Quest’estate Francesco ci accompagnerà per un trekking in Islanda. In questa intervista ci parla della natura sfrontata di quest’isola e ci dà qualche piccola anticipazione sull’itinerario, rivelandoci anche alcune esperienze che sarà possibile vivere durante il viaggio.
Come descriveresti l’Islanda con tre aggettivi e perché?
Fiera. Come il suo popolo testardo, dallo spirito indipendente ed estremamente legato ad un paese bellissimo ma difficile da vivere.
Magica. Come la sua natura sfrontata che ammalia, con paesaggi desolati ed avvolgenti che si aprono a perdita d’occhio.
Inquieta. Perché l’animo artistico della gente ribolle su una terra giovanissima e capricciosa in costante movimento e mutamento.
Quali sono secondo te i luoghi più spettacolari che visiteremo durante il nostro viaggio in Islanda?
Il famoso Circolo d’Oro, con alcune delle meraviglie naturali più note, aprirà il viaggio in maniera memorabile, ma i luoghi secondo me più spettacolari saranno quelli del “mio” nord ed in particolare quello che è stato ribattezzato il Circolo di Diamante, il quale include Húsavík con le sue balene, e le magnifiche aree di Mývatn e del canyon Jökulsárgljúfur dove avremo modo di fare una serie di indimenticabili escursioni a piedi.
Visiteremo tanti siti classici e imperdibili ma percorreremo anche sentieri meno battuti. Che tipo di sensazioni genera un viaggio a piedi in una tra le zone più remote ed estreme del mondo?
Il bello di un viaggio di questo tipo è la possibilità di godersi appieno la natura selvaggia e le meraviglie naturali insolite. La particolarità dell’Islanda, con i suoi spazi incontaminati e la bellezza travolgente dei suoi paesaggi, è la magia che emana ogni angolo, sensazione che si amplifica quando questi luoghi vengono approcciati con il ritmo lento del cammino.
Anche il tipo di pernottamento sarà particolare! Non capita tutti i giorni di alloggiare in un ex stabilimento di lavorazione dei gamberetti… Puoi dirci di più?
Tungulending sarà la nostra base per diversi giorni, e la nostra casa dato che l’intera guesthouse è riservata per il gruppo. Si tratta di una struttura con una storia particolare dato che, dopo essere stata costruita per ospitare uno stabilimento di lavorazione dei gamberetti, è rimasta abbandonata per moltissimi anni prima di essere rilevata da un mio amico tedesco, ex guida di whale watching e documentarista estremo, che, innamoratosi dell’area ed intuendone le potenzialità, ha acquistato il rudere e l’ha riconvertita ristrutturandola in stile marinaro. La posizione è da sogno, in una piccola baia isolata poco a nord di Húsavík, visitata di tanto in tanto da foche e circondata da tesori geologici unici nel paese.
Quello in Islanda è senza dubbio un viaggio a stretto contatto con la natura, ma avremo anche l’occasione di incontrare la popolazione locale?
La natura sarà l’elemento predominante del nostro viaggio ma non mancheranno occasioni di incontro con la gente del posto, con un occhio particolare alla cultura rurale e marinara del paese e, perché no, qualche elemento culinario locale. Inoltre, il periodo di soggiorno a Húsavík coinciderà con il principale festival del paesino, una sorta di “sagra” che mescola tradizione e contemporaneità.
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via Viaggio in Islanda: un’isola fiera, magica e inquieta
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