulla funivia e anche sulla seggiovia. Dalle pendici del Cristallo e del Faloria si snodano molti percorsi, diversi per lunghezza e difficoltà, e la varietà è così ampia che ognuno può trovare la linea più adatta. Una grande classico è l’anello di 21 km che scende lungo la val Padeon.

Per i più contemplativi, o i gourmand, c’è sempre la terrazza del Rifugio Faloria, a quota 2.190, dove rilassarsi o concedersi un robusto assaggio dei sapori della tradizione. Poi si può intraprendere senza fatica il percorso panoramico Dolomieu che scende verso Rio Gere sulla costa della montagna in mezzo agli alberi. È adatto a tutti e regala scorci sulle mille striature delle varie rocce.

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La passeggiata da non perdere è però un’altra, quella che collega i tre rifugi Faloria, Tondi e Vandelli, di media difficoltà. Dal Rifugio Faloria si può arrivare al Rifugio Tondi anche in jeep, per poi cimentarsi in una classica fra le passeggiate, lungo il sentiero numero 213 che incrocia l’Alta via e poi punta a Ra Zesta e alla forcella Ciadino, a quota 2.378. Da qui, un breve tratto attrezzato porta alla conca Ciadin del Laudo dove, attraverso un’ultima spettacolare cengia attrezzata, si svalica fra mughi profumati fino al lago Sorapis e al rifugio Vandelli.

E se si amano le ferrate, Faloria offre un itinerario impegnativo ma di grande soddisfazione. La via si chiama Sci Club 18 e si attacca scendendo alla stazione intermedia della funivia, a Mandres. Da qui, in un’ora di cammino, si arriva a Crepe di Faloria, dove parte una bella linea ferrata che in due ore circa porta in cima.

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Socrepes, un paradiso per le famiglie

Fra le innumerevoli escursioni adatte anche ai bambini, il sentiero dei Camosci è il più gettonato: attraversa in circa 40 minuti il canalone delle Tofane verso Forcella Rossa. In quest’area i più piccoli possono cimentarsi anche nelle ferrate, per esempio sui percorsi attrezzati di Ra Bujela e Ra Pegna.

Ma il loro paradiso è il Play Park, il parco giochi ad ingresso gratuito, un concentrato di attrazioni fra scivoli, altalene, zip e slack line, pedane e pista per grandi biglie di legno. Da quest’anno c’è anche la pista Tubby, per un adrenalinico summer tubing che mette d’accordo grandi e piccoli. Il parco si raggiunge con la seggiovia Socrepes, si può sostare nell’omonimo rifugio per una sosta golosa e poi scendere a valle a piedi su un facile sentiero punteggiato di panchine per la sosta.

E poi c’è il Baby Ranch Dolomiti Socrepes dove si svolgono attività teoriche e pratiche per avvicinare i bambini al mondo dei pony sia in sella, sia nel lavoro da terra.

Il Masi Wine Bar

Dove dormire a Cortina: gli hotel e i resort

Hotel Cristallo
Ovunque a Cortina d’Ampezzo si giri lo sguardo, lo spettacolo delle Dolomiti, patrimonio Unesco, è tanto imponente quanto emozionante. Ma ci sono luoghi in cui la prospettiva è davvero unica e irripetibile. Uno di questi è il Cristallo, a Luxury Collection Resort & Spa, di fronte alle Tofane. Un incanto da lasciare a bocca aperta chiunque scelga di soggiornare in questo storico albergo che, in oltre un secolo di vita (fu aperto nel 1901), ha ospitato le Olimpiadi Invernali e accolto numerose celebrità da tutto il mondo, scrittori, attori, musicisti, artisti, personaggi della politica e della moda.
Un’icona del lusso che non ha perso il fascino Belle Epoque pur offrendo il massimo del comfort moderno. Si vive la vacanza in ambienti dall’atmosfera Art Nouveau, con lampadari d’epoca, trompe l’oeil alle pareti, tessuti pregiati e, dopo una giornata active, si ha il privilegio di rilassarsi e rigenerarsi nella Cristallo Ultimate Spa con una rinnovata zona umida fra sauna, bagno di vapore, docce emozionali, reazioni fredde con cascata di ghiaccio dove dominano il legno, la pietra, il vetro che lascia entrare la luce e il paesaggio.
Il 5 stelle lusso, poi, è l’unica struttura dell’ampezzano – e una delle due in tutto il Veneto – ad essere inserita nella collezione di bike hotel di lusso di luxurybikehotels.com, offrendo una serie di servizi ad hoc per gli appassionati della bici. La cucina?
È un viaggio gastronomico da sperimentare in uno dei tre ristoranti dell’albergo – Lounge Bar, Veranda e Gazebo – dove l’executive chef Marco Pinelli interpreta i prodotti locali e la tradizione ampezzana in chiave gourmet.

Via Rinaldo Menardi 42 – Cortina,
tel. 0436.88.11.11,
info: cristallo.it
Prezzi: doppia b&b da 270 (classic) a 570 euro (suite).
Prezzi ristoante: menu costo medio 60 euro

Hotel De La Poste
Per dimorare nella storia, l’altro indirizzo cult di Cortina è l’Hotel De La Poste, il più antico della cittadina, riconosciuto ufficialmente come “Locale storico d’Italia”. Dal 1804 è un salotto e un punto di incontro nelle vie dello struscio e non si contano re e regine, attori, scrittori e artisti da tutto il mondo che hanno lasciato un numero considerevole di opere d’arte al Museo Rimoldi di Cortina.
Lo può raccontare a ragion veduta Antonio Di Franco, il barman che da 56 anni e 108 stagioni è il re del Bar Grill e dei cocktail nati proprio sul bancone del Posta, come il Puccini, a base di spremuta di mandarino e champagne, e tanti altri ispirati a opere di arte contemporanea di cui Di Franco è appassionato collezionista.
Al Posta prima o poi tutti ci passano, per un aperitivo, un after dinner, un pranzo veloce al Bar Grill o una cena à la carte al ristorante gourmet Il Posticino dove gustare alcuni classici della cucina delle Dolomiti, rielaborati dallo chef Giuseppe Ribaudo, come i casunziei all’ampezzana con rapa rossa, il cervo in umido e l’anatra.
E per chi resta a dormire, la scelta è tra 72 eleganti camere, una diversa dall’altra, dove domina il calore del legno e lo stile montano. Anche solo per un’occhiata, vale la pena di entrare nella Hemingway’s Room, la suite che ha ospitato a più riprese lo scrittore. Una camera-museo che conserva i suoi libri e la sua macchina da scrivere, arredi e suppellettili d’epoca ma con dotazioni moderne, come la vasca idromassaggio.

Piazza Roma 14- Cortina,
tel. 0436.42.71,
Info: delaposte.it
Prezzi: doppia b&b da 149 (standard) a 200 euro (superior).
Prezzi ristorante: menu costo medio  40 euro.

Hotel Ambra
È centralissimo pure l’Hotel Ambra, delizioso boutique hotel a pochi passi da Corso Italia, la via dello shopping griffato, ma un po’ appartato, quel tanto che assicura intimità e privacy; qui gli arredi, le boiserie in legno, i pezzi di antiquariato e artigianato ampezzano, i tessuti pregiati creano il calore giusto per godere di un relax totale.
Merito anche di tante piccole attenzioni riservate agli ospiti, come il caffè in camera con il giornale, un cocktail per tutte le ore, i consigli per gli itinerari. L’ultimo restyling ha realizzato 18 nuove concept rooms a tema dedicate a cinema, teatro, natura e moda. Le ha pensate e curate nei minimi dettagli Elisabetta Dotto, raffinata proprietaria di questo romantico 4 stelle. Così, per chi dorme al primo piano, ha scelto una preziosa boiserie per ogni stanza che rimanda a film d’autore di altri tempi mentre nelle camere del secondo piano, dedicate alla natura, si possono apprezzare colori delicati e neutri che riproducono l’armonia dei quattro elementi acqua, aria, terra e fuoco, con una dedica al fiume Boite.
Salendo al terzo piano, dedicato al teatro e a Mirandolina, la locandiera di Carlo Goldoni, si incontra uno spazio che non manca di stupire per le finiture, come i tessuti per i tendaggi, le tappezzerie e le rubinetterie in oro antico. Suscita poi stupore una stanza al piano terra dedicato alla moda: ha le pareti in cavallino alternate a carta da parati Bridgeport-Cocoa Designers Guild, testiera del letto in eco-pelle, poltrone, pouf e cuscini in velluto a ricordare l’atmosfera ruggente della Dolcevita a Cortina negli anni ’70.

Via XXIX Maggio 28- Cortina,
tel. 0436.86.73.44,
info: hotelambracortina.it,
Prezzi: doppia b&b da 160 (classic) a 450 euro (suite).

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