Con l’inizio del 2018, le Maldive hanno visto crescere la loro instabilità politica: frequenti manifestazioni di protesta nella capitale e frizioni tra le istituzioni (arrestato l’ex presidente Maumoon Abdul Gayoomil e due giudici della Corte suprema) hanno portato, il 5 febbraio scorso, alla proclamazione dello stato di emergenza che introduce un coprifuoco a Malé. Tuttavia, sono da evitare solo i soggiorni nella capitale: i resort sugli atolli non sono stati coinvolti dalla crisi e si mantengono buone le condizioni di sicurezza. Si consiglia comunque di verificare in tempo reale la situazione nel Paese consultando il sito della Farnesina viaggiaresicuri.it
Un proposito da bucket list? Ritrovarsi immersi nell’azzurro che si confonde tra cielo e mare, avvolti da un tepore estivo quando in Italia è ancora inverno. In pratica, andare alle Maldive almeno una volta nella vita. Dall’aereo appaiono come bolle in mezzo al mare, lingue di terra disseminate in 90.000 chilometri quadrati: per l’esattezza sono 27 gli atolli che racchiudono 1.192 isole coralline nel mezzo dell’Oceano Indiano, a circa 700 chilometri dallo Sri Lanka. Circa 200 di queste isole sono abitate, mentre un centinaio è occupato da villaggi turistici. E stando agli ultimi dati annuali diffusi dal Ministero del Turismo maldiviano, questi atolli sono molto gettonati tra gli Italiani: nei primi sei mesi del 2017 si è verificato un vero e proprio “boom” dall’Italia, con un +26% di ospiti rispetto all’anno precedente. Una crescita seconda solo a quella del turismo dalla Russia e dalla Cina.
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Così dopo nove ore di volo (con il volo diretto Roma-Malé di Alitalia) il sogno si materializza: negli zaini entrano i piumini, l’aria calda non è più una chimera e in mezz’ora di motoscafo da Malé, dove si concentrano 150.000 abitanti, si arriva, tra i tanti alloggi di lusso tra cui scegliere, al Four Seasons Resort Maldives di Kuda Huraa, nell’atollo di Malè Nord. Ed è subito chiaro perché tutti ritengano le Maldive un paradiso: si vive a pelo d’acqua, tra palme e gradazioni infinite di blu, a una temperatura media tra i 26 e i 30 gradi, con un alto tasso di umidità che si contrasta con piacere, trangugiando lomi lomi, bevanda rinfrescante a base di zenzero, succo di lime, miele e acqua. È questo il benvenuto del resort dove si incontrano tante delle culture – da quella africana a quella del sud-est asiatico fino a quella indiana – che popolano queste acque “bagnate” da terra. Sì, perché l’80% delle Maldive si trova a poco meno di un metro sopra il livello del mare. Sono infatti la zona di mondo più a rischio per gli effetti del riscaldamento globale.
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Un paradiso, quindi, dall’ecosistema fragile la cui scomparsa devasterebbe la pesca e il turismo, le uniche vere risorse del paese. A Kuda Huraa, dove si dorme in bungalow con piscina costruiti su palafitte o ville affacciate sull’Oceano, il tempo rallenta. Basta poco: una visita al Marine Discovery Center, dove vengono accudite tartarughe di diverse età, bagni e relax tra la spiaggia bianchissima e The Island Spa, un’area incantevole dedicata ai massaggi e raggiungibile con un dhoni, la tipica imbarcazione locale. Accanto alle tartarughe, attenzione costante è prestata anche ai coralli, che a causa dello sconvolgente tsunami del 2004 e poi della corrente calda El Nino sono stati distrutti e sbiancati. Tra le escursioni da fare? Vi consigliamo una gita in barca, dove, con un po’ di fortuna e pazienza, si viene circondati da amichevoli delfini alla luce del tramonto. Uno spettacolo davanti al quale non sorridere è peccato mortale.
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In idrovolante si arriva in mezz’ora alla seconda proprietà Four Seasons, Landaa Giraavaru, nell’atollo di Baa. E la meraviglia cresce. Qui le dimensioni dell’isola sono molto più estese, la vegetazione ti avvolge e puoi scoprire piante come la plumeria, detta anche frangipane, i cui fiori profumati e colorati affascinano i sensi. Esclamare “wow” è una delle reazioni più diffuse: basta una passeggiata lungo la distesa di sabbia bianca, ma anche assaggiare un frutto tropicale o anche solo alloggiare in una delle ville con affaccio privato sul mare. Si gira in bicicletta nella natura, davvero incontaminata: a Baa c’è un’oasi tutelata dall’Unesco come riserva mondiale della Biosfera. Il resort ospita il grande Marine Discover Centre, che svolge una vera e propria funzione didattica raccontando il lavoro di biologi e ricercatori a tutela di tartarughe, mante e non solo.
Del pacchetto relax della Spa fanno parte, oltre i massaggi con oli essenziali e pressioni rinvigorenti che si svolgono in mezzo all’oceano, anche lezioni di Anti Gravity Yoga su speciali amache che vi fanno capovolgere come pipistrelli. C’è anche un’area dedicata all’Ayurveda, l’antica scienza indiana per vivere bene e in salute grazie alla combinazione di trattamenti ed esercizio fisico. E alla sera? Si cena mangiando cucina internazionale, che può spaziare dall’italiana a quella thai, saporita e gustosa.
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Se tutto questo non vi sembrava abbastanza, c’è di più. Nell’atollo di Baa, vicino a Landaa Giraavaru, c’è un’isola privata con mega villa, sempre marchiata Four Seasons: Private Island at Voavah, per un massimo di 22 persone, alla ricerca privacy e disposte a pagarne le spese nel vero senso della parola.
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Non perdete, però, l’occasione di un contatto con la realtà locale, popolata da donne minuscole e uomini esili. Sono i silenziosi lavoratori dei grandi marchi degli hotel di lusso. Se infatti i costi delle strutture che vi abbiamo raccontato sono sicuramente alti, sappiate che c’è anche un altro modo per vivere le Maldive, senza dilapidare il conto corrente: potete per esempio scegliere di alloggiare nelle guest house che si trovano sulle isole dei pescatori. Ricordatevi solo che sulle spiagge pubbliche delle Maldive è vietato prendere il sole in costume: siete infatti in un Paese musulmano, quindi assicuratevi che il vostro alloggio abbia una spiaggia privata.
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Vicino a Kuda Huraa si trova ad esempio il villaggio di Bodu Huraa, dove è possibile avere uno sguardo sulla vita, vera, locale, tra immense mangrovie, scuole, costruttori navali e pescatori. Camminando tra le modeste case colorate ci si imbatte in botteghe artigiane dove si fabbricano i souvenir venduti a peso d’oro ai turisti, negozietti vari e una moschea. Arrivare qui dopo il lusso dei resort è come uscire da una bolla per incontrare una realtà affascinante, ma estremamente semplice, al limite della miseria, dove le contraddizioni saltano all’occhio. La spinosa questione è stata anche raccontata dal libro Tra i jihadisti delle Maldive (Einaudi, 2017) di Francesca Borro, un saggio utile per approfondire la realtà maldiviana.
Da turisti, però, è innegabile dire che alle Maldive l’occhio si riposa, il corpo si ritempra e il tempo dilata. Che sia una gita in barca su un dhoni per una sessione di pesca nell’Oceano, o una nuotata con snorkeling incluso, alla ricerca di squali balena e pesci colorati. E anche il cibo è una piacevole scoperta, tra speziata cucina thai e un tripudio di pesce. Che scegliate il lusso o una sistemazione più economica, di notte alzate gli occhi verso lo stesso cielo per contemplare una stellata che vi ricorderete per un po’, complice il silenzio e l’aria calda che vi avvolge. E poi, riempitevi lo sguardo di “azzurro Maldive”. Senza filtri, né Photoshop.
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La buona notizia? Almeno fino al 10 aprile 2018, salvo proroghe, le distanze dall’Italia si accorciano: Alitalia ha infatti inaugurato il nuovo volo diretto Roma-Malé. La tratta prevede tre voli alla settimana, andata e ritorno. Si parte da Roma ogni martedì, venerdì e sabato. Si parte di notte, alle 22:25 per atterrare alle 11:45 (orario locale) del giorno successivo. Ritorni da Malé previsti di mercoledì, sabato e domenica. Info: alitalia.com
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