Per abbracciarla in un unico sguardo si sale sulle mura del castello di Gradara, dove si consumò l’amore di Paolo e Francesca raccontato da Dante Alighieri (Inferno, canto V): da qui la vista si spinge fin quasi allo sperone del Conero. La Riviera delle Colline si stende fra Gabicce Mare e Marotta, in provincia di Pesaro e Urbino. Lungo i suoi 50 chilometri di costa c’è tutto: promontori, insenature, calette, spiagghe lunghe, un parco naturale a strapiombo sul mare, tra falesie da vertigine e strade panoramiche da percorrere a piedi o in bici. Ci sono anche tranquilli centri balneari dove storia e cultura sono una presenza discreta quanto diffusa, con una solida cultura dell’ospitalità, una proposta gastronomica di grande livello e una vita notturna vivace. Per questo è una meta adatta tanto alle famiglie quanto agli amanti dell’outdoor o ai giovani in cerca di divertimento.
GABICCE MARE: SPIAGGE E PANORAMI
Proprio sotto Gradara, Gabicce Mare offre un’ampia spiaggia di sabbia fine, un lungomare bandito alle auto e sparso di negozi, una scelta di alberghi vasta e variegata: da quelli adatti alle famiglie alle strutture dedicate ai golfisti che frequentano i campi della vicina Romagna, fino ai bike hotel per chi è a caccia di ciclabili sul mare o in collina. I diportisti, infine, hanno a disposizione il porto turistico di Baia Marina di Vallugola, apprezzata per la spiaggia protetta dai promontori di Gabicce e Casteldimezzo. Ma qui si viene anche per divertirsi la sera. Del resto proprio in questa cittadina, in locali storici come il Baia Imperiale e l’Eden Rock, oggi aperto solo per eventi, esplose negli anni Sessanta la febbre dei ritmi da discoteca destinata a far ballare tutta l’Italia.
Al clima da vacanza di Gabicce Mare risponde quello più sobrio di Gabicce Monte, perfetta per una passeggiata serale al fresco prima di cena. Vi si arriva sulla panoramica lungocosta che taglia il Parco naturale regionale di Monte San Bartolo, un’oasi di 1.600 ettari, tra Pesaro e Gabicce, magnifica da attraversare quando le ginestre gialle in fiore giocano con il verdeazzurro del mare. Prima di raggiungere il borgo, è consigliata la visita a Villa Caprile e a Villa Imperiale, belle residenze rinascimentali.
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PESARO: BRODETTO E BICILETTE
Più a sud, Fiorenzuola di Focara e Santa Maria Alta, già alle porte di Pesaro, sorvegliano la costa con le loro mura medievali a strapiombo sul mare. Il litorale del capoluogo ha visto confermata nel 2018 la Bandiera blu del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente per gli otto chilometri di lido ampio e sabbioso, diviso in spiaggia di Ponente e di Levante dalla Sfera Grande realizzata da Arnaldo Pomodoro nel 1998. Da sempre, sono spiagge per famiglie: ampie, sicure, dai fondali bassi.
Per spezzare le giornate sulla sabbia ci sono la cattedrale, con mosaici del VI secolo, Rocca Costanza, fortezza del Quattrocento in centro, i Musei Civici di Palazzo Mosca, con la celebre Pala di Pesaro di Giovanni Bellini. Di fronte, da pochi mesi, una scultura di Giuliano Vangi omaggia grandi marchigiani quali Raffaello Sanzio, Giacomo Leopardi e Gioachino Rossini. Proprio nel 2018 cade il 150°anniversario della morte del compositore, a cui la città dedica piccole e grandi iniziative. Se l’evento-clou sarà il consueto Rossini Opera Festival, dall’11 al 23 agosto (in cartellone Ricciardo e Zoraide, Adina e Il Barbiere di Siviglia).
A un passo dal centro storico e dall’animato porto-canale, Baia Flaminia è rinomata per l’esposizione a nord-ovest, l’unica spiaggia in città a regalare sia il tramonto sia l’alba sul mare, da ammirare sdraiati sulla sabbia finissima. Porta d’accesso al Parco di Monte San Bartolo, la baia offre anche un’area attrezzata per chi va in bici o vuole passeggiare tra i sentieri a due passi dal litorale.
Per i fan della moto a Pesaro, terra di marchi storici delle due ruote, ci sono il Museo Morbidelli e il Museo delle Officine Benelli, ricchi di pezzi d’epoca e cimeli per appassionati. Dopotutto, sulle strade di questa provincia fece le prime corse, a nove anni, su un go-kart, il pluricampione mondiale Valentino Rossi. Questo non vuol dire che Pesaro non sappia rallentare: ci si sposta a pedali o, come si dice qui, in bicipolitana, un circuito di ciclabili che si snoda per 77 chilometri in città e nei dintorni, nel verde, lungo il fiume Foglia e sul mare.
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FANO: GLI EVENTI DELL’ESTATE
In bici, sempre a bordo Adriatico, Fano e la sua spiaggia, ennesima Bandiera blu marchigiana, perfetta per il relax come per gli sport da spiaggia, si raggiunge in un’oretta. In auto sono una ventina di minuti di corsa sulla panoramica di colle Ardizio. Verso nord il litorale fanese si suddivide tra Lido, sabbioso, e Sassonia, ghiaiosa, entrambi con coste basse. Le località della costa sud sono tre, tutte sabbiose: Torrette, Ponte Sasso e Metaurilia. Accanto all’importante porto peschereccio, Marina dei Cesari offre agli amanti del turismo nautico una darsena moderna e funzionale.
Si fa un salto nell’antica Fanum romana tra l’imponente Arco d’Augusto e il Museo archeologico della Via Flaminia, mentre al Rinascimento risalgono la Fontana della Fortuna e la Corte Malatestiana, oggi utilizzata anche per spettacoli all’aperto e sede del Museo Civico e della Pinacoteca, con opere di Guercino e Guido Reni. Da mettere in agenda Passaggi, festival della saggistica dove si incontra il meglio del giornalismo e della letteratura italiana (dal 27 giugno all’1 luglio). Ai più piccoli (ma non solo) è dedicato, a metà agosto, Il Paese dei Balocchi, in frazione Bellocchi, tra musica, spettacoli, giochi e cucina tradizionale (per eventi e sedi museali a Fano, turismofano.com).
Il piatto più rappresentativo del territorio? Il brodetto alla fanese, con tanto pesce fresco e crostacei, stella di un festival dedicato proprio qui alle zuppe di mare mediterranee: dal cacciucco alla bouillabaisse (5-8 luglio 2018, festivalbrodetto.it).
Marotta, ancora a sud, l’ultimo fine settimana di luglio è invece scenario della Festa della tratta, tipica pesca a strascico sui bassi fondali, con pesce alla griglia a volontà. Tra le gite nei dintorni, bella e panoramica quella a Mondolfo, uno tra i Borghi più belli d’Italia, chiuso da una doppia cinta muraria. Da lì, lungo la Valle dei Tufi, si arriva al Santuario della Madonna delle Grotte, del XVII secolo. Oppure, la strada E78 conduce a Fossombrone, la cui Rocca Malatestiana domina la media val Metauro dal pendio di un colle, quindi, ancora verso l’interno, ad Acqualagna, capitale del tartufo e base per le escursioni nella Riserva naturale Gola del Furlo, scavata in milioni di anni in un massiccio boscoso dal fiume Candigliano.
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URBINO: CAPITALE DEL RINASCIMENTO
Alle spalle della Riviera delle Colline, il Montefeltro è una terra nobile, ricca di storia e paesaggi armoniosi. Poco fuori Macerata Feltria si visitano gli scavi dell’antica città romana di Pitinum, immersi fra boschi di querce. Urbino, il cui centro storico è dal 1998 nell’elenco dei siti Patrimonio dell’Umanità Unesco, fu invece una delle capitali del Rinascimento italiano: un gioiello che merita una visita approfondita. Se il tempo fosse poco, si punti a Palazzo Ducale, reggia di quel Federico da Montefeltro, duca della città, immortalato, di profilo, nel famoso ritratto di Piero della Francesca. Sede della Galleria Nazionale delle Marche, il palazzo ospita, accanto alla celebre, anonima Città ideale, manifesto dell’architettura dell’epoca, tele dello stesso Piero, di Raffaello e Tiziano.
A nord di Urbino, l’oasi faunistica La Badia offre trekking, passeggiate botaniche, birdwatching tra folaghe e aironi. E notti nel silenzio, presso la Tenuta Santi Giacomo e Filippo, nelle camere e negli appartamenti ricavati dalle case coloniche del Settecento di un borgo perso fra 360 ettari di verde. Il centro benessere, nel vecchio fienile, regala la vista delle colline del Montefeltro, mentre al ristorante Urbino dei Laghi si rivisita la cucina locale con i prodotti dell’azienda, a vocazione bio. Dall’olio al miele alle erbe officinali dell’orto botanico, tutto si può acquistare nella bottega del borgo.
A Urbania, altro gioiello rinascimentale, si entra direttamente in una tela di Piero della Francesca salendo alla località di Ca’ Mocetto e guardando verso la piana del fiume Metauro: il paesaggio, individuato con il progetto Montefeltro Vedute Rinascimentali, è esattamente quello sullo sfondo del celebre ritratto del duca. Ultima tappa, ancora più a sud, Pergola, per l’ex convento di San Giacomo, dove sono custodite quattro figure romane in bronzo dorato sfuggite alla pratica medievale di fondere le statue per recuperarne il metallo. Qui si incontra uno dei più qualificati rossi marchigiani a denominazione di origine, il Pergola, o ci si perde in un bicchierino di vino di visciole, aromatizzato alle ciliegie. Fuori del paese, boschi, campi e colline riprendono all’infinito. Sembra un altro tempo, un altro mondo, ma le discoteche di Gabicce sono a poco più di un’ora da qui.
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