Ce la immaginavamo tutta ugualmente elegante, pulita, «precisina» e un po’ noiosa. Com’è? Pulita sì, ma variegata, multietnica, libertina e con un animo profondamente rivoluzionario. Stiamo parlando di Zurigo, città che nel 2018 ha già iniziato i festeggiamenti per il cinquecentenario della Riforma, il cui anniversario cade ufficialmente nel 2019 (qui il programma degli eventi).
Era il 1519, infatti, quando Huldrych Zwingli arrivò a Zurigo e iniziò a scuotere gli animi dei suoi abitanti proclamando una nuova interpretazione della Bibbia. Il teologo svizzero, in linea con i principi della Riforma protestante promossa in quello stesso periodo da Martin Lutero, in poco tempo ribaltò completamente la vita religiosa della città, ponendo fine a tutte quelle pratiche ritenute meramente superstiziose, erronee e inutilmente sfarzose portate avanti dalla chiesa cattolica.
Un esempio? Il cosiddetto commercio delle indulgenze, ovvero il pagamento per ottenere uno “sconto di pena” nell’Aldilà in relazione ai proprio peccati. Zwingli fu il primo di una serie di rivoluzionari, artisti e anticonformisti che plasmarono nei secoli successivi Zurigo, trovando qui un rifugio dove potersi esprimere e vivere liberamente. Tra di loro figure come Einstein, Lenin, James Joyce, Thomas Mann e Richard Wagner.
La città che ci troviamo davanti oggi è ancora la diretta erede di un «modus vivendi» inclusivo, ribelle, con quartieri dalle identità e dai connotati sostanzialmente diversi ma in armonia tra loro. Tra i «rivoluzionari d’oggi» a Zurigo si trovano persone come Christian Bärtsch, che con la sua società Essento produce hamburger, barrette e cibi a base di insetti per portare una trasformazione alimentare sostenibile nel mondo, oppure Reto Knutti, professore universitario di fisica del clima che cerca costantemente di spiegare ai media perché noi essere umani stiamo avendo un impatto negativo sul pianeta e quanto questo problema sia reale e urgente.
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Passeggiando tra chiese dai campanili aguzzi e con vetrate di Chagall, monumenti e vicoli della parte vecchia si ripercorrono le orme di predicatori e dadaisti. Il dadaismo è nato proprio qui e il suo luogo di ritrovo era il Cabaret Voltaire, tutt’ora sede di spettacoli provocatori nel pittoresco quartiere Niederdorf. Nella piazzetta lì accanto vere e proprie istituzioni come l’antica drogheria e caffetteria Schwarzenbach consentono di degustare specialità artigianali e locali.
Per incontrare i giovani avanguardisti contemporanei, invece, bisogna spostarsi nella Zurigo Ovest, ex zona industriale popolata da negozietti vintage, locali creati con container, designer e stilisti emergenti. Una sosta da Frau Gerolds Garden ci fa entrare nel mood più creativo e conviviale di quest’area, che vi suggeriamo di visitare arrivando dal mercato coperto Markthalle Im Viadukt. Vi basterà camminare affiancando il viadotto fino alla fine.
Dal quartiere Ovest potete poi tornare verso il centro costeggiando il fiume Limmat e scoprire una delle numerose piscine naturali di Zurigo, Letten, dove gli street-artist creano i loro graffiti e tutti possono liberamente fare il bagno nell’acqua di sorgente che scende dai monti circostanti. Una delle particolarità della città è proprio il suo rapporto simbiotico con l’acqua, disponibile gratuitamente grazie ad oltre 1.200 fontane pubbliche.
Sono tante le caratteristiche di Zurigo meno note e che stupiscono. Sapevate, ad esempio, che proprio qui c’è il ristorante vegetariano più antico d’Europa? Sul sito del turismo di Zurigo trovate tantissime indicazioni, dai più tradizionali musei alle mete notturne.
Cosa fare di rivOluzionario a Zurigo in un weekend? SFOGLIATE LA GALLERY SOPRA
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Da Milano Centrale con il treno diretto arrivate a Zurigo in sole 3 ore e la stazione si trova proprio in centro città. Una volta là potete visitare tutto a piedi o con i mezzi pubblici, numerosi e puntualissimi. Con la Zurich Card (24 ore o 72 ore, rispettivamente a 23 euro o 46 euro) potete utilizzare tutti i tram, autobus, treni, battelli e funicolare senza limiti di corse e ottenendo anche sconti su diverse attività culturali.
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via Zurigo: il week end da rivoluzionari
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