Croazia segreta: itinerari in barca tra le isole del silenzio

Istock

Dal canale della base nautica di Trogir l’alba accende i tetti rossi intorno al campanile di San Lorenzo. Il borbottio lento del motore accompagna la barca fino all’uscita del porto, segnato dal faro di Čubrijan. Una brezza discreta consente di issare le vele, nella quiete del mattino rotta solo dalle onde sulla prua. Il silenzio è la prima sorpresa ad accogliere chi sceglie di vivere la Croazia in barca, dal mare.
L‘altra sponda adriatica piace sempre di più. Lo dicono i dati dell’Ente turismo nazionale: oltre 18 milioni di visitatori nel 2017, più 13,7per cento sull’anno precedente. Un boom. Con il rischio di ritrovarsi tra spiagge troppo affollate o in coda ai monumenti delle maggiori città. La soluzione? Sfuggire le solite mete, cercare soluzioni alternative, come i fari in affitto. Oppure, navigare, tra approdi riparati e rotte meno battute.
La seconda sorpresa, almeno nelle limpide acque del Quarnaro, è il richiamo dei delfini. In questo mare sono una rarità. Ma tra l’Istria e l’arcipelago delle Assirtidi, una comunità di circa 140 mammiferi nuota tranquilla attorno all’isola di Lussino. Come nel lontano 1240, in cui lo scultore Radovan scelse di decorare le colonne del portale del duomo di Trogir con centauri, satiri e, appunto, tursiopi. Oggi, come allora, i cetacei accompagnano le imbarcazioni, soprattutto d’estate, spostandosi in gruppi tra le isole della Dalmazia Meridionale fino alle coste del Montenegro e dell’Albania. La navigazione a vela tra Brač, Hvar, Korcula, Mljet segue le loro rotte. Prima di proseguire verso le isole più al largo, nel cuore dell’Adriatico.

CROAZIA IN BARCA: VERSO BRAČ, TRA DELFINI E TUFFI NEL BLU

Si punta verso l’isola di Brač lasciandosi al traverso l’isola di Solta, con le sue insenature e il porticciolo di Rogac, le grandi baie di Nečujam e Stomorska. Il primo appuntamento con i delfini è fissato mentre si doppia Supetar, tra le baie di Lovrecina, Kopopjkova e Cesmicova. I loro tuffi carpiati sulla scia della barca tengono l’equipaggio impegnato mentre le 20 miglia che portano fino alla baia di Pučića scorrono veloci.
In fondo alla baia, il bagliore della cava Veselje racconta già la storia di questo paesino di pescatori e scalpellini, i cui antenati squadrarono i blocchi di pietra per costruire la Casa Bianca. Sul molo di dritta ecco la sede della Vaterpolo Klub Pučića, la scuola di pallanuoto che ha tenuto a battesimo campioni olimpici come Niksa Dobud (oro a Londra 2012) e, ogni anno, richiama centinaia di ragazzi per i campi estivi. Si cena alla Konoba Lado, a base di scampi cotti sulla grande brace all’aperto. La mattina dopo merita un tuffo la baia di Povlja. In navigazione si doppia il capo Sumartin, lasciando sfilare a dritta le coste di Brač. Un discreto maestrale porta i profumi dell’elce e delle resine di pino d’Aleppo, mentre si apre alla vista la brulla baia di Studena, dai colori cangianti.
Poche miglia più a ovest, il Corno d’Oro, la spettacolare spiaggia di sabbia bianca di Bol, fa il pieno di turisti. Un vento d’ostro impegna l’equipaggio in bolina per coprire le nove miglia dall’isola di Brač al porticciolo di Vela Stiniva, a nord di Hvar.

Croazia in barca: alla scoperta di Brac e della sua spiaggia più famosa, il Corno d'Oro.

Il Corno d’Oro, lunga spiaggia dorata a Bol, sulla costa meridionale di Brac (foto: Istock).

CROAZIA IN BARCA: TAPPA ALL’ISOLA DI HVAR

Seguendo la costa più orientale di Hvar si entra nel canale che porta a Sucuraj, villaggio di pescatori. È difficile trovare posto in banchina, ma la vecchia amicizia tra uno skipper di lungo corso come Paolo Lazzari, di Velafriends, e il comandante dell’ufficio marittimo, Vice Francievic, è risolutiva e lascia il tempo di salire fino all’altura di Gornja Banda, per godersi lo spettacolo del tramonto. Una scia rossastra sembra unire le isole di Brac, Hvar, Korcula e la penisola di Sabbioncello.
La cena è al ristorante Fortica, con i tavoli sulla banchina affrescata da un murale. Una prelibatezza? Le cozze alla buzzana in un brodetto con pomodoro, aglio, cipolla, prezzemolo e vino bianco, su fette di pane raffermo. Una bottiglia di Prč dei viticoltori Pinjata & Vujnovic è l’abbinamento perfetto.

CROAZIA IN BARCA: LEGGENDE E VINO DINGAC DOC 

Da Sucuraj in dieci miglia, navigando a 242 gradi NE, si arriva alla Punta di Loviste per entrare nella baia del borgo, nato come enclave di abitanti di Hvar (Lesina), che tra gli anni Trenta e Quaranta sbarcarono sulla penisola di Peljesac, oggi Sabbioncello. La sabbia bianca si tuffa verso il mare insieme alle chiome di tamerici. Solo cinque esercizi commerciali tra bar, ristorante e un minimarket rompono il silenzio di questa punta di Dalmazia. Un’oasi di pace che alimenta le leggende intorno al villaggio abbandonato di Nakovana, dove resti archeologici di duemila anni fa si mescolano ai casali abbandonati durante la Seconda guerra mondiale. Intorno, le baie di Prnža, Cesminova, Krizica e il borgo di Mirce. La più frequentata è la spiaggia della Baia di Trstenica, che si incontra prima di arrivare a Orebić, sfidando il maestrale e lo scirocco, che crescono nel canale tra Sabbioncello e Korcula. A terra, aria d’antica marineria. In quella che fu la casa del capitano il Museo Marittimo racconta la storia della Società marittima di Peljeac, rovinata dai battelli a vapore, come racconta Igor Polevjc, anziano maestro d’ascia, figlio d’arte dei carpentieri degli ex cantieri navali della regione, davanti a un Dingac color rubino, il primo rosso a ottenere la doc nel 1961. Si cena alla Konoba Vitaceae (tel 00385.98.42.86.75) con i tavoli sulla banchina di dritta.

CROAZIA IN BARCA DA KORCULA A MLJET: LAGHI SALATI E TAVERNE SUL MARE

Korcula, sul versante nordest dell’isola omonima, vanta un borgo medievale ben conservato. In una stretta calle a destra della cattedrale di San Marco, la Konoba Marinero propone maccheroni alla rnovski e vino bianco autoctono Grk. I tradizionali dolci klauni accompagnano un caffè dall’identità araba.
Il vento del mattino sul canale di Korcula porta all’isola di Mljet, entrando a vele basse nella baia di Polace (Porto Palazzo) nel parco nazionale. La vegetazione lascia appena intravedere lo stretto passaggio, interdetto alla navigazione, per due laghi d’acqua salmastra: il Malo Jezero e il Veliko Jezero, dove si specchia l’isolotto di Santa Maria, raggiungibile con battelli che partono dalla sponda di Govedari e avvolto dai profumi di mirto e liquirizia. Da Ogigija, il ristorante con un piccolo acquario di astici e il molo privato, si ritrovano gli skipper. Paolo, il proprietario, parla un buon italiano, che gli consente di decantare la sua peka, il piatto tipico di zucchine, pomodori, aglio e tranci di palombo e dentice cotti coperti.

CROAZIA IN BARCA: DA LASTOVO ALL’ISOLA DI VIS

Dalla Baia di Polace, le 24 miglia a nordest per raggiungere Lastovo (Lagosta) sono al lasco. Fuori dalle rotte dei traghetti, isolata ex base militare di sommergibili, l’isola vanta alcune delle più belle baie dalmate. Skirvena Luka, dominata dal faro di Struga, e i due laghi “marini” che si scambiano le acque in un gioco di correnti: Malo Lago, dove un’insegna sulla banchina dell’albergo Solitudo, a Pasadur, reclamizza a caratteri cubitali il piatto forte di Lastovo, le aragoste. O Velo Lago, che si spinge fino alla baia di Ubli, parco naturale dal 2006. La lunga risalita di bolina verso l’Isola di Vis, riserva un ultimo incontro con i delfini in questo viaggio in Croazia in barca.

L'articolo Croazia segreta: itinerari in barca tra le isole del silenzio sembra essere il primo su Dove Viaggi.



from Dove Viaggi https://ift.tt/2PObPbB
via IFTTT

Commenti