L’esercizio più difficile nel descrivere la mia città adottiva consiste nell’eliminare l’eccesso di informazioni. Lo sanno bene gli amici che vengono in visita, a cui spesso tocca fare piccole marce forzate sotto il mio comando.
Capitale dell Stato, centro politico e burocratico, un tempo sonnecchiante cittadina del sud, Raleigh continua a sorprendermi con la sua energia innovativa e “trendy”. Con l’arrivo dell’industria high tech la città si è trasformata in un sogno da hipster, con le microbirrerie, i teatri, le piccole boutique, caffè, enoteche e gallerie, intessuti nella struttura originale del vecchio centro città. Qua si trovano gli uffici di organizzazioni professionali, attivismo politico e sociale, una grande universita` (North Carolina State University), vari college, e una rete di parchi e “greenways” (piste ciclabili asfaltate) lunga in tutto quasi duecento chilometri. Il tema generale della città potrebbe essere “Partecipare”.
UN PO’ DI STORIA
Raleigh fu creata dal nulla, quando un gruppo di rappresentanti dello Stato nel 1778 decise di comprare da un tale Joel Lane 500 ettari disabitati, da trasformare nella nuova capitale dello Stato. La pianta della città fu disegnata secondo il modello di Philadelphia, allora da poco capitale dei nuovissimi Stati Uniti d’America.
La città iniziò a svilupparsi come centro dell’industria tessile subito dopo la guerra civile, a fine ottocento, poi come centro accademico, con molte scuole e college fondati nello stesso periodo.
Per chi ama la storia raccomando una visita al museo-casa di Joel Lane, da cui tutto è iniziato, magari seguita con un giretto alla casa della famiglia Mordecai https://www.visitraleigh.com/listing/mordecai-historic-park/61208/ dove si possono fare tour guidati con molte informazioni sulla storia delle prime grandi famiglie, e della vita dei loro schiavi e servitori. Molto da fare e da vedere, e distanze notevoli da un quartiere all’altro, fanno si` che un giretto con guida con il vecchio tram sia la soluzione ideale per chi vuole vedere molto in poco tempo.
North Carolina State University
North Carolina State University (NCSU), parte del sistema universitario statale è unica in quanto fondata nel 1887 come “land-grant college”, cioè sulla spinta della rivoluzione industriale. L’università è parte integrale della storia e sviluppo della città in quanto centro di sviluppo tecnologico in agricoltura, ingegneria, veterinaria e scienze.
Insieme a Duke University a Durham e University of North Carolina a Chapel Hill costituisce uno dei tre angoli del cosiddetto “Research Triangle”. La sua presenza ha cambiato il volto della città non solo per il suo contributo in architettura, ingegneria e orticoltura, ma soprattutto perchè attira studenti (34.000 studenti) ricercatori e professionisti di ogni genere e nazionalità. Proprio come è successo a me, spesso chi si trasferisce qui per studio o lavoro finisce per rimanerci. E’ così che la sonnecchiante cittadina di 65.000 abitanti del 1950 nel 2018 ne ha 450.000, e continua a crescere. La rivista Forbes nella sua classifica delle città più “colte” degli Stati Uniti la indica al secondo posto (dopo Ann Arbor, Michigan).
Cosa fare all’aria aperta
I lupi del Wolfpack (il soprannome degli universitari) si distinguono in varie categorie: football americano, baseball, pallacanestro, golf, etc. La zona degli stadi sembra sotto assedio durante le partite più importanti, con i tifosi che organizzano feste e picnic nei parchi e parcheggi circostanti in attesa dell’apertura.
Altra passione sorprendente, in uno Stato dal clima subtropicale, è l’hockey su ghiaccio. La squadra professionale dei Carolina Hurricanes attira visitatori anche dal nord, avendo vinto il recente campionato, la Stanley Cup.
Chi come me allo sport preferisce il giardinaggio può dirigersi al JC Raulston Arboretum, un orto botanico ma anche un vero e proprio parco, spesso gremito per feste, matrimoni e celebrazioni di vario tipo, dove non mancano angoli tranquilli, per chi preferisce la quiete. Gli amanti dei giardini non vorranno perdersi il roseto della città, situato in un anfiteatro naturale e nascosto tra un teatro all’aria aperta il e Raleigh Little Theatre.
Le famiglie con bambini troveranno molto da fare a Pullen park, con trenino, laghetto, pedalo` e una giostra completamente restaurata, amata da adulti e bambini fin dal 1900. Il mio parco preferito e` Johson Lake Park , perchè si possono noleggiare kayak e canoe. Le scelte abbondano, dunque prima di esplorare, meglio affidarsi a una delle guide ufficiali per parchi e greenways.
Per finire, due scelte forse inaspettate per passeggiate memorabili: il campus centrale di NCSU, con una serie di parchi e giardini multiuso, e il Museum Park del museo d’arte, un vero e proprio gioiello.
COSA VEDERE
Per chi vuole conoscere meglio il North Carolina, magari per orientarsi all’inizio di un viaggio da un capo all’altro dello Stato, può partire dal museo di storia, https://www.ncmuseumofhistory.org per farsi un’idea dell’evoluzione dello stato dalla preistoria in avanti.
Il piccolo museo della città nel mezzo di Fayetteville Street, ci permette di osservare passato, presente e futuro. Si trova nel cuore del vecchio centro, a metà strada tra il vecchio edificio dello State Capitol e il modernissimo complesso di teatri di Memorial Auditorium.
Sir Walter Raleigh, l’esploratore del sedicesimo secolo, fin qui non era arrivato, ma la sua statua è una delle icone del nuovo centro: viene addobbato e travestito a seconda degli eventi che coinvolgono il Convention Center.
Gironzolando per la strade del vecchio quartiere industriale ora occupato da loft, bar, ristoranti e piccoli negozi “km zero”, e con la nuova stazione multiuso per treni e autobus, troverete anche un museo di arte contemporanea.
Nei weekend è molto facile capitare nel mezzo di un festival musicale, un mercato di artigianato, o magari una manifestazione politica. Per natura Raleigh è una città di opinioni, di tendenze progressive in uno Stato abbastanza conservatore, e con cittadini molto coinvolti.
Persino la vetrina del vecchio ristorante specializzato in barbecue, Clyde Cooper è un’occasione per discutere l’argomento du jour.
Una meta inusuale, ma che raccomando molto per chi vuole vedere i mille volti della popolazione locale, dall’etnico all’urbano al vecchio Sud agricolo, è il North Carolina Farmer’s Market, soprattutto al sabato. Non solo frutta, verdura, piante, ma anche carni, formaggi, pasticceria e fornai. È il volto variegato della nuova agricoltura mescolata con la vecchia.
La vecchia campagna, dall’economia tutt’ora agricola, è letteralmente a un tiro di schioppo dal centro.
Spettacoli
Sinfonia, opera, balletto, musical… Certo. Ma a parer mio più interessanti le piccole produzioni teatrali, in spazi inaspettati, dal micro-Shakespeare di Bare Theatre, in birrerie e lungo i marciapiedi del centro, alle produzioni innovative di Burning Coal Theatre. Per sapere in anticipo cosa scegliere, come sempre meglio consultare Indyweek
Il North Carolina Museum of Art merita un paragrafo a parte, proprio perchè oltre alle collezioni permanenti, mostre temporanee e installazioni, offre una varietà di spettacoli, al chiuso e all’aperto. In estate si posso vedere film proiettati sullo schermo gigante all’ingresso del parco, e sul palcoscenico all’aperto si alternano concerti di jazz, bluegrass, rock, spettacoli di marionette giganti e danza. D’inverno non manca la musica da camera nelle gallerie, e spettacoli di musica tradizionale combinati con visite guidate.
Dove mangiare
Il trend di questi ultimi anni unisce la ricchezza di prodotti agricoli della zona, la tradizione della cucina del sud, con tecniche e idee nuove, e vari chef hanno raggiunto fama nazionale partendo proprio dai ristoranti del centro. Altri locali che hanno avuto molto successo hanno radici esotiche, dall’ Asia all’America latina, magari unite a microbirrerie e con interpretazioni moderne di piatti classici. Mi limito a citare alcuni dei miei preferiti.
Per il brunch: Iris, al Museo D’arte http://ncartmuseum.org/visit/dining
Per un breakfast sudista e tradizionale: Big Ed http://www.bigedscitymarket.com
Per la cucina del sudest in chiave contemporanea: The Stanbury http://www.stanburyraleigh.com/dinner/ e Crawford and Son http://www.crawfordandsonrestaurant.com
Per l’assaggio di whiskey e bourbon, piu` menu tradizionale ma alla moda: https://ift.tt/2L7eOZG
Per l’estetica e alcuni piatti unici: Brewery Bhavana https://brewerybhavana.com con piatti tipici del “dim sum” cinese, una microbirreria, un negozio di fioraio e libreria in uno spazio modernissimo
Per la cucina asiatica: dal Laos, Bida Manda http://bidamanda.com
Fondamentale prenotare per tempo in questi amatissimi locali!
Per l’esperienza di attivismo sociale, un buon menu e il piacere di donare a chi e` meno fortunato: “ A place at the Table”, https://tableraleigh.org dove tutti sono benvenuti, anche chi non puo` pagare.
Per il menu vegano: Fiction Kitchen http://thefictionkitchen.com
Per il sushi: un locale dall’aria improbabile, ma preferito dai giapponesi del posto: Sushi Tsune https://www.hillsboroughstreet.org/go/sushi-tsune-of-kyoto
Per un caffe` terribile ma un’immersione totale nella zona universitaria, una vera e propria esperienza: http://www.cupajoe.com
Per la curiosità di un numero ridicolo di tipi di birra http://www.theraleighbeergarden.com/about-us
foto preview da Shutterstock.com di John_T_
from Blog di Viaggi https://ift.tt/2JhFYzy
via Visitare Raleigh
Commenti
Posta un commento