Weekend a Friburgo, città verde della Germania. Tra vino, api e biciclette

FWTM-Schoenen

Frizzante, cosmopolita, proiettata verso il futuro: Friburgo è un centro universitario in continuo divenire, dove fervono progetti, nascono quartieri, si riqualificano periferie. Non solo. È la coscienza ecologista, fortemente radicata a tutti i livelli, a fare la differenza. La città tedesca ha creduto nelle fonti energetiche rinnovabili già negli anni Settanta. Da allora la politica ambientale, la tecnologia solare, la sostenibilità e la protezione del clima sono diventati i motori dello sviluppo urbano e della crescita economica. Il centro storico, vivacissimo, è bandito alle auto ed è il regno incontrastato delle biciclette. Sorprende l’insolito silenzio che pervade le strade, rotto soltanto dai suoni della natura, e reso possibile dai mezzi pubblici elettrici e dalle piste ciclabili.

Oggi Friburgo è un modello di Green City, con l’obiettivo di diventare a emissioni zero nel 2050. Tutti sostengono la mobilità verde: il 79 per cento dei cittadini – secondo uno studio relativo al 2016 – utilizza un mezzo alternativo all’auto per muoversi. Simbolo di questa vocazione è il quartiere di Vauban, nato sui terreni di un’ex area militare francese. Ritmi rilassati, poche auto, giardini ovunque (anche sui tetti), parchi giochi, orti curati dai residenti. Soprattutto, case a basso consumo energetico costruite secondo i canoni della bioedilizia. Tra queste, spicca il cosiddetto Heliotrope, opera dell’architetto Rolf Disch, che ne ha fatto la sua residenza privata: un edificio cilindrico in vetro che ruota su un perno, seguendo il sole. “Grazie al sistema fotovoltaico e all’isolamento termico produce più energia di quella che consuma e riduce al minimo l’impatto ambientale”, spiega la guida Hans-Jörg Schwander. Ciò che piace di Vauban è altresì lo spirito di collaborazione tra gli abitanti che, per esempio, hanno ricavato appartamenti e servizi per la comunità ristrutturando palazzi della vecchia base militare. Uno di questi ospita il centro sociale Süden, cuore pulsante del quartiere, nonché sede del ristorante Süden tra i più popolari in città: ambiente informale, mobili rétro e ricette semplici che privilegiano ingredienti regionali, come gli spätzle al formaggio di montagna. Poco distante, il Green City Hotel declina i comfort contemporanei secondo criteri ecologici: grandi vetrate per sfruttare la luce del sole, biancheria in tessuti naturali. E a tavola? Prodotti bio a chilometro zero. A partire dal Münstermarkt, il coloratissimo mercato contadino in piazza Duomo aperto ogni giorno, tranne la domenica. Fornitori locali anche per Glaskiste, dove tutto, dal pane al caffè, è sfuso: si portano borse e contenitori da casa per evitare sprechi e imballaggi. Nei ristoranti si prediligono materie prime del territorio. Come da Kartoffelhaus, a due passi dal fiume Dreisam: qui a ingolosire sono le patate, proposte in un’infinità di varianti accanto a piatti a base di carne, pesce, verdure e formaggi. Il clima mite, il terreno argilloso e calcareo tipici di questa zona, il Baden-Württemberg, sono l’ideale per coltivare la vite. Lo sa bene Andreas Dilger che, nel quartiere residenziale del Wiehre, produce e imbottiglia vino in una minuscola cantina tra le austere ville ottocentesche. I suoi vigneti si trovano sulle colline a due chilometri da Friburgo: Cabernet, Riesling, Pinot e altre uve vengono raccolte a mano, all’alba, per evitare che i grappoli si surriscaldino. “Il successo di realtà come la nostra dipende dal fatto che la gente ama gustare un prodotto locale”, confida Dilger. Un pensiero condiviso da chi ha deciso di lanciarsi nell’apicoltura urbana. Gli alveari di Roland Kälble sono disseminati un po’ ovunque, tra giardini e spazi verdi del centro e della periferia. “Può sembrare strano – rassicura Kälble – ma in città le api hanno più occasioni per nutrirsi”.
A fine giornata, l’aperitivo è un rito irrinunciabile. Frequentatissima la terrazza del Greiffenegg, tra i castagni dello Schlossberg, la collina che domina Friburgo: si può salire a piedi o con la funicolare per gustare piatti della tradizione, birre e vini locali. In pochi minuti ci si trova nel cuore della Foresta Nera.

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