Portogallo on the road: dritte e racconto di un viaggio

Avete mai sentito l’impellente bisogno di essere svuotati e riempiti da un viaggio? Di perdervi nei paesaggi e nelle persone incontrare per riportare alla luce qualcosa di meraviglioso in voi stessi? Quell’emozione alla partenza, quella sensazione di aver ricevuto un dono incredibile al ritorno. Se è questo ciò che state cercando, forse è proprio il “Portogallo on the road” il vostro prossimo viaggio.

L’idea nasce pochi mesi fa e si concretizza nelle prime due settimane di luglio: zaino in spalla, voglia di esplorare e tanti piatti nuovi da assaggiare.

Si parte in compagnia degli amici di sempre: Andrea, caro amico del liceo e Federica, attuale “amica di casa” nella bellissima Venezia.

Organizzare gli spostamenti sarà un problema che ci porremo lungo il viaggio, che prevede come mete Lisbona, Obidos, Peniche, Nazaré, Coimbra, Aveiro, Porto. La partenza è alle 6.40 dall’Aereoporto di Milano BGY, arrivo previsto all’ora portoghese 8.15 (il Portogallo ha un fuso orario di -1 ora).

Lisbona

Arrivati a Lisbona, saliamo sul bus 2 della compagnia Aerobus, che ci porterà fino in centro, alla Piazza Marquês de Pombal, dove si trova il nostro ostello.

Nell’arrivare in autobus, poco prima della destinazione compare ai nostri occhi il murales di Blu, il più famoso street artist italiano, che ha deciso di lasciare la sua firma anche nella capitale portoghese. Ecco come arrivare al graffito con –> Google Maps

Giungiamo al Football Hostel, dove alloggiamo in una camerata da sei persone per pochi soldi. Da qui, lasciate le nostre cianfrusaglie, andiamo al Parco di Edoardo VII e, all’ombra del muschio spagnolo, assaggiamo il Berão, un liquore tipico dal sapore a metà fra la sambuca e l’amaretto.

Dopo un’iniziale perdita dell’orientamento, andiamo verso il sud della città, Lisbona è molto frenetica e, anche nei momenti più silenziosi si è sempre accompagnati dai rumori dei clacson e delle ruote sull’asfalto.

Per muoversi all’interno della città consiglio di acquistare la Viva Viagem, una tesserina di carta sulla quale ricaricare i biglietti.

Le linee della metro sono ben collegate e ci permettono di andare a visitare Belem con il tram n.15, qui siamo stati accolti dalla pace dell’argine del Tago e dalla maestosità del Monastero di San Jeremias.

Dopo aver visitato la celebre Torre di Belem vi consiglio una sangria al Mister Tapas, un chioschetto a pochi metri dal faro gestito da due giovani ragazzi che ci fanno assaggiare alcuni salumi e formaggi tipici di Lisbona.

Cosa e dove mangiare a Lisbona

La serata ci trascina al Barrio Intendente, dove è in corso una festa popolare. Qui proviamo per la prima volta il Madera, un vino liquoroso prodotto nell’arcipelago di Madera, che viene spesso servito sulla costa del Portogallo. Facciamo anche il primo incontro con le Pastel de Nata e la Tachinho do Abade, due dolcetti tipici portoghesi che ricordano delle tortine di crema di riso.

In merito al cibo, scopriamo nei giorni seguenti un posticino: il Dos Cornos: si tratta di una sorta di osteria rustica, dove è possibile mangiare carne alla griglia spendendo poco. Qui assaggiamo anche il Queijo Alpedrinha, un formaggio dal sapore deciso e squisito, il cui sapore ci accompagna nella gita all’Elevador de Santa Justa, nella Baixa, centro storico lisboneta.

Il calare della notte ci riporta nei pressi della Piazza del Commercio, dove scopriamo il Pensão Amor: ex bordello per i marinai che giungevano dal porto, è ora un locale in stile barocco, che conserva solo il ricordo della sua antica natura. Al centro di una delle enormi sale dal soffitto psichedelico è presente ancora il palo della lap dance, mentre cimeli e graffiti richiamano i tempi passati.

Uscendo dal retro del locale ci fermiamo al Menina e Moça, un caffè-libreria dove ci rifocilliamo con dei taglieri di salumi e formaggi e dove abbiamo il piacere di conoscere moltissime persone da tutto il mondo nel corso della serata.

Come arrivare ad Obidos in autobus

Obidos

Con lo zaino sulle spalle si parte da Lisbona alla volta di Obidos: prendiamo la linea verde e ci fermiamo al Campo Grande per prendere il bus della Rodotejo in direzione Caldas Da Rainha( Rapida Verde).

Qui gli orari degli autobus scaricabili –> dal sito ufficiale Rodotejo

In circa un’ora giungiamo nella bellissima cittadina medievale e subito abbiamo la sensazione di trovarci in un posto incantato. Mangiamo un boccone mentre il suono di una chitarra ci fa da sottofondo, l’ingresso nelle mura è stato indimenticabile, decorato dalla Pota da Vila, una sorta di enorme azulejos sotto il quale una ragazza suona l’handpan.

Obidos è un vero gioiello nel cuore del Portogallo, la città è situata sulle colline e ha conservato la sua originaria struttura medievale. Il castello imponente la incornicia e le mura difensive offrono una visuale mozzafiato, mentre i colori puntellano ogni angolo della città grazie alle piante in fiore.

Dove abbiamo mangiato e dormito a Obidos

La cena è stata perfetta: siamo capitati nelle antiche prigioni del castello, ora adibite a ristorante, Arco da Cadeia. Qui una cameriera gentile ci ha raccontato la storia della struttura, spiegandoci che molti pezzi, fra cui le finestre, sono ancora originali.

Per dormire, lo Stone Hostel è stato perfetto per noi, si tratta di un grazioso ostello poco fuori dalle mura, pulito e confortevole, con una veranda immersa nella natura.

Dove andare a Peniche

Peniche

Fatta la nostra colazione di addio ad Obidos, si parte alla volta di Peniche, località famosa per il surf dove ci aspetta un fantastico bagno nell’oceano.

Peniche è uno dei maggiori porti pescherecci del Portogallo e un grande centro per innumerevoli attività marittime e turistiche. Ma qui c’è molto altro oltre alla pesca, tipo l’artigianato locale e più precisamente la realizzazione dei rendas de bilros, un pizzo fatto a mano estremamente curato. Lavorazione che – dicono i locali – le donne hanno reso una vera e propria arte mentre gli uomini le lasciavano sole durante le lunghe giornate di pesca.

Da Peniche in battello si può raggiungere la riserva Naturale dell’Isola di Berkengas.  Qui l’acqua è cristallina e la meta è perfetta per gli amanti delle immersioni anche se le sue acque sono spesso agitate.

Dove abbiamo mangiato a Peniche

La nostra giornata  a Peniche volge al termine e mentre il sole tramonta ci godiamo una sangria in riva al mare sulle note di Torna a Surriento di Luciano Pavarotti. La sera ceniamo al ristorante Da Pedro, sul classico lungomare, dove assaggiamo un’orata alla brace freschissima e abbondante. Se andate in Portogallo non potete perdervi la zuppa di pesce, presente su tutti i menù portoghesi per un tuffo nei sapori più tipici della zona.

Nazarè

L’indomani ci dirigiamo alla volta di Nazaré, un paese di 15 mila anime nell’Estremadura portoghese. Lo raggiungiamo con la compagnia Rodoviaria, con uno scalo a Caldas da Rinha. I paesaggi fuori dal finestrino iniziano lentamente a cambiare, montagne e nebbia iniziano a circondarci e giungiamo in questa sorta di oceano autunnale.

Ma questo on ci scoraggia, anzi, appena arrivati Federica ed io ci buttiamo a capofitto nell’acqua dove delle onde enormi ci sbalzano a riva fino a “parcheggiarci” sulla sabbia ghiaiosa di quella indimenticabile costa.

All’orizzonte su un promontorio due fari meravigliosi sembrano vegliare su di noi, fari che la notte sembrano sparire avvolti dalla nebbia. Queste strutture sono visitabili con una breve passeggiata a bordo mare.

A Nazarè il nostro alloggio è un Air B&B economico sulla riva, decorato con i classici colori portoghesi, azzurro e blu, e gestito da una gentilissima signora. In caso arriviate a Nazarè senza aver prenotato nulla per la notte, non temete! Molte sono infatti le anziane signore che si appostano con dei cartelli per le strade al fine di affittare un posto letto ai turisti.

Coimbra

Passata la notte si riparte alle 10.50 alla volta di Coimbra tramite la compagnia Rede-Expressos. Arriviamo nell’ex capitale portoghese: è un eterno sali-scendi! La città è situata sulle colline e le strade sono quindi più ripide che mai. Ci dirigiamo al Monastero di Santa Cruz per vedere la tomba del primo re del Portogallo, ma c’è spazio anche per il verde nella nostra giornata. Andiamo a visitare l’orto botanico, dove, tra una foresta di canne di bambù, spunta la Cappella di San Benedetto.

Dopo una visita d’obbligo all’Università di Coimbra, la sera attraversiamo il ponte che ci porta sull’altra riva del Rio Mondego, il fiume che taglia in due la città. Qui ci troviamo in una sorta di luna park dove sono presenti anche molti chioschetti di cibo locale. Assaggio  la Bifaña, panino tipico locale, un equivalente del nostro panino e salamella, ma con la bistecca  e le Pataniscas: frittelle di baccalà e verdure e l’Arroz de Feijão, un mix di riso, fagioli e pancetta.

Aveiro

La nostra prossima meta è Aveiro. Raggiungiamo la città in treno e veniamo subito accolti da Bruno, un giovane ingegnere che ci ospita nella cosiddetta Amsterdam del Portogallo. Aveiro è infatti una città che ha basato la propria economia sulle saliere e sul commercio portuale, ma che negli ultimi anni sta conoscendo un notevole incremento del turismo.

Beviamo un aperitivo all’Horgan and Jacob’s Bar, locale con ottima musica rock posizionato nella centralissima Praca do Pexie e pranziamo al C. Madeirense, locale ben fornito di assaggi di pesce tipici.

Nel pomeriggio una grossa gondola ci porta a fare l’Aveiro Tour, qui un gentile marinaio ci spiega la storia della città, mentre mangiamo gli Ovos Moles, dolce tipico di Aveiro. Il secondo giorno decidiamo di cucinare per i nostri padroni di casa alcuni piatti italiani ma la vera sorpresa della serata è il vino: in Portogallo oltre al vino rosso e bianco è molto diffuso il cosiddetto vino verde, che ci viene fatto assaggiare dai nostri nuovi amici portoghesi.

Porto

porto portogallo in un weekend

Diciamo arrivederci ad Aveiro per raggiungere Porto. Scendiamo con il treno alla stazione di São Bento e andiamo a depositare i bagagli per dirigerci a visitare la città in fretta e furia. Nel cercare la Casa della Musica non possiamo non notare gli incredibili azulejos che decorano ogni edificio religioso e che luccicano con il calare del sole al tramonto. La nostra cena è costituita da una Francesinha – un famoso tramezzino con formaggio e carne – dal sapore intenso e delizioso e, nuovamente  dalla Bifaña, accompagnata con del Porto. Qui conosciamo Rhys, un giovane australiano giunto alla fine del suo tour in Europa, condividiamo con lui una piacevole serata, ma la nostra partenza per il Bel Paese è imminente.

La notte inizia a spegnersi quando ci dirigiamo verso l’aereoporto, intenzionati a dormire in attesa del nostro volo, alle 6.25 del mattino.

Torniamo in Italia con un’esperienza meravigliosa che ci ha portato a scoprire il Portogallo con le sue piccole grandi meraviglie. Di tutto questo on the road ci resteranno nel cuore oltre alla grande avventura, gli indimenticabili colori di Obidos, l’atmosfera di Nazaré e i sapori dell’intero Portogallo che rendono questa terra davvero unica.



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