L’incubo di tanti viaggiatori: ritrovarsi seduti su un volo (magari intercontinentale) accanto a un bambino che continua a piangere o, peggio ancora, che urla o che ha deciso di rivelare tutta la sua instancabile vivacità. Una situazione a cui la Japan Airlines ha deciso di proporre una soluzione: durante la prenotazione online sarà possibile controllare quali sono le postazioni già occupate da bambini di età compresa tra gli otto giorni e i due anni. Chi deve ancora selezionare il proprio posto, in questo modo, è avvisato.
Tuttavia il problema, come sottolinea la compagnia, non può dirsi del tutto risolto: chi prenota prima degli altri non sa comunque chi occuperà i posti vicino al suo. Inoltre, l’icona segnala-bambini (con la testolina di un bimbo) non compare in caso di gruppi turistici o di cambi di aereo dell’ultimo minuto, oppure se il volo non è stato prenotato attraverso un sito ufficiale o, ancora, se si tratta di un biglietto premio.
L’iniziativa della compagnia aerea è stata comunque molto apprezzata, come dimostrano i commenti sui social. «Grazie, Japan Airlines, per avermi avvertito su quali sono i posti dove i bambini hanno intenzione di urlare e piangere durante un viaggio di 13 ore», ha twittato Rahat Ahmed, un uomo d’affari. «Dovrebbe essere obbligatorio ovunque».
https://twitter.com/dequinix/status/1176494097588084737Qualcuno, però, si è schierato in difesa dei piccoli: «Sono bambini: un tempo lo siamo stati tutti. Dobbiamo imparare la tolleranza o presto inizieremo ad avere bisogno di una mappa delle posizioni dei sedili per ci respira con l bocca, sbava, scoreggia, è ubriaco e chissà quante altre cose», ha detto un utente.
Altre compagnie aeree asiatiche propongono opportunità per chi preferisce viaggiare senza bambini attorno. Ad esempio, la AirAsia X riserva ai passeggeri adulti una zona tranquilla dove i minori di 10 anni non sono autorizzati a sedere, e la Scoot, nell’area Scootinsilence, nella parte anteriore di tutti i suoi 787 Dreamliner, non ammette i bambini sotto i 12 anni.
Ma, una volta affrontato il problema dei bambini urlanti, rimane comunque ancora sempre quello dei russatori seriali e di chi cerca di invadere lo spazio degli altri. Per ora, impossibile da risolvere.
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