“Prendimi, sono tuo”: a Milano arriva la mostra da toccare e portare via

Foto: Agostino Osio

“Prendimi, sono tuo”. Va in scena al Pirelli Hangar Bicocca di Milano dal primo novembre al 14 gennaio la mostra collettiva Take Me (I’m Yours). Dove tutto diventa possibile. Soprattutto tutto quello che solitamente è vietato fare in una mostra. Toccare le installazioni, bruciarle, lanciare, indossare, mangiare e persino asportarne intere parti. Un esempio? L’opera Dispersion del francese Christian Boltanski altro non è che un muccio di abiti usati, tra i quali è possibile scegliere, provare e portare via il proprio preferito all’ingresso, usando una borsa di cartone disegnata dallo stesso artista (acquistabile all’ingresso).

Le opere irriverenti
Tutto parte da un’intuizione dello stesso Boltanski, che la realizzò oltre dieci anni fa alla Serpentine Gallery di Londra insieme a Hans Ulrich Obrist (che ha curato anche l’allestimento milanese). “L’idea nasce dal tabù secondo il quale in una mostra le opere non si possono toccare, reinventando le regole del gioco”, ha spiegato Obrist nel corso della presentazione. Una mostra giocosa, sfrontata e inaspettata che raccoglie in via Chiese ben 56 artisti, che percorrono quasi cinque generazioni. Si parte con la perfomance ideata da Pierre Huyghe: all’ingresso una giovane in abito lungo consegna al visitatore un bollino rosa con l’ammonizione be quiet, fai silenzio. Una volta entrati, si può partecipare alla lotteria di Douglas Gordon, artista che mette in palio una cena con lui. Il duo Gilbert & George offre delle spillette irriverenti da portare a casa, Carsten Höller dei cioccolatini con la scritta Future. C’è anche un’opera di Yoko Ono, i cosiddetti Wish Trees, due alberi di limone su cui è possibile appendere dei biglietti con i propri desideri. Si possono portar via le copie che Maurizio Cattelan ha fatto di un poster ricevuto in dono da Alighiero Boetti, farsi ritrarre da un disegnatore professionista nello spazio di Francesco Vezzoli o scattarsi un selfie per il progetto di Franco Vaccari. La chiusura
Un’azione che avrà dei risultati: Roberta Tenconi, che insieme a Chiara Parisi ha co-curato la mostra con Boltanski e Obrist, ha precisato che ci si attende che per il 14 gennaio la mostra sia completamente vuota. Ovvero che le opere d’arte siano state tutte portate via dei visitatori, pezzo dopo pezzo. Una spiegazione perfetta del concetto di “arte da vivere”, in grado di rivoluzionare il rapporto tra opera e fruitore. Si attua così uno scambio che diventa dispersione, oltre e al di fuori del contesto classico di gallerie, musei, spazi d’arte. Caramelle, tatuaggi, mappe cittadine, fotografie, scatole: Prendimi, sembrano dire, sarò la tua opera d’arte”.

Info
Take me (I’m yours)
Pirelli Hangar Bicocca
via Chiese 2, Milano
Ingresso gratuito ma è necessario acquistare la borsa creata dall’artista Christian Boltanski, al costo di 10 euro
Orari: da giovedì a domenica dalle ore 10 alle 22. Ultimo ingresso: 21.15
Prenotazione obbligatoria nel fine settimana

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