Torino Jazz Festival, la sesta edizione al via

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Dal 23 al 30 aprile si svolge la sesta edizione di Torino Jazz festival. Una manifestazione diffusa dove si alternano i nomi più importanti e internazionali nelle location più conosciute ad artisti nazionali e locali che saranno presenti su tutto il territorio metropolitano in luoghi anche inusuali.
Qualche numero: 250 musicisti “spalmati” su 8 giorni in 19 sedi. 60 concerti di cui 40 a ingresso gratuito, con oltre dieci produzioni originali,  tra queste il concerto di Fabrizio Bosso con Banda Osiris e quelli di Carla Bley e Steve Swallow con Torino Jazz Orchestra, Frankie hi–nrg mc con Al Jazzeera e Federico Marchesano Trio con Louis Sclavis, la prima italiana di un’artista iconica, Melanie De Blasio, numerosi spettacoli pomeridiani, aperitivi in musica ed esibizioni serali. 2 anteprime, 40 jazz blitz a ingresso gratuito, 2 marching band, 3 giorni di meeting e 3 di masterclass, 2 mostre.

Gli artisti più famosi suoneranno sul palco delle OGR mentre gli altri nomi nei circoli jazz centrali e periferici e in diversi teatri e musei dal Piccolo Regio al Conservatorio a prezzi popolari (con biglietti che vanno dai 5 ai 12 euro).
L’edizione 2018 ha come prima novità il nome del nuovo direttore artistico, Giorgio Li Calzi. Trombettista e compositore, già direttore artistico della manifestazione CHAMOISic sarà “in grado di raccogliere le istanze dei musicisti, di dedicare grande attenzione ai nuovi linguaggi e, soprattutto, di collaborare anche con altri ambiti artistici”, come detto in conferenza stampa.
“Sul segno della diversità, Torino Jazz Festival ha voluto creare produzioni originali dialogando con il territorio, chiamare grandi maestri del jazz americano ma anche la scena europea che ha mischiato il linguaggio afro-americano con quello del rock, dell’elettronica e della world music” – sottolinea Li Calzi. “Mi preme sottolineare i 5 doppi concerti alle OGR, di cui 7 produzioni originali, un concerto particolarmente di confine alla Mole, e poi concerti pomeridiani nei teatri e nei jazz club, che come i jazzisti, per tutto l’anno, fanno jazz, e che è necessario salvaguardare. 4 scuole di jazz di Torino, impiegate per i Jazz Blitz, concerti che vanno dove gli spettatori non possono muoversi”.

Il TJF vedrà la presenza di musicisti italiani e torinesi insieme ad artisti provenienti da Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Gran Bretagna, Israele, Norvegia, Stati Uniti e Svizzera.
Nell’arco di otto giorni si terranno meeting e sonorizzazioni realizzate in aree pubbliche e private, incursioni musicali in luoghi atipici.

E, last but not least, Jazz Blitz, cioè quando la musica entra gratuitamente nei luoghi dell’assistenza, nelle residenze diurne e notturne, nelle case di ospitalità, negli ospedali e nelle strutture di accoglienza, posti dov’è difficile fruire di sonorità dal vivo. Alcuni interventi raggiungeranno anche un pubblico che per obbligo o necessità vive in situazioni di riservatezza o di esclusione. Per ogni altra info https://ift.tt/15fnaqp, https://ift.tt/2K9dUfB

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