Val Gardena: sport, buona tavola e adrenalina

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La storia della Val Gardena corre parallela a quella delle discipline invernali: già nel 1908, sui pendii del monte Dantercëpies, si disputò la prima gara sciistica, antesignana di quella coppa del mondo che qui si tiene dal 1970. E tuttora la regione altoatesina inanella primati. Occupa la prima posizione nella classifica delle stazioni sciistiche europee stilata dal britannico Skiclub.co.uk; è al sesto posto nel mondo, su oltre 250 zone esaminate, per il portale skigebiete.de, che la vota migliore comprensorio sciistico delle Dolomiti, dell’Alto Adige e dell’Italia. Ancora, per il dossier Skipass Panorama Turismo , pubblicato a ottobre dall’osservatorio italiano del Turismo montano, la Val Gardena è la località migliore per i servizi alle famiglie e Ortisei è al secondo posto fra quelle con strutture recettive d’eccellenza. Senza dimenticare la prestigiosa vittoria ai World Ski Awards 2016 , gli oscar del turismo montano.

PARADISO SCIISTICO
Tra la valle e la vicina Alpe di Siusi si contano 175 chilometri di piste, che salgono a 500 con le discese ben collegate del Dolomiti Superski. Per il 95% sono coperte da innevamento artificiale e servite da impianti di ultima generazione, come la nuova cabinovia del Piz Seteur, con la stazione intermedia e gli abitacoli firmati da Pininfarina. Si aggiungono alla seggiovia riscaldata a otto posti, che collega la suggestiva Città dei Sassi, monumento naturale, al Passo Sella, inaugurata un anno fa. “Da qui si parte per il Sellaronda, il classico giro dei quattro passi intorno al gruppo del Sella: seguendolo, si può optare ogni giorno per una valle diversa“, spiega Manuel Runggaldier, maestro di sci. “Adatto a sciatori medi, porta i più sportivi a scoprire piste ardue, come le tre nere di Arabba”. Oppure alle facili discese del Pralongià, in Val Badia. “Rimanendo in Val Gardena, si sfidano la tre del Ciampinoi, con muri impegnativi e cambi di pendenza, o la Cir, che scende ripida dai 2.300 metri del Dantecëpies, incorniciata da pini e abeti”, conclude Runggaldier.

Guarda lo speciale Dolomiti Superski

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La Val Gardena è il paradiso dello sci; fa parte del carosello sciistico del Dolomiti Supersli

AMORE PER L’AMBIENTE
Uno dei fattori vincenti della Val Gardena è sicuramente l’attenzione per l’ambiente. Basta salire sul Seceda o il Ciampinoi per accorgersene: attorno si innalzano le vette del Cir, del Gruppo del Sella, del Sassolungo, del Sassopiatto, delle Puez-Odle, e, in lontananza, il massiccio dello Sciliar. Perfino affrontando la nera per eccellenza del comprensorio, la Saslong, teatro della coppa del mondo, si è toccati dagli incredibili panorami. Si scende sulla neve croccante, memori che le guglie e i pinnacoli, oggi Patrimonio dell’Umanità, furono un tempo barriere coralline, nate in un gigantesco mare primordiale. “Il Sassopiatto, per esempio, è una parete conservata di una scogliera: fu levigata non per erosione, ma da onde poderose”, spiega il paleontologo Herwig Prinoth. “Nei dintorni di Ortisei si contano circa 40 tipi di roccia; nel grand canyon sono appena quattro.”

BAITE GOURMET
L’emozione del paesaggio anima anche le tante baite gourmet sparse sulle piste. Come il rifugio Emilio Comici (Plan de Gralba 24, tel. 0471.79.41.21. Prezzo medio: 60 €), sotto la mole imponente del Sassolungo. Al tempo, il pesce e i vini venivano da Grado; ancora oggi sulla terrazza in legno, riscaldata dal fuoco del grande braciere, arrivano capesante, gamberi, ostriche, sempre freschissimi. La Baita Sofie invece, sul Seceda (cell. 335.52.71.240. Prezzo medio: 45 €), ha la terrazza e una nuova ala in vetro che si affaccia sulla catena di monti. Oltre alla più alta cantina di vini e champagne della Val Gardena, vanta il Gin 8025, creato da Markus Prinoth, il proprietario, con le erbe raccolte sopra i 2.000 metri. Ma è al Passo Sella Resort (Passo Sella 2, Selva di Val Gardena, tel. 0471.79.51.36. Prezzi: doppia b&b da 180 a 350 €), che l’esperienza immersiva nell’ambiente è davvero suggestiva: al posto del vecchio rifugio del 1904 c’è una struttura moderna, in legno e pietra, per addormentarsi accanto ai torrioni rocciosi del Sella. L’altra tappa gourmand è il ristorante Costamula (Str. cuca 184, Ortisei, cell. 339.14.67.266. Prezzo medio: 50 €), in un maso del XVII secolo protetto dalle Belle Arti, è lungo una delle piste più rinomate: la Longia, che con i suoi 10,5 chilometri che vanno dal Seceda a Ortisei, è tra le discese più belle e lunghe dell’arco alpino.

SCI DI FONDO
Le cime capricciose delle Dolomiti fanno da cornice anche al fondo: 115 chilometri, tra gli anelli della Vallunga, il centro Monte Pana e la connessione al comprensorio dell’Alpe di Siusi. Nel parco naturale Puez-Odle, la Vallunga è un solco di origine glaciale cinto dalle pareti dei monti. Il Centro di fondo Monte Pana inizia con una parte pianeggiante, perfetto per i principianti; ma è sulla nera di 10 chilometri che i più esperti sfidano lungo le rocce di Stevia, Puez e Cir. Al monte Pana, a Santa Cristina, le lamine sottili corrono invece sotto il profilo imponente del Sassolungo. A passo alternato o pattinato si scende tra anelli di varia difficoltà, dal facile Palusc, con 5,2 chilometri di ondulazioni dolci, alla nera Val Scura, lunga 7,5 chilometri e con un dislivello 272 metri.

CON LE CIASPOLE E IN FAT BIKE
La Vallunga si scopre volentieri anche con le racchette ai piedi. Il percorso della via crucis, facile e pianeggiante, si snoda lungo le stazioni, scolpite a mano nei tronchi recuperati, che raccontano la passione di Cristo, in uno scenario arricchito dalla rovina di Castel Wolkenstein e dalla cappella di San Silvestro. Con le ciaspole vale la pena di provare il percorso che da Daunei, un po’ più in alto di Selva, porta alle baite Juac e al rifugio Firenze: in un paio d’ore si toccano radure innevate e tratti coperti di pini cembri e larici. Si arriva ai pianori imbiancati dell’Alpe di Cisles, da cui si ergono a strapiombo le pareti della Stevia e i profili delle Odle, e al rifugio Firenze, una terrazza che si apre su Sella, Sassolungo, Odle, Stevia. Con la fat bike da non perdere la salita all’alba al Dantercëpies o al Passo Sella, e, dopo colazione, giù, sulle piste ancora chiuse, ma perfettamente battute. Molto amata è anche l’arrampicata su ghiaccio. A causa delle rigide temperature, l’acqua che cade dai burroni montani si trasforma in pareti cristalline dai riflessi verdi e blu. Si sale nel silenzio, con piccozze, ramponi e viti da ghiaccio, protetti dal caschetto. I principianti si cimentano sulla Tervela, sopra Santa Cristina, mentre i più esperti trovano cascate impegnative come la Busc da Bleje, con cinque salti di difficoltà progressiva. È bene affidarsi a guide esperte: il ghiaccio è soggetto a variazioni, anche giornaliere. Un’accortezza necessaria pure per il freeride e lo scialpinismo. La salita più entusiasmante con le pelli di foca? Alla Forcella del Sassolungo, lungo pareti che, come la vetta del Cinquedita, furono barriere coralline, per poi scendere fino al Plan de Cunfin, affacciato sull’alpe di Siusi, quindi a Monte Pana. E il giro Forcella del Pordoi, Val Mezdì, Val Lasties, a cui si accede dal Pordoi, che è il più conosciuto della zona.

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Ice climbing in Val Gardena

IL PIACERE DELLA TAVOLA
Prende spunto dal territorio la cucina del Tubladel, a Ortisei (via Trebinger 22, tel. 0471.79.68.79. Prezzo medio: 45 €): nelle stube in legno si assaggiano i conchiglioni con battuta di cervo, ginepro, schiuma di formaggio, ma anche i tagliolini con limone, gamberi, vongole e inchiostro di seppia. Sempre a Ortisei si prenota all’Anna Stuben (via vidalong 3, tel. 0471.79.63.15. Prezzo medio: 90 €), il ristorante del cinque stelle Hotel Gardena. Gli ingredienti sono quelli del posto, con incursioni marine: nel menu le animelle di vitello rosolate si accostano al risotto con cedro e ricciola. Ci si arrampica sulle curve che portano a Pian del Gralba per andare a cena al ristorante dello Chalet Gerard (Plan de Gralba 37, Selva di Val Gardena, tel. 0471.79.52.74. Prezzi: doppia in mezza pensione da 160 a 200 € ; ristorante 50 €) e godersi il prosciutto di cervo con funghi porcini, il risotto al mandarino con gambero o i più tradizionali Crafuncis, le mezzelune ripiene di spinaci. oppure si dorme in una delle 12 camere di design dell’ex baita di montagna. Il legno (vecchio) è anche il protagonista dell’ultimo arrivato nell’hôtellerie gardesana, il 5 stelle Montchalet, aperto un anno fa. Solo 16 suite dove il materiale è accostato a poltrone bergère in velluto, oggetti d’arte, tessuti preziosi. Per festeggiare la notte la novità è La betula (via J.b. Purger Str. 181, Ortisei, cell. 342.67.41.322. Prezzo medio: 25 €), il pub con microbirrificio di Ortisei. Fra arredi vintage recuperati nei mercatini, lampadari industriali, i grandi contenitori in rame, si gusta la Monpier de Gardeina, creata dal mastro birraio Thomas Senoner.

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