Ci sono luoghi del cuore: posti dove puoi tornare mille volte e non ti stanchi mai, perché ogni volta ti offrono un’emozione diversa. Le Marche sono tra questi, una regione che ti stupisce sempre perché ne racchiude tante, dove ti innamori delle montagne e poi del mare, dei borghi e delle città piene di storia e di storie, dell’arte che qui hanno contribuito a diffondere i più grandi perché ci sono nati e sono stati ispirati dal suo fascino: da Rossini a Leopardi a Raffaello, passando da Lorenzo Lotto fino a Dante Alighieri (che visse il suo esilio a Castello della Pieve). A loro la Regione dedica un triennio ricco di celebrazioni, che quest’anno in particolare invita a vedere con con occhi nuovi anche ciò che che non si sperava più potesse esserci: è il progetto Mostrare le Marche che fino alla fine del 2018 propone esposizioni realizzate con opere di artisti marchigiani provenienti dai musei e dalle collezioni pubbliche ed ecclesiastiche interessate dall’ultimo terremoto, e messe in sicurezza presso i depositi attrezzati del MIBACT. Mostre-evento che raccontano di un territorio che nella cultura crede davvero, e parte anche da qui per rinascere.
LORETO
A Loreto, fino all’8 aprile, per Mostrare le Marche c’è L’arte che salva. Immagini della predicazione tra Quattrocento e Settecento. Crivelli, Lotto, Guercino: un’esposizione ospitata dal Museo Antico Tesoro della Santa Casa a cura di Francesca Coltrinari e Giuseppe Capriotti dell’Università di Macerata che racconta la predicazione da molteplici e attualissimi punti di vista. In mostra ci sono 41 oggetti tra dipinti, sculture, incisioni, manoscritti e volumi della Regione, con un nucleo di opere salvate dal terremoto e pezzi di artisti come Crivelli, Lotto, Muziano, Guercino. Sono suddivise in otto sezioni che raccontano figure dei predicatori dei grandi ordini religiosi, le devozioni da loro promosse con le relative immagini, ma anche l’effetto della predicazione sui fedeli attraverso il caso emblematico di santa Camilla Battista da Varano (la figlia del conte di Camerino divenuta Santa) fino al rapporto con altre fedi religiose e la spinta missionaria mondiale dei predicatori della Compagnia di Gesù. Tutto questo in un luogo che non poteva essere migliore: Loreto, il borgo dei pellegrini sorto su una collina intorno alla Basilica della Santa Casa, che custodisce le pareti della casa di Nazareth in cui Maria nacque, fu educata e ricevette l’annuncio angelico. (info museoanticotesoro@gmail.com)
MACERATA
Fino al 13 maggio ai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, a Macerata, c’è invece Capriccio e Natura: Arte nelle Marche del secondo Cinquecento. Percorsi di rinascita. A cura di Anna Maria Ambrosini Massari e Alessandro Delpriori, è un viaggio nell’arte marchigiana alla fine del XVI secolo: un periodo vivacissimo in cui la regione era trainata dalle novità romane, dalle decorazioni sistine, dalle tendenze naturaliste, con tanti protagonisti di primo piano del mondo della pittura e della scultura, da Taddeo e Federico Zuccari, da Federico Brandani al Barocci, da Andrea Boscoli al Tintoretto fino ormai al Seicento del Cavalier D’Arpino e di Baglione, Gasparre Gasparrini e il suo più importante allievo Giuseppe Bastiani. Un periodo che ha regalato alle Marche un patrimonio ricchissimo, che il sisma ha messo in grave pericolo, come nel caso della chiesa di Santa Maria delle Vergini di Macerata. Non è un caso perciò che questa mostra parta da qui: anche perché questa città ha costruito gran parte della sua grande storia proprio nel Cinquecento, quando era Sede della Legazione Pontificia della Marca e quando nacque la sua Università. A testimoniarlo palazzi storici, piazze oltre a bellissime chiese, da vivere in un weekend pieno di storia. (info www.maceratamusei.it)
ASCOLI PICENO
Ai Musei Civici di Ascoli Piceno fino al 15 luglio c’è Cola dell’Amatrice – Pittore Eccentrico tra Pinturicchio e Raffaello, una mostra che celebra un maestro che ha dato un contributo significativo all’arte italiana rinascimentale, anche se la sua opera è poco nota. Lo fa in una tra le città le più belle d’Italia, e dal ricchissimo patrimonio artistico, dove Cola dell’Amatrice arrivò nel 1508 per eseguire il Polittico di Piagge, per poi rimanere. Curata da Stefano Papetti e Luca Pezzuto, per la prima volta riunisce documenti e oltre sessanta opere, sei delle quali appena restaurate, che raccontano del suo percorso di studi, del suo viaggio lungo il tracciato della Salaria, tra la città natale del pittore (Amatrice), Farfa e Subiaco, dove Cola ebbe modo di conoscere le opere dei più importanti maestri attivi fra Lazio e Umbria sul finire del XV secolo. Per questo in mostra troviamo accanto alle sue opere Raffaello, il Pinturicchio, il Perugino, il Crivelli, Luca Signorelli, e ancora Pietro Vannini, Filippino Lippi. (info www.comuneap.gov.it)
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E POI
Ed è solo l’inizio. Fino all’8 aprile continua anche Lorenzo Lotto dialoga con Giacomo Leopardi: la mostra a cura di Vittorio Sgarbi che a Recanati, a Villa Colloredo Mels, mette a confronto la poetica dei due artisti marchigiani. Intanto i progetti espositivi di Mostrare le Marche continueranno fino alla fine dell’anno: con la mostra Il Quattrocento a Fermo. Tradizione e Avanguardia, da Nicola di Ulisse ai Crivelli che comincerà il 20 aprile a Fermo per proseguire a giugno con Milleduecento. Civiltà figurativa fra Marche e Umbria al tramonto del Romanico a Matelica. L’autunno sarà invece dedicato alla mostra Lorenzo Lotto: il richiamo delle Marche: un’iniziativa di respiro internazionale che segue a ruota un’esposizione dedicata a questo grande artista marchigiano al Prado di Madrid e alla National Gallery di Londra. Un altro evento da non perdere, e un pretesto in più per tornare nella regione del cuore.
Per seguire tutti gli eventi della Regione, seguite www.turismo.marche.it
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