Un itinerario per le calli di Venezia sulle orme di Casanova

Giacomo Casanova è una delle figure più emblematiche e leggendarie di tutta Venezia; numerosi sono i luoghi tuttora presenti che frequentava in città, luoghi che si possono ancora vedere e visitare creando così un itinerario ad hoc tra le calli della Serenissima.
Punto di partenza del nostro itinerario è Calle Malipiero, nei pressi di Palazzo Grassi; è qui che nacque Casanova il 2 aprile 1725 da due modesti attori.

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il Canal Grande nei pressi di Palazzo Grassi
Proprio all'inizio della calle c'è una targa che lo ricorda. Fu battezzato nella vicina chiesa di San Samuele e fu allevato di fatto dalla nonna materna, l'unico affetto sincero per Giacomo; viveva quindi in un bel appartamento su tre livelli, con un salone al secondo piano che veniva utilizzato per le feste e una camera al terzo. E in effetti una casa che corrisponde a questa descrizione esiste nell'attuale calle Malipiero.

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la casa natale di Casanova
Da Calle Malipiero il nostro itinerario alla scoperta dei luoghi del Casanova a Venezia continua verso Campo San Maurizio, dove abitava il poeta Giorgio Baffo, grande amico di Casanova che ebbe su di lui grande influenza, come il senatore Pietro Zaguri che visse nello stesso palazzo.

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campo San Maurizio
Si ritorna nei pressi di Campo S. Angelo e si prende Calle delle Mandola, da qui si svolta a sinistra in Salizada de la Chiesa e si incontra il cinema Rossini, ai tempi della Serenissima conosciuto come Teatro San Beneto, frequentatissimo da Casanova.

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campo S. Angelo

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nei pressi del cinema Rossini
Prossima tappa San Marco. Per raggiungere la piazza si prosegue per Campo San Luca e si arriva al bacino Orseolo, uno dei luoghi piùcaratteristici di tuttaVenezia dove si possono ammirare tantissime gondole. Da qui il nostro itinerario fa una piccola deviazione e si prosegue per la vicinissima Frezzeria, dove si trova la vicina Corte del Luganegher, luogo in cui Casanova visse per un periodo.

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bacino Orseolo
Il nostro itinerario sulle orme di Casanova non può non inoltrarsi all'interno dei palazzi che hanno caratterizzato la sua passione sfrenata per il gioco. A poca distanza, in Calle Vallaresso, si può ammirare la bellezza del primo casinòal mondo nelle sale del  Ridotto di San Moisè, aperto nel 1638 e dove Casanova amava sfidare la sorte, un debole di cui parla anche nelle sue Memorie. Oggi il Ridotto è situato all'interno dell'hotel Monaco; l'ingresso è aperto al pubblico, ma è meglio telefonare in anticipo per sapere se la sala è libera da eventi o convegni.

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campo San Moisè
Da qui per arrivare in piazza San Marco è questione di minuti. La piazza all'epoca era frequentata da scrittori, poeti ed intellettuali che si ritrovavano presso il Caffè Florian, vale la pena passare per di qui e ammirare i suoi interni anche solo prendendo un caffè al banco (se vi volete sedere... attenzione al portafoglio).


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caffè Florian

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piazza San Marco

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Palazzo Ducale
Vicino al caffè si trova la basilica di San Marco e il palazzo Ducale con le sue celebri prigioni, i Piombi, raggiungibili attraversando il Ponte dei Sospiri, il cui nome, narra la leggenda, deriva dai sospiri che facevano i prigionieri ammirando per l'ultima volta, dalle piccole finestrelle, la città e la laguna, prima di venire rinchiusi per sempre nelle prigioni.

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ponte dei Sospiri
Casanova venne imprigionato qui con l'accusa di libertinaggio, magia, massoneria e vilipendio alle istituzioni, ma grazie all'aiuto del compagno di cella, il frate Marino Balbi, riuscì a fuggire scappando, prima sui tetti, e poi fingendosi un visitatore rimasto intrappolato nell'edificio.

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esterno dei Piombi

Molte furono le donne nella vita del Casanova, alcune amiche, altre amanti, sparse in ogni luogo.
La sua grande abilità e attitudine nel tessere relazioni sociali si rafforzò quando tornò dal suo viaggio in Francia, dove divenne massone, ma questo non gli evitò l'ultimo esilio, dopo una lite con l'importante famiglia Grimani che gli costò l'allontanamento per sempre da Venezia nel 1783.
Casanova si trasferì a Vienna e divenne bibliotecario nel castello di Waldstein in Boemia. Qui nella completa solitudine, scrisse la storia della sua vita fino alla sua morte, il 4 giugno 1798.

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