Tsafat in Israele: conoscere la città della cabala

tzasat tsafat scorci

Tsfat è il nome più comune in italiano, ma trovate anche scritto Tzafat o Tz’fad. Al contempo però si chiama anche Zefat, Sadef o Safad in italiano…

E il fatto che per una città ci siano già tutte queste diverse deminazioni la dice lunga sulla semplicità di questa città.

Tsafat o Tzafat è una città posta nella Galilea Superiore in Israele.
Nel nord di Israele quindi ed è la quarta città santa per Israele e per l’ebraismo.

Ma proviamo a procedere con molta calma perchè di cose da dire ce ne sono troppe.

Tzafat cartello I love zefat

Tsafat, città sacra di Israele

Safad o Tsafat è la quarta città sacra di Israele dopo le altre:
Gerusalemme, prima città santa.
Poi seconda è Tiberiade, terza Hebron e infine quarta Tsafat.

Tsafat è anche ritenuta la città della cabala dal momento che a partire dal XVI secolo tutti i più importanti “cabalisti” o meglio studiosi della cabala si raccolsero in questa città.

Sicuramente per gli italiani il nome di Tsafat potrebbe suonare poco noto o ai più sconosciuto (io l’ho conosciuta solo in seguito al mio secondo viaggio in Israele, prima ammetto che non ne sapevo nulla)…

Ma sappiate fin da ora che se per noi italiani questa città è quasi sconosciuta, Safad è invece molto molto nota per gli ebrei e decisamente invasa dal turismo religioso di matrice ebrea, dagli americani e anche da moltissimi ex hippye affascinati dalla cabala e dallo studio di essa.

Non a caso nel corso della mia visita sono rimasta colpita dal fatto che fossimo gli unici italiani, ma le strade fossero in realtà piene zeppe di turisti. Pullman di turisti! E mai me lo sarei aspettata.

Perchè Tzafat val bene una visita?

Sicuramente non ve lo consiglierei al vostro primo viaggio in Israele e Palestina onestamente.

Le cose da vedere sono davvero tantissime e ipotizzando un viaggio di 15 giorni, difficilmente riuscireste ad inserire anche Tzfat.

Mentre ve la consiglio di cuore in un secondo viaggio o nel caso vi soffermiate più settimane includendo anche Israele del nord.

  • Totale immersione nella cultura ebraica
    Se volete anche capire e conoscere la religione ebraica, questa è una tappa da fare.
  • Totale immersione in una città quasi esclusivamente ebrea
    Qui la popolazione è a forte maggioranza è di etnia ebrea. Se in ogni città di Israele si ha una percentuale di ebrei, di musulmani e di cristiani (per dire), qui pare esserci invece predominanza ebrea con un 99% rilevato nel 2001 (e dichiarato dalla guida).
  • Città della cabala
    Credo onestamente che per assaporare questo aspetto sia necessario più tempo che non un giorno per la visita, ma sicuramente per chi è affascinando dagli studi sulla cabala, una visita a Safad è d’obbligo.
vicolo del messia con rabbino

Organizzare visita a Tzafat

Partiamo con il dire che in Israele, nel corso dei viaggi intrapresi di mio in modo indipenente, mi sono sempre mossa con i mezzi pubblici.
Efficienti e capillari.

Ma in questo caso avevamo noleggiato un’auto per un paio di giorni e quindi sono arrivata a Safad direttamente in automobile.

Alcuni consigli per organizzare al meglio la visita qui.

Evitare giorno di shabbat

Da venerdì pomeriggio a sabato dopo il tramonto è shabbat e trovereste tutto chiuso. A partire dalle gallerie d’arte, dai ristoranti e dalle guide che non possono lavorare.

Conviene quindi venire a visitare questa città da domenica a giovedì.

Prendere una guida

Vi dico subito che per me, a costo di essere impopolare nel mio giudizio, Tzafat senza guida non vale la pena.
Di tante città che offrono scorci, monumenti, meraviglie architettoniche e storiche che ci sono nel mondo, Tsafat (chiedo scusa) per me non rientra tra le perle imperdibili in quanto arte o storia dell’arte.

Mentre questa città va vista e ascoltata insieme a una guida che sappia raccontare la storia, la cabala, quanto successo qui nel corso degli anni.

Ascoltare la versione ebrea ortodossa con un rabbino

Qui a Tsafat noi abbiamo avuto un rabbino come guida e abbiamo ascoltato i suoi racconti, la sua versione e la storia narrata da occhi ortodossi ebrei.

Essendo una città ebrea facile che qui si ascolti “la versione ebrea”, dal momento che è bene essere sempre consapevoli che in Israele e Palestina è in corso un conflitto. E la pace pare ancora molto lontana, purtroppo.

Noi essendo in 4 abbiamo potuto prendere una guida senza spese folli.
Il costo: 300 nls a gruppo per circa due ore (al cambio attuale sono circa 76 euro).

Ci siamo trovati bene come professionalità.
La visita non è stata indimenticabile di contro visto che su alcuni elementi avrei preferito una narrazione più “densa” e articolata, ma sicuramente una visita nell’insieme interessante.

Vi lascio il suo biglietto da visita con i contatti, noi l’avevamo trovato vicino al centro e la visita è in lingua inglese.

visit card guide tsafat tzafat safed

Giudaismo e cabala ebraica

Per poter capire la città di Tsafat è essenziale ascoltare o capire qualcosa in merito alla religione e alla cabala essendo di fatto le cose strettamente legate. Il fascino di questa città e degli studi della cabala partono proprio dal suo aspetto indagatore.

Vi vado a riportare le parole del rabbino che ci ha guidati, per provare a rendere concetti molto complessi più fruibili.

Il giudaismo dice che è necessario seguire la propria mente dal momento che l’anima è nella mente.
Secondo questa base di partenza, serve DECIDERE che qualcosa è giusto.

Non ci viene dettato dall’alto, non accade per via di un destino, ma sempre secondo il giudaismo Dio ci ha dato il cervello per ragionare e per questo si studia sempre.
E per questo esistono intere comunità ebree che passano la vita a studiare i libri sacri (presto vi racconterò però meglio in merito).

Da qui l’importanza della cabala per l’ebraismo dal momento che la cabala parla alla parte più profonda dell’anima e del fedele.

Non è questione di credere, ma di ragionare e capire a fondo.

La cabala si pone queste due grande domande:
Chi sono io?
Cosa faccio qui?

Per questo ancora oggi a Tsafat la cabala è ancora studiata molto.

Tzafat quartiere artisti46_batch

Tsafat: cosa vedere

Tenete presente subito una cosa che vi ho già detto su ma che credo serva ribadire quando si parla di “cosa vedere a Safed”…
Qui più che da vedere, c’è da ascoltare. Capire. E unire la visita ai racconti.

Essendo nella Terra Santa con città come Gerusalemme o Betlemme o Gerico o Akko, Tzafat non rientra tra le mete imperdibili da punto di vista monumentale, per me naturalmente eh (vi dico la mia)…

Ma resta una grande meta da vivere per capire meglio la storia, il presente e la realtà Israeliana. Ed ebrea.

A mio parere molto interessante questa visita e la storia della città. Molto.

Solitamente il tour della città prevede la città vecchia e il quartiere degli artisti. C’è poi anche un centro cittadino più moderno e piacevole per una passeggiata senza meta.

Centro cittadino moderno

Qui si può osservare la vita quotidiana degli ebrei in questa città che paiono essere per lo più ortodossi.

Nelle vetrine si vedono abiti per donne totalmente ortodossi (gonne lunghe, maglie lunghe…) e ci sono interi negozi solo per i turbanti che le donne ortodosse devono indossare non potendo mostrare i loro capelli (anche di questo ve ne parlerò meglio molto presto).

Città vecchia

Una serie di viette ciottolate con diverse sinagoghe presenti. Per gli abitanti del posto “Ogni pietra può raccontare una storia”… Per noi forse meno, ma il centro vecchio rimane bello da vedere anche senza un racconto dettagliato.

tzafat città vecchia

Vicolo del messia

Ci si ferma di fronte a un piccolo vicolo. Stretto. Come tanti. Diverso da tanti. Questo vicolo è chiamato vicolo del Messia per via della sua storia recente.

Dal momento che per gli ebrei il messia non è ancora arrivato (NdR quando arriverà tutte le guerre finiranno, sempre per gli ebrei)… in questo vicolo era solita adoperarsi una signora in attesa del messia.

Ogni giorno questa signora di Safed aspettava il messia, ma non a mani vuote, bensì con caffè e tè pronti dal momento che “non si può sapere se il messia preferisca l’uno o l’altro”.

Questa signora ha aspettato per anni e anni. T
utti i giorni. E per questo il vicolo è ora chiamato “del messia”.

Sinagoga Ari Ashkenazi

Tzafat è nota anche per essere una città con numerose sinagoghe, che non ha gli interni monumentali a cui siamo magari abituati in Italia o in Europa, ma hanno numerosi simboli religiosi e storici.

Questa sinagoga ad esempio fu fondata nel XVI secolo (distrutta poi da un terremoto e ricostruita nel XIX secolo) e qui “operò” anche il grande cabalista Yitzhak Luria.

Se si entra nella moschea senza guida, difficilmente si potranno capire molte cose che si vedono (a meno che non siate voi stessi esperti naturalmente), mentre la guida ci spiegava alcuni “perchè” ebraici.

Tenete presente che ci sono orari molti stringenti e non sempre è possibile visitare l’interno della sinagoga.

Visitare una sinagoga, tenere presente che:

  • La Kippah (il capellino che vediamo sempre sulla testa degli ebrei) è messo in segno di umiltà a ricordare che c’è sempre “qualcosa” sopra. Obbligatoria per tutti gli uomini che entrano nelle sinagoghe a prescindere dal loro credo.
  • Ogni sinagoga deve avere al suo interno una Bibbia scritta a mano.
  • Il motivo per cui non ci sono raffigurazioni umane è dovuto al fatto che non non si possono avere immagini nel posto in cui si prega.
  • Si prega sempre rivolti verso Gerusalemme.
  • Gli ebrei pregano 3 volte al giorno da qui la presenza di tutti gli orologi che troviamo al suo interno.

Sinagoga Abuhav

Fondata da un cabalista spagnolo vissuto nel XV secolo, anche qui la sinagoga fu colpita dal terremoto e restaurata poi nel XX secolo.

Questo luogo sacro è usato per celebrare matrimoni e noi abbiamo avuto la fortuna di incappare in uno di questi potendo quindi assistere per un po’ allo svolgersi della celebrazione (dall’alto, dove non si era visti, senza dar fastidio a nessuno… E soprattutto con la guida, garante della fattibilità della visita anche nel corso di matrimoni).

Sinagoga Abuhav Tsafat

Quartiere artisti in centro città

Questa parte della città è la più colorata. Qui si susseguono numerose gallerie d’arte private, molte piccole, altre più grandicelle… con bellissimi lavori e tanti luci a valorizzarli.

Inserita nei vicoli stretti, ciottolati, con le persiane quasi sempre di colore blu, tra un ristorante di street food e un altro, si susseguono questi shop totalmente dedicati ai turisti che vi ricordo essere numerosi a Tsafat.
Seppur di forte provenienza americana o anglosassone.

La guida però ci spiegava che il vero luogo in cui stavano o starebbero gli artisti non sarebbe questo.
“Qui si ritrovano ora per via dei turisti”…

Ex Moschea ora galleria d’arte

La storia degli artisti presenti a Tsafat-Safad parte in realtà da ragioni storiche inerenti alla città.

A quanto racconta la guida (rabbino ebreo lo ricordo), per anni si susseguirono qui scontri tra ebrei e musulmani. Pare che gli arabi fossero molti di più, ma gli ebrei trovarono un’arma che funzionò poco in termini di efficacia, ma che fece un tal baccano al punto da spaventare gli arabi che lasciarono la città! (onestamente detta così pare più una favoletta piuttosto che uno storia, ma vi riporto fedelmente le sue parole).

A quel punto la città rimase in mano ebrea e divenne abitata principalmente solo da ebrei… Ma molte case resterano vuote visto che erano le case degli arabi scappati dalla città… Il governo decise quindi di invitare gli artisti al fine di abbellire la città.

Di fatto siamo andati a vedere una ex moschea oggi adibita a centro artistico e galleria d’arte.

Ma’alot Olei HaGardom

Un ruolo molto importante nella storia della città è stato occupato dagli inglesi, presenti verso la fine degli ’30 nel tentativo anche di fare da cuscinetto tra la comunità ebraica e quella araba in perenne scontro.

Si nota ancora un vecchio faro di avvistamento britannico a testimonianza di quella parte di storia.

Tante altre cose da vedere

Se poi leggete la Lonely Planet in realtà di cose da vedere a Tzafat ce ne sono molte di più! Solo che serve più tempo di una giornata per poter vedere tutto. Ma tenete presente: 

  • Sinagoga sefardita di Ha’Ari
    La più antica della città, anche se fu ricostruita.
  • Museo HaMeiri
    Per conoscere lo svolgersi della vita in questa città nei secoli precedenti
  • Antico Cimitero Ebraico
    Qui si trovano le tombe dei cabalisti, un posto sicuramente di forte valenza religiosa.


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