Week end a Montella, nel cuore degli Appennini

Campania, un pezzo di sud magico, sacro, semplicemente bello e, soprattutto, pieno di sorprese. Questa volta spalle al mare per puntare nell’entroterra pieno di chiaroscuri dove salire di quota e scoprire un Mediterraneo interiore. Arrivare a Montella in provincia di Avellino non è cosa facile, è vero! Questa è terra piena di selve e ombre dove ancora i lupi fiutano l’aria e ululano alla notte quando madre luna illumina e sparge luce d’argento.

Questa è terra dove calmare il respiro e riempire gli occhi con paesaggi selvaggi, boschi a perdita d’occhio, canyon stretti come Termopili e valli ampie come immense fionde dove tendere la propria curiosità, lanciare il proprio senso di scoperta e conoscere. Cosa? Le montagne prima di tutto al cospetto delle quali fa bene sentirsi piccoli per il semplice fatto che, in questa vasta forte e madre Natura, simmo accussì: piccirilli piccirilli. Lassù la geografia prende il nome di monti Picentini: pendii che schizzano verso il cielo e poi precipitano nelle ombre di faggete e castagneti secolari, generando, in antitesi alle linee della natura dei luoghi, il battito di un tempo che ha il sapore della dolcezza, della lentezza. Soprattutto verso ovest dove la pietra s’impenna nell’Accellica. Magia, stop! Lo skyline di questa montagna dall’aspetto dolomitico, decisamente alpino, è tra i più singolari del cuore dell’entroterra campano.

Siamo nel versante occidentale del vasto massiccio protetto da un Parco Naturale Regionale, esteso pero oltre 62mila ettari, dove la strettissima cresta sommitale sfila, a quota 1.660 metri, con tre cuspidi tra il Varco del Paradiso e la possente guglia del Nenne. E la meta del nostro viaggio sta proprio sotto questa vetta che, prima di tutte, come un faro nella tempesta, annuncia l’Appennino dove osano le aquile… quelle reali! Il nostro Eldorado di silenzi, sulle rive del fiume Calore, si chiama Montella (provincia di Avellino) circondata ovunque da boschi di castagni e non a caso nota in tutta Italia come la patria della cosiddetta “ghianda di Zeus”.

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Qui da secoli, come se nulla fosse cambiato, si produce la castagna Palommina, fregiata dal marchio IGP, che ogni anno viene festeggiata dalla grande Sagra della Castagna di Montella che attrae migliaia e migliaia di visitatori da ogni angolo della regione e del meridione tutto. Quest’anno la manifestazione, giunta alla sua 35a edizione, si arricchisce con l’evento Castagna, musica dei boschi organizzata dalla locale Amministrazione Comunale, in collaborazione con l’attivissima Fondazione Carlo Gesualdo (da tempo impegnata nella valorizzazione del patrimonio culturale dell’Irpinia) e l’Associazione Culturale Sinestesie .

Un calendario fitto di numerosi appuntamenti per ogni età e interesse. Dalla metà di ottobre fino a dicembre (con le giornate clou di novembre: 3, 4, 5, 18 e 19) il centro storico di Montella, adagiato nell’alta valle del Calore, metterà in scena un percorso festivaliero che valorizzerà il genius loci dei luoghi attraverso approfondimenti culturali, reading letterari, concerti di musica classica, live canori, spettacoli teatrali, escursioni naturalistiche, passerelle sull’originalissimo “plugs carpet”, momenti kids, incontri e seminari sulle prospettive di crescita del territorio. Ma l’evento più atteso sarà il 4 novembre quando, nell’incantevole cornice di piazza Bortoli, all’attore Sebastiano Somma sarà conferito il premio Castagna d’oro per l’interpretazione dell’eroe Giovanni Palatucci (nativo di Montella) nella fiction Senza confini della RAI.

E, ancora, escursioni naturalistiche e storico-artistiche con la locale Pro Loco Alto Calore per scoprire il convento di San Francesco a Folloni, la chiesa Madre di Santa Maria del Piano e, fuori dall’abitato, il complesso del Monte, il santuario del Santissimo Salvatore, la cascata della Lavandaia, la valle della Scorzella e l’altipiano di Verteglia dove un vasto pianoro carsico è incorniciato da faggete a perdita d’occhio.
Venite nell’altra Campania, puntate la bussola del vostro cuore nell’entroterra. Montella e i montellesi, i boschi di castagno, le maestose montagne dei Picentini, vanitose di calcare a picco e silenzi, vi aspettano.

Testi e foto di Carlos Solito

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