Sole, Caraibi e Cartagena. Non importa quante ore di viaggio abbiate sulle spalle né quale sia il vostro umore prima di poggiare il piede a terra, sull’acciottolato lucido di Plaza Santa Teresa e immergervi nella sua atmosfera: la città coloniale, perla della Colombia, è pervasa da un’energia contagiosa, a cui è impossibile, e sarebbe sciocco, resistere.
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«Vedrai, a Cartagena ogni cosa è diversa. Questa solitudine senza tristezza, questo oceano incessante, questa immensa sensazione di essere arrivato», come raccontava Gabriel Garcia Marquez descrivendo la sua città adottiva, è una sensazione tangibile, che va assaporata con calma. Ci si può spingere fino al caratteristico quartiere Getsemani, che era la parte povera del centro storico, per leggere nei coloratissimi murales, vere opere d’arte open air, la storia del barrio e delle persone che lo abitano, orgogliose della loro identità ibrida messa in discussione da uno sviluppo troppo veloce. Oppure ci si può perdere tra un chiostro, all’ombra di un giardino o in una sala di salsa. Basta seguire l’onda del ballo caraibico e, ancora di più, quello della champeta, ritmatissimo, selvaggio, cento per cento africano, per capire quanto l’anima di Cartagena sia più complessa: sì spagnola, coloniale e fiorita, ma anche visceralmente india e nera, abitata da meticci (discendenti di amerindi e bianchi), mulatti (discendenti di neri e bianchi) e zambos (discendenti di amerindi e neri). Sede del terzo tribunale dell’Inquisizione nel Nuovo Mondo – da vedere, in Plaza de Bolívar – era l’unica città, insieme a Veracruz in Messico, a essere autorizzata al commercio e allo smistamento degli schiavi verso le altre colonie e impiegò i neri nella sua stessa costruzione, nella profanazione delle ricchissime tombe gli indios Zenu come nella costruzione di edifici e fortezze.
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QUANDO ANDARE IN COLOMBIA
In questa zona della Colombia fa caldo tutto l’anno: dicono che qui esistano solo due temperature, caliente e mas caliente. Ogni luogo comune ha un perché. Il periodo delle piogge va da maggio a novembre ma l’unico mese da evitare per un viaggio è ottobre.
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COME ARRIVARE IN COLOMBIA
La via più comoda dall’Italia è con Klm, che collega i maggiori aeroporti italiani a Cartagena 3 volte alla settimana, il martedì, giovedì e sabato, con comode coincidenza all’aeroporto di Amsterdam Schiphol (si viaggia con tutti i comfort sul Boeing 787 Dreamliner).
La durata del volo è di circa 16-20 ore (1 ora e mezza per Milano-Amsterdam, 14 ore per Amsterdam-Cartagena).
Prezzo: a partire da 933 € in classe economica e da 2.873 € in classe business. Se si acquista un biglietto in classe economica, con un supplemento si possono scegliere i posti in economy comfort, con più spazio per le gambe e una maggiore replicabilità dello schienale. Fino al 18 gennaio si può viaggiare a 748 euro (andata e ritorno tutto incluso per viaggi fino a fine novembre ad esclusione di luglio e agosto). Per info: dream.klm.com, il sito di Klm dedicato alle offerte. Una curiosità: con Klm si può ricevere conferma di prenotazione, notifica del check-in, carta d’imbarco e informazioni sul volo sul proprio smartphone tramite l’applicazione WhatsApp Business.
DOVE DORMIRE A CARTAGENA
Due indirizzi, entrambi cinque stelle lusso ospitati in palazzi storici che meritano una visita ovunque alloggiate. Fanno parte della catena Lhw (Leading Hotels of the World).
La Casa San Agustin è uno splendido palazzo del Seicento che in origine ospitava un convento di monache. Nel cortile interno, a fare da quinta a una piscina, un muro risalente a un acquedotto del XVII secolo. Offre 20 camere e 10 di grande atmosfera, compresa la lussuosa Suite del Virrey, alcune con piscina privata. Gli arredi in stile tradizionale colombiano, gli affreschi d’epoca, i soffitti in legno sono la cornice di un hotel che ha davvero tutti i comfort. Il bar, aperto anche agli esterni, ha un’atmosfera coloniale, e serve ben 17 tipi di gin. Da provare la spa: i trattamenti sono ispirati a quelli tradizionali colombiani in versione extra lusso (un dettaglio, i prodotti per l’igiene personale nelle stanze sono firmati Ortigia).
Il Charleston Santa Teresa è composto da due parti, una coloniale, una repubblicana. Ci sono due ristoranti, uno nel grande cortile centrale, l’altro al sesto piano, accanto alla piscina, con vista sulla città. Una curiosità: la responsabile delle relazioni esterne, Natalia Navarro, è stata Miss Colombia nel 2009.
Se pensate di visitare Cartagena a fine anno, potreste avere l’opportunità di essere tra i primi ospiti dell’Hotel Las Islas, in fase di completamento: oltre 50 bungalow distribuiti su 32 ettari di vegetazione sull’Isla Barù. Si dorme in riva al mare o appollaiati a 20 metri di altezza, in uno scenario che emoziona.
DOVE MANGIARE E DIVERTIRSI A CARTAGENA
Assaggiate la cucina locale reinterpretata dallo chef Herberto Eljach nell’ambiente raffinato del Restaurante Alma (presso Casa San Agustin). Provate la cucina tradizionale in un ambiente curato nel dettaglio, da Candé, in calle Estanco del Tabaco 35, ogni sera, con accompagnamento di musica dal vivo, oppure a La Mulata.
Dove bere qualcosa e ballare. Con musica dal vivo al Café Havana, per bere i migliori cocktail della città fatte sosta da Alquimico. Altro indirizzo da segnare in agenda, El Baròn, in Plaza San Pedro Claver.
TOUR GUIDATI ED ESPERIENZE A CARTAGENA
Per visitare il quartiere Bazurto contattate l’agenzia Foodies. Per il Getsemani, Satistours. Per una lezione di Salsa, affidatevi a Crazy Salsa. Per una degustazione guidata di caffé, l’indirizzo giusto è Cafè San Alberto, in calle Santos de Piedra n°3.
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