C’è un tratto di costa in Abruzzo ancora poco conosciuto. Una costa frastagliata, dove la bianca sabbia delle spiagge adriatiche lascia il posto a ciottoli dalle forme più varie, levigati dal perenne movimento delle onde.
Questo tratto anomalo di litorale adriatico inizia all’altezza della città di Ortona, nota per il suo porto e per il castello aragonese a picco sul mare, e si protrae almeno fino a Vasto, splendida città al confine con il Molise nota per la Riserva Naturale Marina di Punta Aderci. In totale circa 50 chilometri dove ancora sono pochi gli stabilimenti balneari, dove c’è ancora tantissima spiaggia libera, e dove un gelato può costare ancora meno di due euro.
E’ chiamata la “Costa dei Trabocchi”, perché puntellata dai “colossali ragni di legno” che hanno ispirato Gabriele d’Annunzio, nato a Pescara e solito frequentare questo tratto di costa dove ha ambientato anche la sua opera “Il trionfo della morte”. I trabocchi sono strutture di legno costruite a picco sul mare, che anticamente servivano per la pesca e oggi ospitano, nella maggior parte dei casi, dei ristoranti in cui poter mangiare pesce sospesi sull’acqua.
Sul “Golfo di Venere”, in posizione centrale tra Ortona e Vasto, svetta l’imponente abbazia di San Giovanni in Venere: costruita nel medioevo sui resti di un tempio romano dedicato alla dea, è in qualche modo il simbolo di questo tratto di costa nella sua magnificenza.
Fino a qualche anno fa, andare al mare in Abruzzo significava prendere una casa in affitto o andare in hotel nella costa settentrionale della regione, dove trovare spiagge di sabbia in cui si affollano file di ombrelloni e stabilimenti balneari. Da qualche tempo invece, il turismo è in parte cambiato. Aumentano le persone che cercano zone più tranquille, con spiagge prevalentemente libere, quasi selvagge, in cui poter avere tutto lo spazio che si vuole, fermare il tempo e godersi solo l’odore e il rumore del mare.
Questo è ancora possibile nella Costa dei Trabocchi, soprattutto se si sceglie di viverla in quelli che sono i mesi più belli: giugno e settembre. E’ una scelta strategica e responsabile per almeno tre motivi: le piccole strutture ricettive presenti nel territorio – in prevalenza a gestione familiare – hanno prezzi più bassi; avendo meno clienti i gestori possono dedicarsi con maggiore cura di quella che già di norma li caratterizza ai loro ospiti; la spiaggia è meno affollata, e dunque più pulita. Un viaggio di turismo responsabile è tale non solo perché ci consente di scoprire luoghi sconosciuti ai circuiti turistici tradizionali, di fare incontri con realtà virtuose ma anche di sostenere la piccola economia di un territorio visitandolo nei periodi dell’anno in cui gli operatori fanno più fatica a lavorare.
Di recente poi, è stato inaugurato anche, sul vecchio tracciato della ferrovia, talmente vicino alla spiaggia che regalava la spettacolare sensazione di viaggiare in treno quasi sull’acqua, il primo tratto della pista ciclo-pedonale che prende il nome di “Via Verde”: 42 chilometri di pedalata sul mare che andrà proprio da Ortona a Vasto. Piccoli passi che contribuiranno a rendere questo tratto di costa, che per chi scrive lo è già, il tratto più bello del litorale abruzzese.
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via Giugno in Abruzzo sulla Costa dei Trabocchi
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