Spesso durante le cene con amici siamo portati a raccontare dei nostri viaggi oltre oceano, di mete esotiche, di posti raggiungibili dopo ore e ore di volo. Ed il discorso finisce, tra fautori e detrattori, sull’essere portati all’esterofilia. Questa volta invece, in lunghe telefonata, sui social e in animate chiacchieriate ho raccontato con entusiasmo e meraviglia il mio incontro con Pesaro.
Sono arrivata in una calda mattina di luglio per iniziare la dodicesima tappa del tour #marcheexpress che sta percorrendo questa splendida regione in lungo e in largo per permettere, a noi e a voi, di scoprirne segreti e angoli nascosti. Perché, oggi più che mai, tra atti folli del genere umano e drammatici disastri naturali, diventa importante, se non fondamentale, ricordarsi e vivere le bellezze della nostra Italia.
Ero già stata nelle Marche diverse volte, avevo visitato il Palazzo Ducale di Urbino, il porto di Ancona, la famosa rotonda di Senigallia e avevo percorso emozionata le strade che furono di Giacomo Leopardi. Ma di Pesaro ricordavo solo la stazione.
Ciò che mi ha accolta al di là dei binari e ciò che non immaginavo minimamente.
Pesaro è la città di Giacchino Rossini, al grande compositore è dedicato il teatro in pieno centro, il conservatorio, ed è visitabile la casa-museo,un’edificio di tre piani che custodisce materiali provenienti da diverse donazioni che aiutano a ricostruirne la vita, tra cui la famosa spinetta, e dove è possibile partecipare a serate gastronomiche, concerti ed iniziative musicali e culturali.
Adis Bacinovic, il local, che mi ha accompagnato in questa avventura, mi ha mostrato tutto il fermento artistico che si può respirare a Pesaro durante le sere d’estate: dai concerti sul lungo mare ai festival cinematografici, dalle rassegne di filosofia al palio dei bracieri che si svolge nella Rocca Costanza, dai sunset point alle vie che si riempiono di bancarelle.
E tra queste vie mi ha colpito particolarmente il vicolo Tebaldi, che è stato arricchito di botteghe di artisti locali e disseminato di gatti dipinti sulle pareti colorate delle case. Poco distante si trova piazza del Popolo, al cui centro sorge una bella fontana ottagonale ornata di cavalli marini e di tritoni, ed intono alla quale ruota il centro storico, piccolo e raccolto, della città.
A Rossini poi è dedicata una pizza, strana e deliziosa, arricchita con uovo sodo a fette e maionese. Pare fossero gli ingredienti amati dal musicista e diventati anche quelli, più desiderati, a qualsiasi ora del giorno, dalla colazione allo spuntino notturno, dai pesaresi, che vi abbinano il caffè e la birra indistintamente.
Il nostro giro è proseguito ai musei civici, dopo aver visto una parete cartonata di libri, proveniente dal set di uno spettacolo teatrale, tra gli angoli più instagrammabili della città, ci siamo immersi in pale d’altare, quadri del rinascimento ed una collezione di maioliche veramente superlativa.
Così sul far del tramonto, che per una strana conformazione della costa, avviene in acqua così come l’alba, siamo andati a scoprire il lungomare, dove si trova una delle metalliche sculture di Arnaldo Pomodoro, e poco distante è possibile fare piacevoli aperitivi a bordo piscina al Nautilus hotel, struttura ricettiva in legno tra le più alte d’Europa, o bere un Moloscow, un moscow mule arricchito di frutta fresca, nella piccola baia in cui è stato costruito il molo, Molocco, di Pesaro.
E se tutto questo girare per questa cittadina, una vera perla tra acque e colline, vi ha fatto venire fame, poco distante dalla Palla di Pomodoro e dalle villette liberty, come Villino Ruggeri, potete fermarvi a cena al “Polo” locale, tra i più storici, dove assaporare il gusto del pescato, proveniente dal mercato ittico locale, la pizza Rossini e altre preparazioni culinarie tra le più interessanti della zona e nel qualche colpisce l’attenzione al fatto che ogni piatto debba essere “bello e buono”.
Prima di lasciare Pesaro dovete vivere altre due esperienze; lasciatevi il tempo per il porto-canale dove attraccano i pescherecci e dove i pescatori organizzano banchi di vendita di ciò che la loro notte in barca ha prodotto, il concetto di km 0 non è mai stato così concreto e veritiero, e cercate anche tra le case colorate un piccolo cuore, lasciato da chissà chi e fotografato da più.
Infine sperimentate la bicipolitana ovvero una vera rete, come quella delle metropolitane delle grandi città dove i binari sono le piste e le carrozze le biciclette, che collega le diverse zone della città, permettendo uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress. Ci sono più di dieci linee della bicipolitana che toccano le zone del centro e i dintorni, tra cui la linea 2 che, affiancando la riviera Adriatica, conduce dritti fino a Fano.
Le Marche mi hanno poi regalato altre meraviglie perché oltre Pesaro il suo circondario, oltre la più nota Gradara, offre ai viaggiatori piccole mete tutte da scoprire.
Informazioni utili:
- Il biglietto per Casa Rossini, costa 10 € ma, attenzione, serve per visitare anche i Musei Civici di Palazzo Mosca e l’area archeologica di via dell’Abbondanza ed ha una settimana di validità dal giorno di emissione. È importante sapere che esiste solo questo biglietto cumulativo, non si può acquistare l’ingresso per un’attrazione soltanto.
- A Pesaro il sole ‘tramonta a Est’, nel mare. Un effetto legato alla particolare conformazione del territorio, e che si ripete da maggio a luglio, quando le giornate sono più lunghe. L’amministrazione comunale ne ha fatto tesoro e ha creato un percorso di 4 tappe tra i “Sunset Best View“; da Baia Flaminia a Casteldimezzo, dal Molocco al Tetto del Mondo. I turisti poi sono invitati a scattare foto e realizzare video, da postare in rete con gli hasthag #wepesaro e #bestview.
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via PESARO: un’inaspettata meraviglia delle Marche
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