Weekend a Castellaneta, fra spiaggia e borgo antico

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La spiaggia è un lungo, ininterrotto nastro di sabbia bianca e fine bagnata da un’acqua trasparente (Bandiera blu 2018). Lidi attrezzati si alternano a tratti selvaggi, con dune fossili ricoperte da cespugli di corbezzolo e ginepro. Alle spalle, una distesa di pini d’Aleppo e macchia mediterranea che spande profumi di mirto, timo, rosmarino. Benvenuti a Castellaneta Marina, l’altra Puglia. Quella di chi rifugge la folla e gli eccessi salentini, e cerca mete più defilate, meno battute, in cui è ancora possibile conciliare divertimento e relax, avendo a disposizione strutture e servizi di qualità. All’ombra della pineta che si distende lungo il litorale affacciato sulla costa occidentale del golfo di Taranto, sono molti i buoni alberghi dove concedersi un soggiorno in tutto confort a prezzi, peraltro, più che accessibili persino in piena stagione.

MOVIDA E NATURA
Se proprio non si vuole rinunciare al lusso, si può prenotare al Kalidria, hotel e resort a 5 stelle con centro talassoterapico (dove Vasco Rossi ha eletto il suo buen retiro). Immersa nella vegetazione, la struttura ha riaperto all’inizio dell’estate, dopo i lavori di ammodernamento curati da Emilio Ambasz, guru dell’architettura naturale, che ne ha fatto un’oasi di quiete e tranquillità, perfettamente integrata nel paesaggio.
Allineati sul lungomare, i lidi hanno terrazze affacciate sull’acqua con bar e ristoranti, che la sera diventano animati ritrovi dove sorseggiare un aperitivo ammirando il tramonto o tirar tardi dopocena accompagnati da dj set e concerti di musica dal vivo.
Di giorno si alternano i bagni in mare a passeggiate nella natura, a piedi o in bicicletta, all’interno della Riserva bioenergetica della Stornara, area protetta di oltre 1.500 ettari che circonda l’abitato, fino alla foce del fiume Lato, rifugio di numerose specie di uccelli, dall’airone alla cicogna bianca, su cui vegliano i resti di un’antica torre di avvistamento normanna.

A PICCO SUL CANYON
La vacanza scorre a ritmi lenti, all’insegna dell’informalità. Non è un caso che il locale preferito dagli habitué, compresi gli ospiti del vicino golf club Riva dei Tessali, sia Il Pirata: poco più di una baracca in legno direttamente sulla spiaggia, dove si pranza e si cena con i piedi nella sabbia (memorabili le sue grigliate di pesce). L’altro indirizzo prediletto dai frequentatori abituali si incontra poco fuori il paese, immerso nel verde della campagna: Tocchi di Puglia, non la solita masseria, ma un agriturismo dallo stile contemporaneo, che porta in tavola la tradizione locale interpretata con maestria e cura non comune (da provare il fritto di verdure, di sorprendente leggerezza).
Pochi chilometri verso l’interno, c’è il borgo antico di Castellaneta, uno dei gioielli del Parco regionale Terre delle Gravine, angolo di Puglia ancora poco conosciuto, ma di straordinaria suggestione: un territorio selvaggio, eppure carico di storia, solcato da canyon, lame di roccia, gole in cui si nascondono villaggi e chiese rupestri. Castellaneta appare sospesa sui margini di uno dei valloni più maestosi della zona, la Gravina Grande, una gola dalle pareti quasi verticali profonde oltre cento metri, che si può esplorare con un trekking guidato, in compagnia dei volontari dell’associazione Amici delle gravine. Per ammirarla dall’alto, il punto d’osservazione migliore è il giardino a picco della Masseria Sant’Elia, un b&b poco fuori il paese: in basso il canyon e sullo sfondo il centro storico con le case allineate al filo dello strapiombo. FRA CHIESE E SOSTE GOURMAND
I quartieri storici sono uno scrigno di bellezze, a partire dalla Cattedrale, facciata barocca e sontuosi interni neoclassici che durante la settimana santa fanno da sfondo a riti pasquali fra i più suggestivi di Puglia. E, poi, la chiesa di San Domenico, annunciata da un imponente scalone; il Palazzo baronale, costruito sui resti del castello normanno, e il palazzo vescovile; il seicentesco ex monastero di Santa Chiara, ora sede del museo dedicato a Rodolfo Valentino, indimenticato mito del cinema muto originario di Castellaneta, da visitare per un’immersione – fra cimeli, fotografie, proiezioni – alle origini del divismo hollywoodiano.
Fra i vicoli, le vecchie case ristrutturate oggi ospitano piccoli e graziosi b&b, come Sedilequattro (l’insegna corrisponde all’indirizzo, in vicolo Sedile, appunto), una struttura di sole due camere, confortevoli e con arredi di design.
Arrivati in fondo a via Vittorio Emanuele, dove si incontrano borgo antico e città nuova, ci si prende una pausa da Fratelli Gourmet per degustare il miglior street food locale. Da non perdere, il Violetto, un panino con gamberi viola di Gallipoli crudi e stracciatella. UNA PASSEGGIATA UNDERGROUND
Da qui la passeggiata può riprendere, ancora in direzione del centro storico, per scoprire il volto meno conosciuto e più misterioso di Castellaneta, quello underground: una città ipogea, fatta di cunicoli e ambienti scavati a mano nella roccia, dove un tempo si viveva e lavorava, cui si accede da ingressi “segreti” (per questo le visite vanno prenotate all’ufficio del turismo del Comune). Alcune grotte, recuperate e ristrutturate, sono state trasformate in ristoranti. Fra i più recenti, Pepe Nero propone piatti pugliesi rivisitati e buone pizze, mentre si va a Il Grottino per degustare la cucina locale classica.
Ma la grotta più suggestiva si incontra fuori dai quartieri antichi, alla periferia sud, dove l’abitato incontra di nuovo il limite della Gravina Grande. Apparentemente in bilico sullo strapiombo, la chiesa di Santa Maria Assunta è un piccolo gioiello di epoca tardo romanica con le pareti decorate da affreschi. La sorpresa? Nascosta dietro un portoncino laterale, che si spalanca sui resti di una chiesa rupestre preesistente (le visite a Santa Maria Assunta vanno prenotate alla Pro Loco). L’idea è arrivarci poco prima di pranzo o cena, per poi fermarsi al ristorante Peucezia, proprio di fronte, che propone ottima cucina tradizionale, dalle orecchiette alle indimenticabili braciole al sugo. I sapori di questa terra.

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