Norvegia, Isole Lofoten: le magie del piccolo mondo artico

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Non importa quanto si è viaggiato nel mondo incantato oltre il Circolo Polare Artico: sbarcare alle Lofoten, nel Nordland, è come migrare in un sogno, dove l’irreale si fa viaggio. L’arcipelago norvegese si estende per 150 chilometri di terre emerse e, sulle sette isole principali, ospita 25 mila abitanti. Inevitabile che, a raccontare i cambiamenti capaci, in mezzo secolo, di trasformarle in una delle più ambite mete per i viaggiatori a caccia di emozioni, siano la storia del rapporto profondo con il mare e secoli di pesca dello skrei, il merluzzo atlantico.

Una vicenda emblematica? Quella dei rorbuer, le caratteristiche palafitte rosse: usati da sempre come case-rifugio provvisorie dai pescatori che arrivavano da tutto il Paese, nel dopoguerra furono abbandonati a favore delle più comode imbarcazioni a motore e dei lugri, speciali velieri del mare del Nord. La prima a pensare al riutilizzo dei colorati chalet in legno fu, negli anni Sessanta, Mary Eliassen di Hamnøy, villaggio sull’isola di Moskenesøya.
Oggi, in tutto l’arcipelago, i rorbuer dove si può soggiornare sono tantissimi. Le strutture sono semplici, ma confortevoli. E garantiscono l’esperienza dell’immersione totale nella natura artica. Un approccio, senza mediazioni, alla forza emotiva di questi paesaggi e degli uomini che ci abitano. Favorito anche dalle infinite possibilità di scelta. Chi arriva a Svolvær, Leknes o Røst può disegnare un proprio viaggio su misura. Dal trekking sulle montagne al kayak nelle acque alle loro pendici, dalle passeggiate sulle spiagge bianche di Bunes e di Vikbukta al pedalare libero dell’estate, fino allo sciescursionismo invernale: si parte da una barca che diventa alloggio e si va alla scoperta di rotte personalissime. Le Lofoten vanno così vissute come un balzo tra il sogno del viaggiatore e le terre dell’esplorazione. La loro anima camaleontica è l’essenza stessa dello spirito artico. E del suo mare. Che qui non ghiaccia mai, per l’influsso della corrente del Golfo; in estate si fa luce perenne e in inverno diventa spazio, tra miraggio e realtà, con le aurore boreali, gli avvistamenti di orche e balene, le uscite con i pescatori di merluzzo.
A Skrova, isola nel nord, si trasforma perfino in un progetto culturale: Aasjordbruket, un’antica rimessa per barche, è stata riutilizzata come luogo di incontri e di eventi. Come scrive Morten Strøksnes in Il libro del mare (Iperborea, 2017), “Ci troviamo su una distesa di sole di intensità abbagliante e di mare che riluce come uno specchio. Transtilla, lo chiamano alle Lofoten, mare d’olio – di fegato di merluzzo – quelle rare volte che c’è una tale calma…”

INFO PRATICHE: PARTIRE PER LE LOFOTEN

Giver Viaggi e Crociere, operatore specializzato nel Grande Nord, propone il viaggio alle Lofoten con soggiorno in un rorbuer e crociera sul postale dei fiordi, l’Hurtigruten (fino al 30 aprile 2018, sette giorni da 1.030 € a persona, voli compresi).

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