Trekking in Etiopia: come, quando e perché
Non vi chiederò se avete mai pensato a fare trekking in Etiopia perché onestamente sarete forse in 15 in tutta Italia (o meno?), ma inizierò con il chiedervi se sapevate che l’Etiopia è una meta molto amata anche per i trekking? Che qui gli amanti delle escursioni hanno un sacco da fare?
E che se l’Etiopia ha come capitale Addis Abeba che è a 2355 metri di altitudine (terza capitale al mondo dopo La Paz e Quito) qualcosa vorrà pur dire no?
Bene, fatte le dovute domande… Ora vi racconto per bene.
Perchè fare trekking in Etiopia?
Per vivere un’esperienza che non si vive in nessun’altra parte del mondo, come prima ragione.
Come sempre ogni posto offre peculiarità diverse giusto? Beh l’Etiopia esagera in queste sue peculiarità (basti pensare al Natale Copto di Lalibela) e grazie anche al fatto di essere un Paese Africano totalmente (ancora) privo di strutture e servizi e (ahimè) ancora molto povero, offre qualcosa di unico: una totale immersione nella natura sì, ma…
Aggiungerei:
1. Si torna indietro nel tempo
Al tempo degli asini, degli spostamenti a piedi e delle notti passate in qualche “rifugio” occasionale con i bagni open air.
I tempi in cui si facevano scorte nelle città e poi ci si preparava per il lungo viaggio, magari di 100 km consapevoli che per quei 100 km servivano giorni…
Qui si può rivivere tutto questo senza che sia costruito ad arte per i turisti però perchè per molti etiopi questa è ancora la loro unica modalità di spostamento.
Già solo per questo, l’esperienza, vince.
2. Gli scenari
Pazzeschi.
3. Canyon
Distese intere di canyon che appena l’Etiopia finisce in qualche film famoso vedrete se non vorremo andarci tutti (io vi avviso eh).
4. Gli Etiopi
Popolo splendido e incredibilmente accogliente, sorridente e capace di insegnare anche in silenzio
5. Le perle segrete che si possono incontrare nel corso di questi trekking
Chiese secolari scavate nella roccia per esempio o babbuini a centinaia o ancora un vulcano capace di rientrare nelle meraviglie del mondo se non fosse che l’hanno visto talmente in pochi che le votazioni non potrebbero mai battere gli altri monumenti inseriti (basta pensare a quanta gente va a Roma e quanta in Etiopia… Per dire eh)… Viaggiare in Etiopia è un’esperienza capace di lasciare il segno, fidatevi e iniziate a segnarla tra le vostre mete di Viaggio.
Per le vacanze c’è sempre tempo.
Quando fare trekking in Etiopia?
In Etiopia le stagioni si dividono principalmente in 2: secca e delle piogge.
Stagione delle piogge: aprile è un mese di transizione, mentre la vera stagione delle pioggie in Etiopia va da da maggio alle prime settimane di settembre (ad agosto pioggia torrenziali).
Stagione secca: da ottobre a marzo. Il periodo adatto quindi per fare trekking è sicuramente da ottobre a marzo nel corso della stagione secca.
Le temperature variano molto tra il giorno e la notte ma tenete presente che se nella capitale Addis Abeba si arriva a una variazione che va dagli 0 gradi di notte ai 25 diurni, in montagna come nel Parco Siemens si arriva anche a -10 gradi di notte. Dipende quindi dalle zone in cui siete e sicuramente c’è forte differenza tra il giorno e la notte.
Come organizzare un trekking in Etiopia?
Per organizzare un trekking in Etiopia, a mio modesto parere, non c’è molta scelta: serve affidarsi a delle guide locali e a delle agenzie di riferimento se si vogliono fare dei trekking più lunghi e questo per diverse ragioni.
Le più banali, non ci sono segnali. Non ci sono strutture. Non c’è niente che aiuti l’escursionista e per di più si parla di zone decisamente diverse dalle nostre… Con usanze e animali ben diversi, di conseguenza io non lo consiglierei mai neppure agli esperti con tracce gps scaricate.
Detto questo un’altra ragione altrettanto importante per cui fare trekking con guide locali e agenzie locali è questa: aiutare l’economia Etiope. Dar da lavorare a delle persone che cercano con tutte le loro forse di sbarcare il lunario e farlo nella modalità più bella, onorevole e giusta per loro e per noi.
Da qui la mia scelta immediata sul come organizzarlo.
Mi sono rivolta davvero a diverse agenzie e qui vi faccio una nota importante.
NOTA BENE: in Etiopia con in molti altri Paesi ci provano! A volte senza logica alcuna del tipo che ti chiedi: “Ma suvvia ragazzi, ma come si fa?” e ora spiego.
Nel mentre in cui chiedi preventivi ti rendi conto che per lo stesso servizio sono capaci di chiedere le cifre più disparate, senza senso proprio.
C’è chi chiede anche 10 volte in più di un altro… E poi quando scrivi dicendo: “Ok grazie ma non mi interessa, ho trovato a un costo migliore”… Loro che fanno?
Ti abbassano il prezzo di 1/10 facendoti capire che sì, ci stavano provando a prenderti per il culo.
Ecco qui vi dico: giustissimo dare lavoro, ma anche giusto informarsi e dare il giusto valore al lavoro senza dei sovrapprezzi che otterrebbero solo l’effetto di arricchire un singolo danneggiando di fatto l’economia. Su questo punto io ci tengo sempre molto, soprattutto quando si viaggia in Paesi davvero poveri.
Tornando quindi al trekking…
Ci sono tantissime modalità: trekking di un giorno, trekking di 4/5 giorni o trekking più lunghi e le agenzie o le guide saranno quasi sicuramente disponibili a offrirvi quando volete, solo vi consiglio di cercarle bene perchè gli improvvisati sono in tutto il mondo.
Di mio vi consiglio per trekking al Parco Siemens:
- Dereje – +251(0)918079431 (usate messaggi o whatsapp) ovvero un ragazzo che avrà non so, forse 28 anni. Parla davvero un ottimo inglese, ha fatto la scuola inglese e mi è piaciuto molto: affidabile, preparato, simpatico, ma senza mai essere invadente (il fatto che fosse anche carino dite che influisce sul mio parere molto positivo?)
Il costo per una giornata di trekking nel Parco di Siemens con lui è di 50 dollari per tutto il gruppo. Non so che prezzi faccia se si è in pochi.
Mi ha detto inoltre che organizza anche trekking in tutta Etiopia di più giorni quindi potete chiedere, ma io non l’ho testato n trekking lunghi. - Shiferaw Asrat simientrek@yahoo.com – +251 (0)918 77 64 99 consigliato da Lonely Planet è praticamente un istituzione del trekking sempre al Parco siemens e proprio lui mi ha fatto i prezzi più onesti rispetto ad altri colleghi che chiedevano 5 volte di più ed è molto serio. Lui mi ha trovato Dereje e sicuramente è una certezza per un trekking lungo.
Alcuni consigli per gestire le guide in Etiopia:
1. Prenotate con anticipo e magari già dall’Italia
sono molto affidabili e professionali. Rispondono alle mail e al telefono o ai messaggi, ma se partite in periodi di alta stagione è meglio organizzare con anticipo per poter avere le guide migliori. Se no troverete sempre e senza dubbio delle guide, ma di livello inferiore.
Inoltre quando arrivi lì non è come in America Latina che hai mille agenzie che ti aspettano. No. Devi comunque andare per conoscenze e chiedere per avere le guide e ti spareranno prezzi loro sul momento, meglio quindi verificare le cose con calma.
2. Chiedete più preventivi sempre
Verificate per bene i prezzi onde evitare delle sole pazzesche!
3. Mettete tutto nero su bianco!
Messaggi, mail o arrivate a degli accordi per iscritto… Non tutti per carità, ma gli Africani hanno a voltela tendenza a fare “l’africano” e capita (ma di rado eh) che provino a fare i furbi ma con modalità davvero assurde negando quindi le cose dette o ribaltando frittate con il solo fine di ottenere più soldi. A volte serve litigare, ma diciamo che quando si ha qualcosa di scritto si fa prima a chiudere la discussione.
4. Pagate in dollari o euro
O chiedete prima in quale valuta vogliono il pagamento. Molti di loro lo richiedono espressamente in valuta internazionale… Perchè purtroppo la loro moneta locale non vale molto al punto che non la riprendono indietro in aeroporto.
Presto vi racconterò anche delle zone più belle dove fare trekking in Etiopia…
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