Parco del Gran Paradiso: i consigli dei guardaparco per visitarlo
Il Parco del Gran Paradiso è il più antico d’Italia. Vi rendete conto? Il più antico.
Collocato tra Valle D’Aosta e Piemonte (mappa) fu istituito parco nazionale nel 1922 ed oggi rimane l’unico gestito dall’Ente Nazionale del Parco come prima della riforma che ha cambiato e modificato l’amministrazione dei parchi nazionali con il congiungimento delle guardie forestali ai carabinieri e tante altre cose piuttosto complesse. Ma non siamo qui per parlare di burocrazia.
In occasione del mio viaggio con Swarovski Optik nel Parco del Gran Paradiso, appunto, ho avuto modo di conoscere (finalmenteeee) dei guardaparco e (finalmente) ho potuto parlargli, fargli le domande che avevo in testa e soprattutto ascoltare i loro racconti che vi assicuro, sono spettacolari, interessanti ma soprattutto unici!
Come nasce il Parco del Gran Paradiso?
Un paio di cenni storici veloci ve li devo dare perché la storia di questo parco è particolare: nasce infatti come Riserva di caccia del Re Vittorio Emanuele II che vedendo queste zone così ricche di fauna, decise di farne una zona privata. Furono stipulati contratti con chi viveva le zone e acquistati i diritti esclusivi ad uso del Re dal momento che proprio la presenza della famiglia reale portò soldi alla zona, gli abitanti non opposero resistenza alla creazione di questa riserva di caccia che fu ufficiale nel 1856 con confini territoriali più ampi di quelli attuali.
Furono fatti dei sentieri reali che esistono ancora oggi e sono larghi e davvero ben tenuti, furono costruite case con vari utilizzi che permettono ancora oggi di trovare bivacchi/rifugi e fu dato un imprinting diverso al Parco ancora vivibile oggi dal visitatore.
Per questo ci tenevo a dirvi la storia del Gran Paradiso, perchè le sue origini sono ancora ben vive e vivide.
Cosa avviene oggi nel Parco del Gran Paradiso?
Il Parco del Gran Paradiso (ve lo dico subito) è un’eccellenza oltre che una vera e propria meraviglia.
Per me che sono piemontese e vicina al Parco è sempre stato noto come questo luogo fosse ben conservato e ben tenuto, ma con la passione della montagna nel corso degli anni, ogni volta che tornavo al Gran Paradiso restavo colpita.
Sapevo essere un esempio di efficienza gestionale e sapevo fosse molto ben tenuto, ma solo conoscendo coloro che ogni giorno ci vivono dentro, ci lavorano e ci mettono passione e dedizione sono riuscita a capire il perchè, in Italia, sia uno dei Parchi migliori che ci siano.
E loro quindi gli esperti (senza se e senza ma) che mi hanno spiegato e raccontato cosa avviene nel Parco.
Alcuni dati e informazioni base sui guardaparco del Parco Nazionale del Gran Paradiso
- Il Parco del Gran Paradiso è composto da 71.000 ettari, il che dovrebbe prevedere la presenza di 71 guardaparco stando ai parametri ministeriali di 1 guardia ogni 1000 ettari, mentre nel concreto oggi sono 51 i guardaparco presenti.
- Sia uomini che donne, si accede e si diventa guardaparco tramite concorso pubblico e chi ha i punteggi migliori, passa e diventa guardaparco.
- I Guardaparco lavorano dall’alba al tramonto il che significa che in estate stanno “su” anche dei giorni interi dormendo in montagna e scendendo a valle poi per i riposi.
Le mansioni che vengono svolte all’interno del Parco oggi dai guardaparco
- Sorveglianza e controllo del Parco in ogni suo singolo aspetto: i guardaparco sono a tutti gli effetti un organi tecnico con funzioni di polizia e per questo sono armati
- Sorveglianza e controllo della fauna per proteggerla, ma senza alcun intervento umano diretto, sempre e solo a debita distanza
- Censimenti animali
- Monitoraggio
- Marcatura degli animali per ricerche scientifiche
- Raccolta dati
- Controllo turisti e flussi turistici
- Controllo ambiente
- Prevenzione preservazione ambiente
- Controllo anti-inquinamento essendo il parco di fatto abitato anche al suo interno
In sintesi: i guardaparco vicino ogni giorno della loro vita professionale dentro al Parco. Se ne prendono cura. Accudiscono la fauna e fanno in modo di rispettare che le regole dei Parco e della sua SALVAGUARDIA siano rispettate. E vi dico: sono innamorati del Parco, loro casa e degli animali che lo abitano che difendono come se di famiglia… E da qui l’importanza dei loro consigli.
Come visitare il Parco del Gran Paradiso? I consigli e le regole dette dai guardaparco
1. NON AVVICINATEVI TROPPO AGLI ANIMALI
Gli stambecchi a causa dei cambiamenti climatici soffrono e sentono troppo il caldo. Se nel 1993 erano 5000 all’interno del Parco, oggi sono solo 2600/2700 anche se i camosci sono invece aumentati… ma è meglio osservare gli animali a debita distanza.
Per questo è consigliato usare un binocolo (i guardaparco usano quelli di Swarovski Optik, per questo ho avuto modo di conoscerli nel corso del viaggio insieme al noto brand di binocoli e – certo lo sappiamo – cristalli) di modo da tenere una giusta distanza con gli animali. Osservarli sì, ma senza disturbarli.
> LEGGI ANCHE: Animali di montagna, come riuscire a vederli?
2. NON LASCIATE ALCUN RIFIUTO (NEPPURE I FAZZOLETTINI DI CARTA!)
E se pensate che questo semplice comandamento sia facile, scontato e trito e ritrito, dovrete ricredervi dal momento che i guardaparco dicono che una delle cose peggiori che i visitatori fanno nel parco è proprio quella di lasciare rifiuti: fazzoletti di carta e (udite udite) assorbenti o sacchetti di plastica.
Al che faccio una parentesi…
A chi ancora non sa che i fazzoletti di carta inquinano, vi prego, sappiatelo (!) e non lasciatene MAI più.
I fazzoletti non sono biodegradabili come ci dissero 10 o 15 anni fa, o meglio lo sono solo dopo 2 o 3 anni. E solo se si comprano quelli biodegradabili che siccome costano di più, sono in pochi ad averli.
MA ciò non toglie che i fazzoletti sono dannosi, inquinano l’ambiente e non sono neppure belli da vedere… Quindi se dovete fare pipì i casi sono due: o mettete poi il fazzolettino dentro un sacchetto e lo buttate solo arrivati in città, o evitate di usare il fazzolettino e vi bagnerete un pochino.
Vi anticipo: non è mai morto nessuno!
Non solo, c’è chi lascia gli assorbenti. Chi i sacchetti di plastica… (ma ce la fanno???)
E dopo aver scritto e riscritto quanto penso senza mai riuscire a trovare delle espressioni moderate aggiungo solo: se l’avete fatto non ditemelo mai, ma sappiate che spero di cuore siate scoperti dai guardaparco e per la cronaca la multa è di € 600.
E per me sono anche pochi. (3 stipendi interi per 3 mesi e vedi che non lo faranno mai più!).
3. CAMPEGGIO LIBERO NEL PARCO DEL GRAN PARADISO: SI PUO’ FARE O NO?
Cari i miei campeggiatori la risposta è molto facile: no, non si può fare.
Come voi sapete al tema campeggio libero in Italia tengo molto, ma se nella regione Valle D’Aosta vige la regola del bivacco che vi abbiamo già illustrato ampiamente qui nelle norme e leggi del campeggio libero, nei parchi le regole sono diverse da parco a parco e il Parco del Gran Paradiso vieta categoricamente il campeggio libero perchè questo può creare dei forti disturbi agli animali e altera di fatto la natura.
Per questa regione se i guardaparco vi trovano con la tenda anche in tarda serata, quando ormai buio possono farvi la multa e loro sono stati chiari nel dire che la fanno la multa come da norme disciplinari. E’ possibile campeggiare solo fuori dai rifugi e solo nel caso in cui questi siano pieni.
4. NON ACCESSIBILE AI CANI
I cani non possono entrare in molte aree del parco e una delle multe che fanno più di sovente è proprio ai proprietari di cani che passeggiano con l’animale. Partendo dal presupposto che so bene il dolore di voler andare in montagna con il proprio cane e non potere portarlo, qui le ragioni sono chiare: gli animali. Si rischiano contagi di virus (reciproci) e i cani andrebbero a stressare molto la fauna selvaggia.
Solo i cani dei guardaparco (cani di servizio) sono ammessi e addestrati per essere presenti.
5. DRONI VIETATI
Sempre per gli animali, tutta l’area del parco è noflyzone.
6. NON CACCIATE (MA MAI NELLA VITA!)
Sembra assurdo eh, eppure i peggiori nemici dei guardaparco sono proprio i bracconieri.
Pensate che c’è gente che non solo ancora caccia per divertimento, ma che prova a farlo nelle zone protette e dove è vietato.
E il bello? Pensano di non essere delinquenti…
E se vi chiedete: “Sì, ma quale percorso di trekking hanno consigliato i guardaparco che ne conoscono ogni angolo?”…
Gliel’ho chiesto eh, ma “Ce ne sono troppi. Fateli pian piano e scegliete il vostro”.
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