Dresda, ritorno al futuro: weekend nella romantica Sassonia

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Testardi, un po’ aspri e oltremodo fieri: gli abitanti di Dresda sono così. Amano la loro città sopra ogni cosa. E si vede. La descrivono con enfasi, come un aedo dei tempi antichi. Oggi Dresda, chiamata anche la “Firenze dell’Elba“, guarda al futuro attraverso una minuziosa, lunghissima e a tratti quasi miracolosa ricostruzione. Saltano all’occhio (e a volte impallano la foto ricordo da postare su Instagram) le impalcature sopra le antiche facciate dei palazzi barocchi e rococò, le altissime gru nello skyline, gli operai al lavoro per rifare le strade, i sostegni gialli sotto i ponti secolari, le transenne che chiudono i profondi cantieri vicino alla piazza principale. Già, perché Dresda è una città di lavori in corso. Quasi completamente rasa al suolo durante la seconda Guerra Mondiale dagli anglo-americani in uno dei più terribili bombardamenti della storia dell’umanità, la città è risorta dalle proprie macerie e ora vuole tornare ad essere di nuovo magnifica.

DRESDA SI RIFÀ IL LOOK

È stata ricostruita la Frauenkirche, la chiesa settecentesca di Nostra Signora, la «San Pietro» delle chiese protestanti di tutto il mondo e il più celebre monumento di arte barocca al Nord delle Alpi (nonché simbolo di Dresda), rasa letteralmente al suolo tra il 13 e il 14 febbraio del 1945. Ti raccontano: «Vedi quel cumulo di macerie?» mostrandoti le foto dell’epoca. «Ecco com’era ridotta quando crollò su se stessa. E ora guarda com’è diventata». Ricostruita pietra su pietra, ci sono voluti 180 milioni di euro e dieci anni di lavori (dal 1995 al 2005) per riportarla a tutto il suo splendore. La ammiri due volte: è perfetta. E resti meravigliato.

È stata ricostruita la Semperoper, il teatro dell’opera di Dresda, casa della Staatskapelle e tempio della musica tra i più belli e rinomati al mondo. È stato ricostruito lo Zwinger, un capolavoro di architettura barocca, utilizzato per giochi e feste della corte sassone. Sono in corso i lavori per restaurare il Castello residenziale (Residenzschloss) dove risiedeva la corte; ospita la famosa volta verde (Grünes Gewölbe), la strabiliante camera del tesoro dei duchi di Sassonia, considerato uno dei tesori più ricchi di tutta Europa. E dovrebbero andare avanti ancora per due anni i lavori di restauro della parete esterna rivestita di un immenso mosaico di porcellana raffigurante il Corteo dei principi di Sassonia. Lavori in corso anche alla famosa Pinacoteca dei maestri antichi (Gemäldegalerie Alte Meister) che possiede una collezione di oltre 2000 dipinti e la celebre Madonna Sistina di Raffaello.

LA VERSAILLES GERMANICA

E in ogni racconto, in ogni brochure e ad ogni angolo ci sono le testimonianze di Augusto il Forte: il periodo di maggior splendore culturale di Dresda si ebbe nel XVIII secolo proprio durante il suo regno e quello del figlio, Augusto III, quando, con un immane sforzo urbanistico, trasformò il borgo gotico dei Principi elettori in una Versailles germanica e fece della capitale sassone una metropoli artistica di livello europeo.

LA CITTÀ NUOVA

Oltre ai lavori, che in questa città durano da oltre settant’anni, saltano all’occhio anche i giardini curatissimi, il tantissimo verde, le persone ordinatissime ai semafori o in fila ai musei. D’altronde siamo in Germania, nell’ex Germania dell’est. E poi i turisti: soprattutto dall’Inghilterra, dagli Stati Uniti, dalla vicina Repubblica Ceca e dalla Polonia, dal Giappone (ovviamente) e dalla Russia. I visitatori dall’Italia sono ancora pochi ma – spiegano dall’ufficio del turismo – i numeri sono in costante crescita. Anche perché qui c’è molto da vedere. Non solo per i chi ha sete di storia, cultura, arte. Ci si diverte pure a Dresda. Nella Neustadt, la “città nuova”, il quartiere degli artisti, dei negozietti artigianali, dei locali all’aperto, della musica in strada, degli atelier.

CASTELLI, MONTAGNE, BORGHI: LA SASSONIA

Se Dresda non vi basta, a pochi passi (in auto, in treno, in bus o in battello) c’è tutta la Sassonia. Con i suoi campi coltivati, la campagna, le foreste, i borghi medievali, i castelli, i paesi dove la vita scorre ancora lenta. E l’Elba, fiume calmo e incantevole, che però negli anni ha causato non pochi crucci (e danni seri) alla popolazione, alle case, agli edifici storici. Gli abitanti qui non dimenticano le terribili alluvioni dell’agosto 2002 e del 2013. Il consiglio è di allungare la permanenza di  qualche giorno visitando gli incantevoli borghi: Pirna, ad esempio, con i suoi palazzi borghesi artisticamente ristrutturati che hanno ispirato alcuni dei capolavori di Bernardo Bellotto detto il Canaletto (1722-1780); Meissen, nota oltre i confini tedeschi per la sua porcellana; lo splendido parco di 28 ettari con migliaia di piante del Castello di Pillnitz (da ammirare la camelia piantata nel 1801); i castelli fiabeschi di WackerbarthMoritzburg. E infine: gli splendidi panorami della Svizzera Sassone (da percorrere a piedi, anche con la famiglia) con ponti sospesi su guglie rocciose, montagne di arenaria a picco sul fiume e fortezze misteriose che sembrano uscite da un libro di letteratura fantastica.

Infohttps://www.sassoniaturismo.it/citta/dresda/

Come si arriva: in aereo da Milano (con scalo a Francoforte o Monaco) in circa 3 ore.

Dormire: al Maritim Hotel. Due notti con colazione a partire da 200 euro.

Aperitivo: al raffinato rooftop del ristorante Felix, dove gustare il vino bianco della Sassonia Goldriesling con uno splendido panorama sulla città. O al “Wohnzimmer”, nella vivace Neustadt.

Mangiare: al ristorante Alte Meister nello Zwinger o al meno informale Lila Soße, nel quartiere degli artisti, che propone una “giovane cucina tedesca”.

Il dolce: il “Dresdner Eierschecke” (una deliziosa torta con formaggio quark) da provare al Hofcafé.

Come iniziare la giornata: con una passeggiata, una corsetta o in sella ad una bici a noleggio lungo le rive dell’Elba.

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