A Milano, la mostra “Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock”

'Revolution', Alan(Aldridge/Harry( Willock/Iconic Images, 1968

In questi giorni di vacanza, una mostra da mettere in agenda nel periodo delle Feste. Alla Fabbrica del Vapore di Milano, fino al 4 aprile 2018, Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock ha saputo conquistare il pubblico meneghino, dopo un’inaugurazione, il 1 dicembre, che ha richiamato personaggi importanti del mondo dell’arte, della musica e della moda: dal Sindaco Giuseppe Sala all’attrice Stefania Rocca, dal presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa, con il fratello stilista Ennio Capasa, agli editori Inge Feltrinelli e Giovanni Hoepli.

La mostra arriva a Milano direttamente dal Victoria and Albert Museum di Londra, portando oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, canzoni e abiti che hanno fatto tendenza (e scandalo), film e personaggi dalle vite eccezionali, protagonisti di un periodo breve, ma intensissimo, che ha cambiato le pasi della società postbellica, plasmando gli stili di vita e la cultura di una generazione intera. Non è però un periodo storico, una moda o uno stile musicale il protagonista dell’esposizione, bensì qualcosa di più fragile ma allo stesso tempo più resiliente: un’idea, quella di Rivoluzione.
In soli cinque anni, quelli tra il 1966 e il 1970, la febbre del beat e delle psichedelia, il desiderio di libertà, amore e amicizia, ma anche la preoccupazione per il futuro, ha infatti coinvolto e catturato milioni di ragazzi, che si trovarono autori e spettatori di una vero e proprio cambiamento radicale. Passò attraverso la moda, con Mary Quant inventrice della minigonna, per la musica, con la nascita di band quali Beatles, Rolling Stones e Who, e per il cinema, con ad esempio il fotografo John Cowan che prestò il suo studio al regista Antonioni per girare il suo Blow Up.  Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock si rivela quindi una mostra esperienziale, fatta per far rivivere ai visitatori atmosfere, memorabilia, oggetti di design, arte, grafica e musica di quegli anni. Il tutto diviso in sei sezioni: La Swinging London, Musica e contro-culturaPower to all people – Voci del dissensoCostumi e consumiThe summer of love – Comuni e West CoastWoodstook e la cultura dei festival. Un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui la rivoluzione ebbe luogo: moda, musica, droghe, locali, controcultura, manifestazioni per i diritti umani. Ecco allora l’Isola di Wight, gli hippy di Haight-Ashbury, le comuni e le proteste del maggio francese; Carnaby Street, a Londra, che a quel tempo diventò l’ombelico del mondo, e personaggi eccentrici come la top model Twiggy. Infine, a conclusione del percorso espositivo, una sala immersiva con cuscini e maxi schermo per rivivere il mitico Festival di Woodstock del 1969: nella sala risuonano le voci di Janis Joplin, gli Who, Joe Cocker, Jimi Hendrix e di altri artisti che hanno fatto la storia. La mostra, promossa e coprodotta da Comune di Milano e Avatar – Gruppo MondoMostreSkira, è curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum, insieme a Fran Tomasi, promoter italiano che per primo portò in Italia i Pink Floyd, Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda, e Alberto Tonti, critico musicale.

Aperture straordinarie il 31 dicembre dalle 10.00 alle 14.30 e il 1 gennaio dalle 15.00 alle 20. Info: mostrarevolution.it

L'articolo A Milano, la mostra “Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock” sembra essere il primo su DoveViaggi.it.



from DoveViaggi.it http://ift.tt/2CkUnYi
via IFTTT

Commenti