Dove tutto è possibile. L’editoriale di dicembre, da oggi in edicola

La chiesa di S. Antonio ad Alba di Canazei, in Trentino. Foto: Alexei Mikhailov / 500 px

Ci sono film che lasciano il segno. Sliding Doors è un tarlo per molti di noi. Ci sono momenti (e il fine anno è uno di questi) in cui, tirando le somme, fantastichiamo sulla direzione che avrebbe preso la nostra vita se avessimo fatto una scelta diversa. E così riavvolgiamo la trama e ci vediamo protagonisti dell’altra storia, circondati da persone e personaggi diversi da quelli familiari. Ma basta il trillo di un sms e il gioco a occhi aperti si frantuma sulla realtà.

COPERTINA-DICEMBRE-2017Fin qui tutto bene, fino a quando per tante generazioni siamo vissuti più o meno nelle possibilità di una vita sola, lineare, data. Entrare e uscire dal mondo delle possibilità era appunto solo un gioco, e sognare qualcosa di diverso, un’utopia consolatoria. Ma da tempo il banco è saltato: negli ultimi anni, per esempio, gli scienziati ci stanno spiegando che dopo la terza età ci tocca la quarta. In Italia, dice l’Istat, l’aspettativa di vita è pari a 82,8 anni. Gli anziani oggi sono il 22% della popolazione ed entro il 2050 saranno il 34%. Certo, andremo in pensione con i figli dai capelli bianchi e i nipoti all’università, ma questa è un’altra storia.
All’orizzonte temporale sempre più spostato in avanti oggi si aggiunge una dimensione di spazio che i nostri genitori non avevano: la connessione in rete. La rivoluzione digitale ha cambiato in una sola generazione il nostro modo di vivere, dilatando a ramo di pesco, in tracce sparse, le possibilità. La vita (come scrive nel dossier Gianfranco Raffaelli) non si è solo allungata, ma allargata, regalandoci porte girevoli e scelte infinite.

Un dono e una croce che sta investendo anche le ultime generazioni capaci di saltare da una vita a un’altra alla velocità di un clic. Così, a fine anno, a fine giornata, l’idea di poter aprire un capitolo nuovo non riguarda più il passato, ma il presente. E l’utopia diventa un progetto realizzabile. Paolo Galliani è volato in Portogallo per trovare voci di italiani, giovani e no, che hanno cambiato la trama della loro vita e hanno aperto una porta diversa, vista Oceano. Ecco, vogliamo chiudere in bellezza questo meraviglioso anno insieme condividendo il pensiero che nulla è mai finito, chiuso, determinato e già scritto nella prateria sconfinata di un’esistenza lunga e larga dove siamo tutti invitati a imparare cose nuove, realizzare desideri e vivere straordinarie avventure. Ma il nostro cuore si è rivolto anche a chi è stato meno fortunato e aspetta nelle terre colpite dal terremoto un gesto di solidarietà. Perché l’idea di cambiare la nostra vita è fantastico, ma aiutare qualcuno a farlo è impagabile.
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