L’infinito in una piscina: gli specchi d’acqua più spettacolari al mondo

bormio

Sarà pronta nel 2020, ma è già virale. Sul web, il rendering della più alta piscina a sfioro dell’emisfero occidentale ha colpito nel segno. L’infinity pool del Brookling Point, a New York, è ad alto tasso di desiderio: si potrà guardare l’East River fino a Downtown e Midtown Manhattan, da 220 metri di altezza, 30 in più rispetto al Marina Bay Sands Hotel di Singapore e alla sua celeberrima piscina sul tetto in cui si può nuotare per 150 metri o stare a mollo godendosi il panorama sullo skyline della città-stato, con la sensazione di essere sospesi nel vuoto.

L’infinito in una piscina. A picco sull’oceano o tra i grattacieli, tra il verde delle foreste tropicali e le risaie (al Viceroy Bali, immerso nella Lembah Valley, e all’Hanging Gardens of Bali) o di fronte alle più belle montagne del mondo (all’Hotel Belvedere, a San Genesio Atesino, sopra Bolzano, affacciato sulle Dolomiti). O alle Qc Terme Bagni Vecchi di Bormio, in Valtellina, con la storica piscina scavata nella roccia completamente rinnovata la scorsa estate: ci si immerge dopo un trattamento, anche quando fuori le temperature sono più rigide (l’acqua proviene dalle fonti del Parco Nazionale dello Stelvio e sgorga naturalmente calda, alla temperatura di 37°C), e ci si rilassa godendosi il panorama sulla Valdidentro. Un bagno antistress. Le infinity pool sono le nuove frontiere del concetto di benessere. Alimentano il sogno.

Regalano l’illusione di dominare il mondo. Di essere un tutt’uno con l’universo. Di rompere le barriere del possibile. Che sia reale, virtuale, fisico o mentale, lo spazio, e il confine con esso, è il terreno d’elezione di una progettualità che si nutre dei suoi stessi limiti. Scrive John Connell, docente di Scienze sociali all’Università di Sydney e autore del saggio Fiji. Reflections in the Infinity Pool: “La piscina a sfioro si estende in lontananza oltre i mari blu e sotto i cieli azzurri. Il resto del mondo e le sue umiliazioni sono bandite oltre l’orizzonte e lo spazio è apparentemente senza fine […]. È l’architettura definitiva del piacere: il mare è addomesticato, le creature dannose se ne sono andate, i coralli abrasivi assenti, le onde e le correnti allontanate: il turismo diventa così un’esperienza senza stress, lievemente emotiva”. Le infinity pool sono ricercate anche per un’altra ragione: rappresentano la perfetta fotografia di Instagram, realizzata con le braccia protese a bordo piscina, davanti allo skyline di Bangkok (dalla piscina del 137 Pilars Suites & Residences), il corpo che fluttua tra acqua e cielo. La magia è assicurata dal bordo di fuga della piscina, che, vista da una giusta angolazione, crea l’illusione ottica di nuotare, o camminare “sospesi” nel vuoto, in uno spazio senza soluzione di continuità con il mondo circostante.
Provate a digitare #BelmondPostcards e scoprirete video che sfiorano le seimila visualizzazioni di persone sul filo della celebre piscina dell’Hotel Caruso, a Ravello, in Costiera Amalfitana. Sempre qui, a Conca dei Marini, il borgo dove erano di casa Jacqueline Kennedy e Sofia Loren, è una vertigine nel blu la piscina del Monastero Santa Rosa Hotel & Spa, ricavato nel convento seicentesco domenicano di clausura, mentre a Capri emozioni senza fine si vivono nella piscina a sfioro, su due livelli, dell’Hotel Caesar Augustus e nella piccola, ma ad alto tasso di emozioni, infinity pool con vista sui faraglioni dell’Hotel Punta Tragara. Una piscina sul più bel mare del mondo? Ha senso, anche in Sardegna, se amplifica una natura già di per sé spettacolare, come le rocce e la vegetazione della Baia di Liscia di Vacca riflesse nell’infinity pool scolpita nella roccia dell’Hotel Pitrizza, in Costa Smeralda. Nel paese dove fioriscono i limoni, come Goethe chiamava il territorio del Lago di Garda, si nuota con il miglior microclima d’Europa al Lefay Resort & Spa, a Gargnano: oltre 50 riconoscimenti internazionali, in nove anni, tra cui quello di “miglior Spa al mondo”. È una vasca sportiva di 25 metri e guarda dall’alto il lago e la distesa di ulivi ai piedi del Monte Baldo. Non è consueto pensare a una piscina a sfioro (per giunta di acqua termale, ma fresca) affacciata sui calanchi delle terre senesi, con l’azzurro che contrasta l’ocra del celebre giallo di Siena. Ma l’effetto della vasca panoramica del Fonteverde Natural Spa, a San Casciano dei Bagni, in Val d’Orcia, è sorprendente. Da certe angolazioni, distinguere il confine tra terra e acqua risulta quasi impossibile.

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