A Tokyo il primo museo digitale dove il mondo è solo meraviglia

Tokyo è indubbiamente una delle città più all’avanguardia del mondo. E non c’è, quindi, più di tanto da stupirsi se è stata designata come sede per il nuovo Mori Building Digital Art Museum, il primo museo totalmente dedicato all’arte digitale: uno spazio in cui le istallazioni luminose, oltre a occupare come di consueto le pareti, si impadroniscono anche dei pavimenti e dei soffitti, regalando ai visitatori un’esperienza a 360 gradi nell’arte. Arte che, in questo caso, non è soltanto arte, ma in maniera indissolubile si lega alla scienza e alla tecnologia, rinnovando totalmente le modalità di fruizione e partecipazione dell’opera.

All’origine del progetto, il collettivo teamLab: un gruppo di 400 artisti tra designer, animatori, ingegneri, programmatori, matematici e architetti che negli anni hanno già affascinato migliaia di persone con le loro mostre dal carattere immersivo. Come quella al Pace Menio Park del 2016, in cui, nonostante i venti dollari di costo d’ingresso, i visitatori sono stati circa 200 mila in dieci mesi. Merito certo dell’«effetto novità», ma anche della scelta delle stesse proiezioni (fiori, cascate, immagini dai colori sgargianti), adatte a ogni genere di pubblico.

Il nuovo museo, nato anche grazie alla collaborazione (e al finanziamento) del gruppo real estate giapponese Mori Building, si troverà sull’isola artificiale di Odaiba, situata nella baia di Tokyo, e aprirà i battenti dalla prossima estate, potendo contare su uno spazio espositivo di diecimila metri quadrati.

Fin da subito, la promessa di teamLab è quella di «liberare l’arte da ogni costrizione fisica e trascendere i limiti della società contemporanea», oltre che ovviamente di «mettere lo spettatore dentro al quadro» interagendo con l’opera d’arte, che cambia a seconda delle tu mosse e delle tue scelte. Oppure la possibilità di interagire con il tyempo e modificarlo, facendo sbocciare i fiori, vedendo passare un’intera stagione sotto i tuoi occhi in pochi minuti. Un’arte che deventa magia e dove lo spettatore si fa demiurgo.

Sfogliate la gallery sopra per scoprire i mondi delle meraviglie della digital art

 

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