La Svizzera più romantica: nel Cantone di Vaud, da Losanna alla Vallée de Joux

Patinage-sur-le-Lac-de-Joux

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Vigneti Patrimonio Unesco, città vivaci, antichi borghi, la corona dei Giura e delle Alpi. Sono le meraviglie della Regione del Lago Lemano, nella Svizzera occidentale. Nella Guida al Cantone di Vaud, in uscita il 22 febbraio in allegato al numero di marzo di Dove, i consigli, gli indirizzi aggiornati e i percorsi per scoprire la dolce vita di una terra amata da sempre dagli artisti e dalle star.
In un viaggio tra enogastronomia, arte, benessere e sport. Oggi partiamo in anteprima per un weekend a Losanna (e dintorni), una delle destinazioni più romantiche della Svizzera Romanda.

La dolce Audrey Hepburn qui visse l’ultimo grande amore, con l’attore olandese Robert Wolders, e venne a morire nel 1992 da Los Angeles, su un jet pieno di fiori. Igor Stravinski incrociò Coco Chanel, che si dice fosse stata sua amante a Parigi nei giorni in cui studiava il celeberrimo profumo N.5. Charlie Chaplin e la moglie Oona sono ritratti sorridenti nel Manoir de Ban, a Corsier sur Vevey, oggi museo Chaplin’s World. Altri ospiti di fama: il disegnatore Hugo Pratt e i cantanti Freddy Mercury e David Bowie. Il Duca Bianco nel 1992 sposò la modella Iman Mohamed Abdulmajid nel municipio di Losanna, davanti a quattro persone. Il cantone di Vaud, sul lago di Ginevra (o Lemano), circondato da vigneti, Alpi imbiancate, antichi borghi e città effervescenti, cuore della Svizzera Romanda che parla francese, evoca grandi amori e anime appassionate. Ne è certa Anna Decoro che, con il marito Amedeo, napoletano come lei, ha trovato una nuova patria a Losanna, dove è Guida del Patrimonio del Cantone: “Le stradine della Cité, la città vecchia, sono piene di scorci romantici: dalla Place de la Palude, con la Fontana della Giustizia e l’orologio murale che ogni ora racconta con suoni e animazioni la storia del cantone, alla Scalinata del mercato, che sale sotto una tettoia alla Cattedrale di Notre Dame, tappa del Cammino di Santiago all’epoca in cui Losanna era città episcopale”. Di fronte alla scalinata coperta, ecco un locale della Losanna di una volta oggi quasi scomparsa: il Café du Grütli, dove assaggiare, tra candele e boiserie, il tradizionale papet vaudois, salsiccia ai cavoli con porri e patate, insieme a un bicchiere di Chasselas, vino bianco, vanto del cantone, perfetto anche per l’aperitivo. Nella chiesa si interroga il futuro studiando i 105 tasselli del rosone, in cui si alternano segni zodiacali e simboli degli elementi naturali e delle arti divinatorie, per poi salire (224 scalini) in cima alla torre campanaria, da cui la vista si apre sulla città, sulle Alpi savoiarde e sul lago. Tra i vicoli in pendenza del vecchio quartiere Rôtillon, oggi rinnovato da case colorate e sculture dalle sembianze umane e animali, si curiosa tra piccole boutique, botteghe d’artista e vecchi bistrot, come il Café des Artisans. O ci si ripara dal freddo per un pomeriggio iscrivendosi a un minicorso de La Chocolatière, pluripremiato laboratorio artigianale fondato dal maître chocolatier Jean-Claude Currat. Oggi lo dirige Mercedes Assal, padre svizzero, madre del Perù, antica terra del cacao. Si impara a plasmare praline e decorazioni, da provare poi in due. E nella boutique, tutta rinnovata, si fanno acquisti golosi. Nell’Aquatis, l’acquario-vivaio d’acqua dolce più grande d’Europa, appena aperto, ci si incanta tra le vasche che riproducono, in quasi due milioni di litri d’acqua, 20 ecosistemi: sono 46 tra acquari, rettilari e terrari, con 300 specie vegetali e 10 mila pesci dai cinque continenti. Qui sono già venuti alla luce sei piccoli coccodrilli sacri, a cui sono seguite tre piccole razze di Leopoldo, originarie dei fiumi brasiliani. “Ma il vero gioiello della riqualificazione di Losanna è il quartiere del Flon”, aggiunge Anna Decoro. Ricavato negli anni Novanta dai depositi ottocenteschi di Ouchy, il porto della città, a lungo inutilizzati, oggi è la zona alternativa della città. Di giorno si fa shopping e, d’inverno, si pattina sulla pista di ghiaccio dell’Esplanade du Flon. La sera si può scegliere uno dei tanti locali o passeggiare tra installazioni luminose, sculture e architetture contemporanee. Nomade è il ristorante del momento, grazie a una cucina creativa che accende con spezie esotiche le ricette locali. La Brasserie de Montbenon ha una location indimenticabile: l’elegante complesso d’inizio Novecento del Casinò, oggi sede di mostre ed eventi. Si fanno passeggiate tranquille nel borgo di Ouchy, alle spalle delle banchine, sparso di viali alberati e monumentali alberghi liberty come il Beau-Rivage Palace, con i saloni affrescati e un registro degli ospiti firmato da Victor Hugo e Winston Churchill. La città, sede del Cio (Comitato Olimpico Internazionale), ha voluto qui anche il Museo Olimpico, rinnovato pochi anni fa. Un percorso tra video e cimeli dei Giochi moderni ideati dal francese Pierre de Coubertin, morto a Ginevra nel 1937. Due cuori e una baita nella Vallée de Joux, altopiano nel cuore dei Giura vodesi, a una quarantina di minuti d’auto da Losanna. Qui la neve offre 220 chilometri di percorsi da fondo, 44 di piste per la discesa e altrettanti per le escursioni in ciaspole. Si fila sui pattini dandosi la mano sul lago ghiacciato (la più estesa pista d’Europa), poi ci si riscalda nella brasserie dell’Hotel Bellevue, a Le Rocheray, dove gustare pesce di lago o una fonduta di formaggi locali godendosi dalle vetrate della veranda i colori dell’inverno. Da Losanna parte anche un percorso slow che si allunga lungo il lago e i vigneti del Lavaux, Patrimonio Unesco dal 2007 a picco sul blu. Si prosegue fino a Vevey, con la Grand Place dove ogni due anni (la prossima sarà nel 2019) si tiene la Festa dei vignaioli, o fino a Montreux, famosa per il Jazz Festival di luglio. Scoperta da Lord Byron a inizio Ottocento, la città è da allora rifugio di artisti e popstar. Qui i Deep Purple composero l’inno hard-rock Smoke on the water e i Queen registrarono Jazz e altri album capolavoro negli studi dentro il Casinò, oggi museo. A omaggiare il leader della band, Freddy Mercury, c’è una statua sul lago.
Il finale perfetto? Nelle grandi piscine di Lavey-les-Bains, cullandosi al tramonto nell’acqua termale più calda della Svizzera, davanti alle cime imbiancate del Dents du Midi e del Dents de Morcles.

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