The Mother City, viaggio alla scoperta di Città del Capo

Abbiamo rivolto a Stefano e Paola, i referenti del nostro nuovo viaggio in Sud Africa, qualche domanda per conoscere meglio questa terra strepitosa, nella quale torneremo a Capodanno!

 

Qual è la parola che vi viene in mente quando il vostro sguardo si perde sulla baia di Cape Town dall’alto, dalla Table Mountain?

Meraviglia. Stupore e gioia nel vedere l’immensità dell’oceano, la città, le verdi colline. Il pensiero corre a questa baia protagonista di incontri di popoli lontani.

Viaggio in Sud Africa

 

Come descrivereste gli abitanti di Città del Capo? 

Cape Town è una città cosmopolita, un crocevia dove s’incontrano persone provenienti da ogni angolo del pianeta. Ma al tempo stesso i suoi abitanti sono innamorati di questa città, chiamata affettuosamente The Mother City,  che offre l’oceano, la montagna e le vigne. Il tutto con i colori del Sud Africa.

Viaggio in Sud Africa

 

Quali sono le emozioni che si provano attraversando una township di Città del Capo?

Si passa dalle vetrine luccicanti dei concessionari di auto prestigiose alla strada in terra. A Langa così come nelle altre township, c’è un’umanità che vive degli avanzi che l’altra città offre loro. Non si è pronti mai a questo salto ma è necessario per comprendere questa Nazione. Migliaia di persone vivono in container dividendosi spazi esigui. Ogni mattina inventano un lavoro per poter sopravvivere. É una ricerca continua. Per i viaggiatori l’unico modo per visitare Langa é il non giudizio. É togliersi i nostri occhiali e vedere con occhi nuovi.

 

Oltre al pregiatissimo vino, in quali altre specialità culinarie eccelle il Sud Africa?

La carne che proviene da mandrie allo stato brado è l’alimento principale della cucina sudafricana. Il braii, carne alla brace, il rito delle domeniche. La carne vitello maiale e selvaggina viene messa a marinare con erbe aromatiche e spezie. Si accompagna con un porridge salato (polenta).
Un piatto che rievoca le avventure dei boeri è il Potjie. Prende il nome dalla pentola a tre piedini in cui viene cucinato uno stufato con verdure e legumi per molte ore.
Il pesce, soprattutto al Capo, è sublime. Crostacei e aragoste insieme a pesci delle acque oceaniche alla griglia o in ottime zuppe.
Le verdure abbondano, crude o in zuppe al profumo di spezie.
A fine pasto una buona Malva Pudding completa la nostra cena!

 

Qual è l’aneddoto più curioso che ricordate essere successo durante un safari nella savana coi viaggiatori?

La tenerezza che anche gli animali più feroci suscitano: una leonessa con i cuccioli al tramonto davanti alla nostra auto, un’emozione unica!

 

Ci descrivereste uno dei progetti della vostra associazione, SOLE Onlus, in Sud Africa?

L’asilo Kwasmolo.

Quando arriviamo all’asilo i bambini ci osservano in silenzio. Intimiditi e curiosi i loro occhi incrociano i nostri. Due mondi lontani che si avvicinano. Il primo contatto fisico, un sorriso, una parola e poi i canti. L’atmosfera è cambiata! Il muro è crollato. Questo piccolo asilo di due stanze funge anche da dopo scuola. I più piccoli hanno la colazione e il pranzo. Possono imparare l’inglese e giocare ma soprattutto possono vivere qualche ora in un ambiente sereno. I più  grandi arrivano nel pomeriggio e vengono aiutati a fare i compiti. È una risposta efficace all’abbandono scolastico. Una piaga nelle fasce povere della società sudafricana.

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