Archiviate le vacanze, ci si ritrova in casa qualche cianfrusaglia in più: i souvenir, comprati in prima persona in un momento di temporanea follia. O regalati da amici e parenti, con un pizzico di sadismo. C’è chi li colleziona e li mette in bella vista sul mobile in salotto. E chi – per imbarazzo – li chiude in un cassetto. Dai portachiavi ai monumenti in miniatura, dalle palle di vetro con la neve alle cartoline, dai grembiuli alle statuine. Non c’è limite al peggio. A partire da una torre di Pisa “hot” per arrivare alle palle di canguro dall’Australia. Coloratissimi e trash, fatti male e pieni di allusioni piccanti. Oppure con riferimenti a periodi storici non proprio degni di essere celebrati, come le varie dittature e regimi in giro per il mondo.
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