Il giro del mondo di Thor, senza aerei e spendendo 20 dollari al giorno

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Lasciare tutto e tutti e partire per un viaggio intorno al mondo. Esiste forse un’idea più romantica nella mente di chi ama viaggiare? Qualcuno lo ha fatto, sì, ma mai nessuno ha aggiunto un dettaglio significativo: farlo senza mai salire su un aereo. Mai nessuno prima che Torbjørn Pedersen desse avvio al proprio progetto Once Upon a Saga, che già dal nome allude a qualcosa di epico.

Thor – così si fa chiamare per semplicità – Pedersen viaggia da solo per il mondo ormai da sette anni. La sua impresa è iniziata il 10 ottobre 2013 in Danimarca, suo paese natale, ed è in procinto di finire: dei 203 paesi programmati, stando al suo sito, ne mancano solo nove; la meta finale è quello che per molti è uno dei paradisi del nostro pianeta, le Maldive. Peccato che il Coronavirus ci abbia messo lo zampino: i quattro giorni che avrebbe dovuto trascorrere ad Hong Kong prima di dirigersi a Palau sono diventati più di tre mesi e ora, dopo anni di viaggio ininterrotto, si sta interrogando se riuscirà davvero a concludere la sua missione. Un dubbio che lo ha gettato in un profondo sconforto perché Pedersen si era promesso di non tornare a casa finché non avesse trascorso almeno un giorno in ogni paese in programma.

La logistica
Il giro per il mondo senza mai prendere un aereo può sembrare impossibile, ma quando si parla di logistica Pedersen ha una marcia in più. Il suo passato professionale è, infatti, proprio in questo settore e molto è stato il tempo che ha dedicato alla pianificazione del tragitto ottimale.

La mappa della sua impresa ha visto come punto di partenza l’Europa, poi le Americhe, l’Africa, il Medio Oriente, l’Asia e l’Oceania. Ci tiene a specificare che la lista dei paesi che ha visitato include più paesi dei 195 riconosciuti ufficialmente dalle Nazioni Unite.

Come si sposta quindi Pedersen? Beh, sostanzialmente ricorrendo a treni, bus e diversi tipi di imbarcazioni, prediligendo sempre il trasporto pubblico locale. Non è una battaglia ambientalista – il trasporto aereo produce molti gas climalteranti – il motore di questa scelta. No, si tratta piuttosto di spirito di avventura e di ricerca di occasioni per venire in contatto con i popoli locali. «Non comprerò, prenderò in prestito o affitterò un veicolo così da assicurarmi molto tempo con le persone dei posti che visito e altri viaggiatori» specifica sul suo sito.

Quanto costa un viaggio intorno al mondo?
È uno degli aspetti più curiosi dell’iniziativa di Pedersen che vuole dimostrare anche che questo tipo di sogno non è proibitivo. Il suo budget è di venti dollari al giorno e copre gli spostamenti, il cibo, l’alloggio e i visti.

Impossibile, potreste obbiettare. «Mi attengo rigorosamente a questo budget perché la maggior parte delle persone non segue i suoi sogni per mancanza di tempo o denaro. Ma non avete bisogno di essere milionari per viaggiare». Soprattutto se, come fa lui, mangiate il cibo locale e vi spostate con il trasporto pubblico.

Come specifica Pedersen, infatti, moltissimi paesi hanno un costo della vita molto più basso di quello occidentale. Per alcuni paesi del mondo, anzi, venti dollari sono una fortuna.

Comprensibilmente le condizioni di un viaggio del genere non sono adatte a tutti. Spesso Pedersen, ad esempio, dorme a casa di perfetti sconosciuti. Un’idea che potrebbe spaventare molti, ma non lui che anzi vuole restituire un’immagine più solidale e positiva dei paesi e dei popoli che visita, alcuni dei quali vengono conosciuti solo attraverso racconti di disastri, conflitti ed emergenze sanitarie. E restando nell’àmbito della scoperta dell’altro, Pedersen è solito ricordare una celebre frase del poeta e scrittore irlandese Yeats: «uno sconosciuto è solo un amico che non hai ancora incontrato».

(Nella gallery scoprite le cinque cose che più importano alle persone nel mondo secondo ciò che ha notato Pedersen nel suo lungo viaggio).

(Foto: Instagram @onceuponasaga; nella foto Pedersen afferra una tazza della Croce Rossa Danese di cui è ambasciatore nel mondo).

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