Itinerario Iran: tour di 11 giorni per visitare la Persia

photo credit: A n d r e a M o r o n i Masjed-e Sheikh Lotfollah, Isfahan via photopin (license)

Itinerario Iran: tour di 11 giorni per visitare la Persia

di Gabriella Fioretta

Premessa: questo post e questo viaggio è stato vissuto e raccontato (e quindi scritto) dalla mia mamma Gabriella, che solitamente non è così interessata a scrivere dei suoi viaggi eh, va detto… Ma io so ben spaccare le palle quando serve (e anche quando non serve, questo il lato negativo!). 

Visitare l’Iran a molti pare quasi una follia e una delle domande più frequenti che ho ricevuto è stata proprio questa: perché andare in Iran? E allora provo a spiegare il perché ho deciso di visitare l’Iran. 

L’Iran, in passato Persia, è un territorio immenso.
Cinque volte l’Italia, cultura millenaria, crocevia tra Oriente e Occidente. Qui passano la via della seta e la via delle spezie.
Terra di passaggio e di conquiste: da Alessandro Magno a Gengis Khan, ma fu anche terra di splendidi reami che attirarono nel paese scienziati, architetti, letterati che hanno contribuito a rendere questo Paese quello che è: me-ra-vi-gli-o-so.

Una popolazione stupenda dove l’ospitalità è sacra e ti senti accolta con calore.
Nella mia lunga vita non mi era mai capitato di oziare su una panchina e vedermi offrire tè e pasticcini.

Non mi era mai neppure capitato che un gruppo di ragazzi con i quali chiacchieravamo e ci scambiavamo foto, forse un pò troppo rumorosi, ma per i nostri canoni assolutamente non invadenti, venissero allontanati dalle forze dell’ordine e, spero, solo per un richiamo. Ma andiamo con ordine.

photo credit: A n d r e a M o r o n i the green scarf, Isfahan via photopin (license)

Itinerario Iran: 11 giorni con pulmino privato in Persia

Viaggio di gruppo organizzato.
Durata: 11 giorni (pochi, ne occorrevano almeno due in più)
Fuso orario: 2,30 in più quando in Italia c’è ora legale.  
Abbigliamento: per visitare l’Iran è necessario seguire le leggi coraniche che prevedono per le donne capo coperto e un abbigliamento capace di coprire tutto il corpo (le maniche possono essere sotto il gomito e i sandali sono tollerati) e non deve mettere in evidenza le forme. Quindi pantaloni e camice larghe.

photo credit: A n d r e a M o r o n i xbox, Isfahan via photopin (license)

Giorno 1
Milano – Teheran
Partenza Iran Air ore 11,20 arrivo a Teheran 19,00. Essendo la compagnia aerea iraniana già in aereo ci viene gentilmente richiesto di coprire il capo con un foulard in osservanza alle leggi coraniche .
Teheran è una città grigia e non è un problema meteorologico, bensì di dna credo. Caotica e rumorosa.
Il traffico è insostenibile c’è una guida personalizzata dove la segnaletica non esiste. Attraversare la strada è una tua scelta e te ne assumi tutte le conseguenze, il rosso del semaforo serve solo a dare una nota di colore alla città perché non è rispettato da nessuno, mezzi pubblici inclusi.
Passiamo vicino al Mausoleo dell’Ayatollah Khomeini padre della rivoluzione che nel 1979 ha portato alla formazione della Repubblica Islamica È uno del pochi paesi al mondo retti da una teocrazia, dove i peccati sono anche reati.
Il capo dello stato è il leader religioso.

Giorno 2 
Teheran
Alcune delle tappe imperdibili quando si visita Teheran.
Palazzo Golestan: da non perdere la sala degli specchi dove è stato incoronato lo Scia’ Reza Pahlavi 1967 e precedentemente il padre Scia’Reza 1925.
Museo Nazionale: con notevoli reperti provenienti da siti di Persepoli e Shush . Di notevole interesse “Uomo di Sale “ resti mummificati di un minatore vissuto nel 3° secolo d.C  conservato perfettamente con una folta chioma di capelli.
Museo dei vetri e delle ceramiche.
Il museo dei gioielli: chiuso il mercoledì apre solo quattro giorni alla settimana e per poche ore . Chi è interessato deve informarsi prima.   

photo credit: A n d r e a M o r o n i Sha Abbas great mosque, Isfahan via photopin (license)

Giorno 3
Teheran – Kerman
Sveglia alle 5 e volo interno per Kerman, ci trasferiamo al sud.
Diretti in aereoporto prima facciamo una foto alla Torre Azadi uno dei simboli di Teheran fatta costruire dallo Scià Reza Pahlavi per commemorare i 2500 anni dell’impero persiano. La forma è una Y greca capovolta che ricorda l’iwan elemento tipico persiano presente in ogni moschea. La Torre Azadi un tempo era la più alta in Iran, ma ha lasciato il primato oggi alla Torre Milad che con la sua altezza è la sesta al mondo.
Arrivati a Kerman è impressionante vedere le montagne innevate circondate dal deserto.
Visita alla Moschea Ganj Ali Khan e alla cupola Jabalieh, tappe da fare. 

Giorno 4
Kerman
Mahan: giardini Shazden o del Principe: è uno dei 9 giardini persiani patrimonio dell’Unesco.
Questo spazio vince la natura selvaggia del deserto e crea un’oasi di piacere tra giochi d’acqua e vegetazione. Questo sito viene vissuto da bambini e famiglie per giochi e pic-nic.
Rayen: valida alternativa alla più grande cittadella di Bam distrutta dal terremoto nel 2003. Cittadella nel deserto a 2000 metri di alttudine. Ben conservata, fatta di mattoni crudi e paglia. Bellissimo perdersi per i suoi vicoli, salire in cima per ammirarla in tutto il suo splendore.                                                                           

Giorno 5
Kerman – Shiraz 
Giornata di trasferimento verso Shiraz.
I chilometri da Kerman a Shiraz sono 590 km in tutto, ma il peggio è che non esistono autogrill o aree di sosta attrezzate.
I nostri autisti, gentilissimi, hanno provveduto ad offrire Nescafè e biscottini nel corso della giornata, ma purtroppo le soste bagno restano complicate tenuto conto che c’è solo deserto e qualche piccolo arbusto. Comunque ci siamo organizzate.
Sosta al lago salato con montagne di sale che oltre ad essere suggestive, alcune totalmente rosa, hanno fornito un degno riparo. Perché il nostro problema era che se non c’è consentito scoprire il capo o un braccio cosa ci succede se scopriamo il fondo schiena? Pernottiamo all’Hotel Chamram di Shiraz, ristorante al 24° piano con una veduta mozzafiato della città.
Non sarà sicuramente il cibo il motivo per cui l’Iran mi resterà nel cuore. Riso bianco, giallo, verde, pollo, kebab a volte qualche zuppa di lenticchie. Non è cattivo eh, per carità… però.

photo credit: nima; hopographer Tehran 2017 via photopin (license)

Giorno 6
Shiraz – Persepoli 
La città denominata “dei poeti e delle rose“. Probabilmente ha  4000 anni di vita in quanto il suo nome è ricordato nelle iscrizioni cuneiformi del III millennio a.C rinvenuti nell’area della città stessa.
Naghs-Et-Rostam: sul pendio di un monte ci sono le tombe dei quattro Re Achemenidi. 
Poi andiamo a Persepoli, a 50 km da Shiraz che da SOLA vale l’intero viaggio in Iran.
Altre cose da vedere: i giardini Eram, che significa paradiso ed è patrimonio Unesco. Molto bello e lussureggiante e gestito dai ragazzi della vicina facoltà di agraria.

Alcune parole a parte merita la Moschea Ahah e Cheragh, detta anche mausoleo del re della luce.
Semplicemente meravigliosa.
Non ho parole per descrivere questo luogo. All’interno le pareti e il soffitto sono ricoperte da migliaia di specchietti colorati  incastrati come mosaici che riflettono la luce di vari colori. Luce ovunque. Il pavimento è coperto da una distesa di tappeti rossi. Questo luogo da circa 6 mesi è precluso ai turisti ma abbiamo osato e siamo entrate. Il clima che si respira è di famiglia.
Ci siamo sedute in un angolo, palesemente a disagio, ma è bastato un attimo prima che un  gruppo di ragazze sedute accanto a noi ci ha accolto con calore, dichiarando alla persona preposta al controllo che eravamo loro amiche.  La bellezza del luogo e l’accoglienza mi hanno commossa profondamente. 

Giorno 7
Shiraz – Yazd
A Shiraz visitiamo ancora il Mausoleo di Hafez poeta e filosofo e poi andiamo a Yazd, trasferimento Hotel Moshir tipico iraniano con bellissimo giardino e vasche d’acqua ovunque.

photo credit: A n d r e a M o r o n i Meydān Naqsh-e Jahān, Isfahan via photopin (license)

Giorno 8
Yazd – Isfhan
Città di 400 mila abitanti protetta dall’Unesco per la sua unicità. La parte vecchia con case di argilla, sabbia e paglia ha lo stesso colore del deserto e solo le cupole azzurre delle moschee danno una nota di colore.
E’ la città di Zaratustra che conta ancora oggi circa 20.000 seguaci solo nella città.

Saliamo la collina che ci porta in cima alla Torre del Silenzio. Luogo suggestivo, ai piedi della collina i resti di un piccolo villaggio che serviva per le funzioni religiose prima che il defunto, avvolto in un telo bianco venisse esposto in cima alla torre alla mercè degli avvoltoi. Visitiamo il Tempio del Fuoco con la fiamma eterna che pare arda ininterrottamente dal 470 d.C.
Sembra impossibile che in occidente si conosca così poco questa religione che ha dato i natali a Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo. Visitiamo ancora Le Torri del Vento e la Moschea del Venerdì. 

Na’In   – Moschea  Masjed- e Jameh arriviamo verso sera in questa città dalle abitazioni color ocra come la moschea. Si prosegue per Meybond , capoluogo della provincia omonima ,che si trova a nord di Yazd. Parecchi siti storici tra cui il più interessante è il Castello di Narin. Esporta piastrelle in tutto il mondo e i suoi tappeti sono i più rinomati del mondo.

Arriviamo tardi a  Isfhan ma il nostro Hotel Ali-Qapu Parsian  ha una posizione ottima a soli cinque minuti a piedi dal ponte delle 33 arcate SI o Se Pol. Non perdiamo l’occasione, illuminato è  “Magico”.
E’ un luogo di incontro tra ragazzi,  le famiglie fanno pic-nic e i bimbi giocano in una atmosfera festaiola.

Giorno 9
Isfhan 

Quando pensi di aver già visto tutto nel tuo itinerario Iran, arrivi in Piazza Naqsh –e Jahan o Piazza dell’Imam. La seconda al mondo per grandezza dopo piazza Tienanmen a Pechino. Il fascino di questa piazza supera ogni aspettativa è MERAVIGLIOSA. 
Giardini con vasca centrale e giochi d’acqua. I portici circondano la piazza  e danno l’accesso al grande Bazar.
La Moschea del Venerdi – Quattro logge rifinite con finissime piastrelle e stucchi che compongono preziosi decori.
La Moschea Lotfollat o meglio conosciuta come “ La Moschea delle donne “
Il Palazzo Ali Qapu o Palazzo Reale.  La salita è abbastanza faticosa ma oltre agli affreschi, alla sala della musica e quantaltro,dalla terrazza , che si affaccia sulla piazza, la visione d’insieme ripaga ampiamente la fatica.

Giorno 10
Isfhan – Kerman – Teheran 

Cattedrale di Vank – Chiesa armena dell’omonimo quartiere. Molto interessante. Da non perdere il museo a fianco della cattedrale che ricorda l’olocausto degli armeni. Siamo diretti a Kashan. Piccola oasi in mezzo al deserto. Moschea AGHA BOZORG – è una moschea storica che risale alla fine XVIII sec. con relativa scuola teologica. Nel vecchio quartiere, vicino alla moschea, ci sono alcune delle case tradizionali per cui  Kashan è famosa.
Noi visitiamo TABATABEI HOUSE costruita nel 1880 da un ricco mercante di tappeti. Splendida, con vetrate istoriate, specchi, e raffinati stucchi.
Si parte destinazione Teheran IBIS Hotel. E’ perfetto di fronte all’aereoporto che si può raggiungere a piedi attraverso un tunnel.
Sveglia alle ore 2,30 il volo è previsto 6.50. L’albergo ci prepara colazione frugale, torta e Nescafè, che a quest’ora è tanta roba.

Ecco i miei genitori, protagonisti del viaggio (unica foto loro messa però… Ottimi viaggiatori, ma non fotografi davvero!)

Questo popolo diviso tra la ricerca della libertà e il rigore culturale cui è soggetto, mi ha dato veramente tanto.

 

Se volete leggere altri post scritti da Gabriella (e quindi dalla mia mamma), eccovene alcuni:
Itinerario Oman: 6 giorni nella Svizzera gli Emirati  
I marò non rientravano e io ero in Kerala           

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