Paura di volare, i consigli per superare il blocco da aereo

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Ansia, insicurezza, terrore a volte: la paura di salire su un aereo è più diffusa di quanto si pensi. Non rappresenta sicuramente il chiodo fisso dei frequent flyers, i pendolari dei cieli, premiati dalle compagnie con biglietti gratuiti e agevolazioni. Eppure, secondo le stime, la paura di volare riguarda da vicino più di 25 milioni di americani. Le statistiche rassicurano che  c’è solo una possibilità ogni 10 milioni di perdere la vita in un disastro aereo: sono molto più pericolosi gli incidenti stradali:  1 viaggio in auto ogni 272! Eppure, l’ansia resta.
A volte, la fobia del volo preclude opportunità e stronca carriere. Dennis Bergkamp, ex stella di Inter e Arsenal, rinunciò a giocare i Mondiali del 2002 in Giappone e Sud Corea e ad allenare l’Arsenal, per via delle frequenti trasferte in aereo. Stanley Kubrick, regista di Arancia Meccanica e Full Metal Jacket  ebbe un incidente durante un’esercitazione per conseguire il brevetto da pilota. E da allora non salì più su un aereo.

«Volare offre sensazioni poco abituali e intense, per alcuni emozionanti e piacevoli, per altri sinonimo di malessere e ansia», ragiona Francesca Nicoletti, psicologa e sessuologa. «Volare espone alla separazione. Il distacco da terra, dalle sicurezze e la perdita di controllo sulla situazione possono connotare negativamente l’esperienza», spiega. Se le ragioni dell’angoscia per gli aerei possono rivelarsi alquanto diffuse e comuni, le cause psicofisiche della paura di volare sembrano legarsi indissolubilmente alla stabilità psicofisica di ciascuno. «La rapidità delle variazioni e l’altitudine attivano i circuiti cerebrali dell’ansia e stimolano il sistema vestibolare, determinando sensazioni neurovegetative a volte spiacevoli, come vertigini e nausea» .

«La paura di volare  nasconde significati profondi, che spesso non abbiamo voglia o tempo di indagare», aggiunge Maria Grazia Ciofani, psicologa e psicoterapeuta presso il Centro Polispecialistico AlbaSalute, in provincia di Cuneo. La sensazione di terrore può essere legata al timore «di lasciar andare il controllo e di affidarsi a qualcuno che non si conosce, alla paura di non avere vie di uscita da una situazione temuta, oppure a una pregressa esperienza di situazioni critiche, come le turbolenze, sperimentata personalmente o da conoscenti». Cosa si può fare per superare il blocco? È sempre necessario ricorrere ad un intervento terapeutico, o si può provare a procedere prendendo utili accorgimenti prima, durante e dopo il volo? Ecco in un piccolo “decalogo” alcuni suggerimenti pratici degli esperti.

1)  Evitare alcol o sostanze eccitanti.
2)  Seguire corsi informativi sul volo.
3) Frequentare gruppi di discussione, psico-educazione, esposizione virtuale con simulatori di volo.
4)  Prenotare i primi voli in compagnia di  personale esperto o da uno psicologo.
5)  Imparare tecniche di rilassamento e di educazione alla respirazione.
6)  Conversare, leggere, guardare film, ascoltare musica (esistono playlist dedicate).
7)  Scaricare app per lo smartphone che spiegano ogni istante del volo.
8)  Prestare attenzione al respiro, che deve essere calmo, regolare e profondo
9) Fare attenzione al corpo, ai punti di tensione, da trasformare in distensione
10)  Concentrarsi sul volto di un’assistente di volo che ci ispira affidabilità

(Si ringrazia per la consulenza: Francesca Nicoletti, Psicologa e Sessuologa, Master II livello in Psico-Neuro-Endocrino-Immunologia e scienza della cura integrata. E Maria Grazia Ciofani, psicologa e psicoterapeuta, specialista in Ipnositerapia ed EMDR presso il Centro Polispecialistico AlbaSalute (Cuneo). Professore a contratto, Università di Torino).

 

 

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