Marche: i buoni sapori del Piceno. In bici tra borghi, cantine e colline

Foto: Marche Tourism

Weekend nelle Marche per scoprire il Piceno: ci si districa tra campagna e borghi, in un viaggio impregnato di gusto. Base di partenza è la città dalle cento torri, il capoluogo di provincia, Ascoli Piceno, dalla posizione ottimale: a est San Benedetto del Tronto, a nord la zona vinicola di Offida, i Monti Sibillini a ovest e, a sud, l’Abruzzo.

UN GIRO AD ASCOLI PICENO

Nonostante il sisma, Ascoli Piceno, come gran parte della zona, ha mantenuto tutta la sua bellezza. Il centro, costruito quasi interamente in travertino, conserva resti della città medievale e si apre su splendide piazze rinascimentali, un incanto anche in autunno. Quella del Popolo, una delle più belle d’Italia, è il salotto cittadino, con una cornice simmetrica di portici e logge. Qui sorge uno degli edfici-simbolo: lo storico Caffè Meletti. Solenne espressione del Liberty (1884), è il luogo del ritrovo, dell’identità, della comunità. Non si può visitare Ascoli Piceno senza aver provato l’Anisetta Meletti, il liquore prodotto con l’anice verde di Castignano, da sempre bevuto con un chicco di caffè a far da “mosca” nel bicchiere.

LE DELIZIE DEL PICENO: DOVE MANGIARE LE MIGLIORI OLIVE ALL’ASCOLANA

Famosa sulle tavole, non solo marchigiane, è l’oliva ascolana, preparata con varietà tenera Dop, che per cura richiama più la scuola francese che la semplice polpetta. Ogni famiglia ha la propria ricetta che viene tramandata gelosamente di generazione in generazione. Preparare un’oliva fritta all’ascolana è più di una tradizione, è un’arte con un disciplinare: il ripieno è di carne bovina dal 40 al 70 per cento, suina dal 30 al 59 per cento; è ammesso il 10 per cento di pollo. Si aggiungono almeno 100 grammi di formaggio grattugiato (parmigiano, grana o pecorino) e almeno due uova intere per ogni chilo di impasto; poi gli aromi, con cui ci si può sbizzarrire. In città sono molti gli indirizzi dove gustarla, dal Lorenz Cafè, all’Osteria Nonna Nina, da La Madia, alle enoteche Kursaal e Migliori. Un impagabile street food, diventato quasi patrimonio universale, da mangiare in cartoccio passeggiando o, perché no, pedalando.

TOUR IN BICICLETTA TRA I BORGHI E LE CANTINE DEL PICENO

Stefano Tulli, con il suo Piceno Tour, organizza percorsi sulle due ruote tra le stradine lastricate della città, e non solo. In bicicletta è possibile arrivare anche in meravigliosi borghi che rappresentano le tappe golose di un viaggio nel Piceno. In meno di un’ora, percorrendo una delle più antiche strade del vino d’Italia, si raggiunge il raccolto borgo di Offida e poi ci si immerge nella vita vinicola: lungo il tragitto è più che consigliata la tappa nelle cantine Vallorani, a Colli del Tronto, e Pantaleone, nella frazione Colonnata Alta, a cinque chilometri da Ascoli Piceno, che rappresentano la vera essenza del vino di questa zona. Agricoltura bio, approccio etico alla produzione, realtà familiari, entrambe esaltano i vitigni autoctoni. Nella prima lavorano i fratelli Rocco e Stefano, che firmano due fuoriclasse in purezza dedicati ai nonni, il Sorlivo (Sangiovese 100 per cento) e il Philumene (Montepulciano 100 per cento); le sorelle Francesca e Federica Pantaleone rendono onore alla loro terra con una valorosa produzione, in cui spiccano due bianchi ricchi di vitalità, Chicca e Onirocep (Passerina e Pecorino).
Fatto rifornimento, si continua a pedalare in cerca di bellezza e ci si ferma in posti come La Vergara, caseificio a Castel di Lama, dove provare formaggi vaccini e caprini da capogiro, o l’azienda Conca D’oro, ad Appignano del Tronto, che dimostra quanto questa zona sia vocata anche alla produzione di olio di qualità. Da qui ci si dirige sulla via della Val D’Aso per godere dei panorami splendidi di campagna, attraversando i borghi di Montedinove, Montefiore, Montalto, Ripaberarda e Acquaviva. Rientrando verso Ascoli Piceno ci si può fermare alla fonte di Mozzano, sotto un maestoso ponte. Qui sgorga un’acqua color rosso-bordeaux, ricca di ferro e sale, dal gusto amarognolo.

DAL PICENO AL MARE: SAN BENEDETTO DEL TRONTO

A ovest del capoluogo,  due paesi degni di nota: Roccafluvione, rinomato per il tartufo, e Acquasanta Terme, circondato da immensi castagneti, habitat perfetto per i porcini. Se la caccia ai funghi dovesse avere esito negativo, ci si può sempre consolare con le castagne, che qui abbondano, o con i cappelli di porcini alla brace del ristorante Roma (corso Gregorio Schiavi 5, tel. 0736.80.13.25).
Un’altra località che merita di essere visitata è San Benedetto del Tronto, dove i vini bianchi dell’entroterra si abbinano ai piatti di mare, come il brodetto, a base di pesce azzurro, che racchiude tutta la tradizione di un popolo e la squisita ricchezza della vita marinara. Il pescato del giorno si gusta da Nudo e Crudo, baracchino sul porto (banchina Riva Nord). Più creativa, la cucina dello chef Sigismondo Gaetani, che rivisita la tradizione al Degusteria del Gigante.

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