Alto Adige, neve slow sugli alpeggi della Valle Isarco

Altopiani ricoperti dal bianco immacolato della neve punteggiati, qua e là, da verdi macchie dei boschi e da malghe solitarie. Tutto attorno lo spettacolare panorama delle vette, imponenti e distanti, delle Odle, della Plose e, ancora, fino alle Dolomiti della Val Pusteria. Sugli alpeggi dell’Alto Adige di Rodengo-Luson e di Villandro, che si innalzano lungo la Valle Isarco, l’inverno è il momento del riposo e in questa stagione si trasformano in oasi di pace e tranquillità dove vivere una vacanza sulla neve lontano dalle piste dalle sci.
Oltre al clima mite e particolarmente soleggiato, quello che colpisce è il silenzio quasi irreale che avvolge questi luoghi. Qui, infatti, non ci sono impianti di risalita e non ci sono auto: l’unico modo per raggiungere gli altopiani è a piedi tra i boschi oppure in motoslitta. Ed è questo che rende ancora più magica l’atmosfera, dove rilassarsi all’aria aperta tra passeggiate invernali, ciaspolate, sci di fondo e divertenti discese in slittino scandite da soste gustose e rigeneranti nelle malghe.

Alto Adige, sentieri e ciaspolate sull’Alpe di Rodengo-Luson

L’Alpe di Rodengo-Luson si raggiunge da Bressanone in 40 minuti di auto o, ancora meglio, in bus dalla stazione di Rio Pusteria fino al parcheggio di Zumis, da cui si può procedere solo a piedi o in motoslitta. Tutto l’altopiano è percorso da facili sentieri da fare a piedi o con le ciaspole e da tracciati per lo sci di fondo per i più sportivi. A scandire il ritmo delle passeggiate sono le diverse malghe che offrono l’occasione per una meritata pausa rigenerante. Come la Oberhauserhütte, un piccolo e storico rifugio a 1730 metri di quota a 10 minuti da Zumis. Rinnovato e ampliato nel 2018, secondo le linee dell’architettura tradizionale ma con confort moderni e ecosostenibili.

Ricette da chef e area wellness

Dalla terrazza o dalle grandi vetrate del ristorante con vista sulle vette, si gustano specialità di produzione propria, preparate con ingredienti genuini provenienti dai masi dell’Alpe o dei sui dintorni. Con l’ampliamento della struttura, inoltre, sono state anche ricavate dieci camere, di cui tre suite, per il soggiorno. Più avanti, lungo una dolce salita, mai faticosa, si raggiunge la sommità dell’altopiano, a 1832 metri di altitudine. Ad attendere i visitatori si trova la Roneralm, una malga circondata da un bosco di abeti rossi e larici con vista sull’imponente Sass de Putia.
Nei nuovi ambienti caldi e confortevoli rinnovati di recente, si gustano le ricette della tradizione dello chef Alex Widmann: dai canederli ai piatti di carne e taglieri di salumi ai dolci, tutto è preparato con ingredienti e prodotti genuini di questa terra. Per il soggiorno, invece, dispone di 15 camere, di cui due suite, e una piccola area wellness in cui rilassarsi a fine giornata. Gli ospiti possono contare sul passaggio in motoslitta dal parcheggio Zumis.

Il sentiero della Creazione

Tra i percorsi più suggestivi di questo alpeggio, c’è il Sentiero della Creazione, un percorso di meditazione di circa tre km che, dal parcheggio, si snoda tra i boschi, i pianori innevati e la vista sulle vette della Plose e delle Odler. Il sentiero ripercorre la storia del Creato secondo il racconto biblico, attraverso sette tappe definite da altrettante installazioni artistiche che interpretano i diversi momenti. Dalla creazione del cielo e della terra si procede via via fino a quella dell’uomo e della donna, che sembrano emergere dal suolo, fino a raggiungere una chiesetta dedicata ai santi Bartolomeo e Chiara, immersa nel silenzio dell’altopiano, simbolo del riposo del settimo giorno. Qui vale la pena fare una sosta a contemplare il panorama, spettacolare, illustrato anche da una mappa incisa su una lastra di pietra con nomi delle cime visibili. Il sentiero  prosegue lungo la piana innevata e silenziosa fino alla baita Starkenfeld, dove fare una sosta prima di rimettersi in marcia, magari per raggiungere, con un’ora di cammino, la cima Lasta sormontata da una croce che domina l’Alpe di Rodengo-Luson.

 

Alto Adige, tra le malghe dell’Alpe di Villandro

La Valle Isarco riserva un altro luogo davvero speciale per passare giornate slow sulla neve. È l’Alpe di Villandro, che con i suoi 20 kmq di estensione è una delle più grandi zone d’alpeggio d’Europa. In inverno, i prati ricoperti di neve situati tra i 1700 e i 2500 metri d’altitudine, si trasformano in un vero paradiso per tutta la famiglia dove fare passeggiate lungo 30 km di sentieri ben preparati, ciaspolate, tracciati per sci di fondo e discese in slittino. A fare da cornice è la splendida vista del Monte Villandro (2.509 m) e le vette delle Dolomiti occidentali, come lo Sciliar, l’Alpe di Siusi, la Plose e il Gruppo delle Odle.

Cento baite e rifugi dove sostare

Sparse qua e là, oltre 100 baite e rifugi diventano meta e luogo di sosta durante le escursioni per una tipica merenda altoatesina a base di speck, formaggio e pane o un pranzo più sostanzioso. L’Alpe di Villandro si raggiunge da Chiusa dove, una serie di tornanti, portano al parcheggio dove lasciare l’auto e dove si trova la stazione dei bus che partono da valle. Qui si trova anche la baita Gasserhutte, punto di partenza di tanti sentieri. In perfetto stile tirolese, è l’ideale anche per un soggiorno all’Alpe, nelle sue camere semplici e confortevoli in legno di cimbro e abete locale, ma anche solo per una sosta culinaria durante la quale  assaggiare la cucina dello chef Urban Gasser: speck, kaiserschmarrn, canederli, maccheroni alla contadina, piatti di carne pregiata sono tutti preparati con ingredienti locali e genuini e serviti nelle calde stuben, a pranzo e a cena, accompagnati da una selezione di vini della Valle Isarco.

Alto Adige, neve slow. Chiese, laghetti e slittini

Tra le diverse escursioni, il percorso ad anello è uno dei più completi e permette di ammirare tutta l’Alpe e il suo splendido panorama a 360 gradi sulle Dolomiti della Val Pusteria, il Catinaccio Rosengarten fino alle Alpi austriache dello Stubai. Lungo circa 14 km, passa accanto alla chiesetta Totnkirchl e ai laghetti alpini Schwarzseen e Moar in Ums. Naturalmente, una sosta è d’obbligo per riposarsi al sole e ricaricarsi con gustose specialità: sul percorso si trovano, ad esempio, la malga Rinderplatz, dove si possono anche trovare attrezzature per attività sulla neve, e la baita Mair in Plum, a 1860 m, con una grande terrazza dove mangiare ammirando il panorama.
Da qui passano anche il tracciato di fondo e una lunga pista da slittino che scende fino alla Gasserhutte. Un’altra escursione da non perdere è il Sentiero del Pino Mugo che, con una passeggiata di circa 45 minuti, attraversa una delle più grandi distese di questa preziosa pianta usata per alleviare disturbi delle vie respiratorie e dolori muscolari. In inverno, le basse piante di pino mugo sono coperte dalla coltre di neve e se ne può intravedere solo qualche cima, ma si sarà ripagati dalla vista del paesaggio circostante.

Alto Adige, neve slow. In Valle Isarco, tra degustazioni sulla neve

Oltre agli splendidi paesaggi da fiaba, la Valle Isarco è anche nota per la sua produzione di vini tra i più pregiati e rinomati, come il Sylvaner, Müller Thurgau, Gewürztraminer o Riesling. Il loro aroma sottile e fruttato è protagonista dell’evento enogastronomico Snow&Wine che si svolge dal 7 al 28 marzo: con il motto Il piacere del vino sugli alpeggi, tutte le baite e malghe dell’Alpe di Villandro (insieme a quelle di Rio Pusteria e in Val di Funes) saranno al centro di settimane gastronomiche ed escursioni a tema durante le quali gustare tante specialità accompagnate dai vini locali dell’antica cantina dell’Abbazia di Novacella, della Cantina Isarco e di altri 18 piccoli produttori.

Alto Adige, neve slow. La cantina storica (e quella moderna)

Tra questi, la Tenuta Röck, una cantina storica di Villandro che si potrà anche visitare in occasione dell’evento, per immergersi nella storia e nell’evoluzione di questa attività nei secoli. Dal maso originario del XVI secolo, con i suoi antichi spazi in pietra, la tipica stube e vecchie attrezzature ben conservate, si passa attraverso affascinanti percorsi sotterranei che portano alla moderna cantina realizzata della famiglia Augschöll che da 400 anni porta avanti questa tradizione. Da queste botti, oggi esce una produzione limitata di circa 20mila bottiglie, frutto di una costante ricerca ma fedele al sapere antico. Oltre ai vini, il proprietario cura personalmente, nell’antica cucina, la preparazione di alcuni formaggi, salsicce e speck secondo le ricette di una volta, che accompagnano la degustazione.

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