Pania della Croce: in cima alla regina delle Alpi Apuane

pania della croce vista del forato

Monte Forato (foto Roberto Trevisani)

Pania della Croce: in cima alla regina delle Alpi Apuane

di Valentina Sole

Io sono una neofita della montagna e ve ne accorgerete dalla poca accuratezza delle mie informazioni, ma il messaggio che vorrei che passasse non è quanto può essere difficile un percorso, ma che, anche chi non ha mai fatto escursioni, con la giusta attrezzatura, s’intende (e per quello chiedete a Simo…), con un po’ di coraggio e tanta tanta umiltà, può arrivare a vedere paesaggi spettacolari.

Monte Forato e Pania della Croce, Alpi Apuane: come arrivare?

La sveglia avrebbe dovuto suonare alle 5, ma ho un uomo da letargo quindi prima delle 6 non riusciamo a salire in macchina destinazione: Alpi Apuane.
Solo verso le 8 arriviamo nel paesino di Cardoso dove dobbiamo lasciare la macchina.
La prima sosta è prevista al Monte Forato che, da Cardoso, è raggiungibile attraverso due sentieri: il primo (sentiero 8 CAI) procede in dolce salita per la prima parte e poi ripidamente nella seconda fino alle pendici del Monte Procinto.
Il secondo invece è tremendamente ripido e completamente all’ombra dei castagni.
Perché scegliere il più tranquillo 8, quando puoi spezzarti le gambe sul 12? Infatti sbagliamo strada e imbocchiamo il 12, giusto per essere sicuri di arrivare sfiniti al Monte Forato.

Trekking Cardoso (385) – Monte Forato (1223)
Dislivello: 800 metri ca.
Durata: 3 ore
Sentieri CAI: 12-124-12

La leggenda legata a questo luogo narra che vivesse lì San Pellegrino che impiegava il suo tempo pregando. Il diavolo ne era a tal punto infastidito che, dopo aver provato a tentarlo in tutti i modi, mollò al santo uno schiaffo tale da tramortirlo.
San Pellegrino si rinvenne e restituì lo schiaffo così forte da farlo sbattere contro il monte, forarlo con la testa e far atterrare il diavolo in Versilia.
Così è stato spiegato il foro di 12 metri di altezza e 8 di profondità, in realtà si è creato grazie all’erosione di vento ed acqua sulla pietra calcarea.
Comunque sia, lo spettacolo è superbo considerando che attraverso l’arco si vede il mare.

Apuane

Foto Roberto Trevisani

Gli amanti della montagna, in questo luogo, avvertono violentemente il contrasto tra la solitudine e l’asprezza della montagna e la confusione della Capannina di Franceschi, considerando che sotto abbiamo la movida della Versilia.
Firmiamo il libro di vetta del Monte Forato e facciamo uno spuntino.
Lo chiamo spuntino perché chi mi accompagna non mi consente di portarmi dietro un panino. Lo so che la cosa migliore in montagna è cioccolata e frutta secca, ma se a me il panino non dà sonnolenza?!?

Trekking  Monte Forato (1223 m) Foce di Valli (1290 m) – Passo degli Uomini della Neve (1690 m) Rifugio E.Rossi (1609 m)
Dislivello: 400 metri ca.
Durata: 4 ore
Sentieri CAI: 7

Procediamo senza fatica in cresta attraverso il sentiero 110 fino a Foce di Valli ed è stato in quel momento che ho pensato chi diavolo me l’ha fatto fare? C’è sempre un momento, qualsiasi cosa io faccia, in cui mi faccio questa domanda, ma in questo caso davanti a me si profilava la Pania della Croce (1858 m), la regina delle Apuane in tutta la sua bellezza, ma anche ripidezza.

Pania

Salita alla Pania della Croce Foto Roberto Trevisani

Il meteo in Apuane è estremamente variabile ed è raro avere una giornata intera di sole. Quando iniziamo la salita verso la vetta, veniamo avvolti dalla nebbia e questo è stato un bene. Il primo motivo è che un’ascesa del genere sotto il sole è massacrante. Il secondo motivo è che, ringraziando Dio, chi era con me, nonostante fosse solo qualche metro più avanti, non riusciva a vedere le condizioni in cui ero: sudata, impolverata e bestemmiante.

Oltrepassiamo il Passo degli Uomini della Neve, unico punto effettivamente esposto del percorso per escursionisti esperti ed attrezzato con catena, chiamato così perché qua venivano gli uomini della Versilia ad approvigionarsi della neve per i villeggianti.
Arriviamo per le 17 al rifugio Enrico Rossi alla Pania e non mi sembra vero avercela fatta.

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Rifugio Enrico Rossi Foto Roberto Trevisani

Sono stanca, infreddolita e affamata (vedi la pochezza dello spuntino suddetto…), ma sono commossa davanti al tramonto sulla Pania ed ho la sensazione bellissima di esser completamente padrona del mio corpo. E mi sento ancora più padrona di me quando al rifugio servono la cena, ci scoliamo una brocca di vino e ci facciamo una partita a carte con amaro fatto dai gestori del rifugio come se piovesse.

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Tramonto dal Rifugio Rossi Foto Roberto Trevisani

Trekking  Rifugio E.Rossi (1609 m) salita alla vetta Pania (1858 m) Rifugio Del Freo (1180 m) Pruno (468 m)
Dislivello: 1200 metri ca.
Durata: 5 ore
Sentieri CAI: 125- 122

La domenica prevede l’ultimo sforzo per arrivare in vetta e firmare il Libro di Vetta, poi la lunghissima discesa, che vi spaccherà le ginocchia, attraverso il sentiero 126 e poi il 122 fino a Pruno dove siete costretti ad implorare un passaggio in macchina che vi riporti a Cardoso. Ma se, durante il rientro, vi fermate e, prepotentemente, dite basta a cioccolata e frutta secca ed ordinate la torta di mele al Rifugio del Freo, sarà una passeggiata!

 

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