Con i piedi ben piantati sulle nuvole: il viaggio in Italia di Andrea Scanzi

Probabilmente nessuno meglio di un giornalista può raccontare le mille sfaccettature di un Paese, l’Italia, che attraversa un periodo di crisi identitaria, di sfiducia nelle istituzioni, di profondo cambiamento politico e sociale. Meglio ancora se quel giornalista ha uno spirito critico notevole e – comunque la si pensi – una penna graffiante, che gli è valsa più di un’inimicizia in diversi ambiti.

ScanziNUVOLE_300dpiUn profilo che corrisponde al nome di Andrea Scanzi, opinionista, editorialista, conduttore del programma televisivo “Accordi & Disaccordi”. Il racconto di quest’Italia contemporanea, Scanzi ce lo consegna con un libro di viaggio, “Con i piedi ben piantati sulle nuvole”, pubblicato da  Rizzoli (192 pp., 18 euro). Un libro – per stessa ammissione del sottotitolo – più sentimentale che polemico, un groviglio di ricordi personali che si fanno luoghi e – in definitiva – una dichiarazione d’amore per l’Italia. Insomma, un libro che forse non ci si aspetterebbe da uno come lui.

Trentatré capitoli per altrettanti luoghi («almeno uno per regione, perché non poteva essere altrimenti»), dalle Langhe al Molise («la piccola Scozia italiana»), da Gubbio a Châtillon. Storie di persone, di amici, familiari, fidanzate, ma anche sconosciuti, come il ragazzo all’Autogrill che ha rinunciato alla laurea per mantenere la madre malata, simbolo di un’Italia che arranca ma che, in qualche modo, resiste. Un ritratto del nostro Paese, delle sue bellezze e delle sue amarezze, ma soprattutto un quadro dei nostri tempi, che Scanzi sentiva l’urgenza di dipingere, dopo una vita che lo ha portato a girare dal Nord al Sud dell’Italia: «C’è chi va dallo psicologo, chi al poligono a sparare, chi scrive sulla bacheca di Salvini. E poi c’è chi, per ordinare i propri pensieri, parte».

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