Cosa fanno gli italiani in vacanza? Pensano alle prossime vacanze. O parlano sotto l’ombrellone di viaggi che faranno in futuro, magari in luoghi esotici, lontani…Così si spiega il successo di questa edizione speciale di Dove, dedicata ai 10 viaggi da fare una volta nella vita. E noi, puntuali come le grigliate di ferragosto, eccoci anche quest’anno in edicola con la nostra manciata di sogni realizzabili.
Alla domanda: “che cosa faresti almeno una volta nella vita?”, prima di fare il check in per l’Antartide c’è chi, come me, potrebbe avere desideri più modesti. Come, per esempio – almeno una volta – essere compresa al primo colpo dai figli e da Siri quando chiedo loro qualcosa. Ma non dispero: la natura e la tecnologia prima o poi verranno in aiuto. Però, una volta nella vita, non sarebbe male nemmeno svegliarsi senza sentirsi un’occhiaia con una donna intorno o ricordarsi al primo colpo il nome di quell’attore che recitava in quel film, ma dai, quello famoso che stava con quella bionda bellissima, hai presente? E qui, però, santo Google ormai salva sempre.
Ma se decolliamo verso sogni con la S maiuscola, allora sì che ci troviamo immersi nelle nuvole sopra l’oceano, perché viaggiare per molti di noi è il miglior investimento creativo. O, come scrive Marco D’Eramo verso la fine del saggio Il selfie del mondo: indagine sull’età del turismo (Feltrinelli, 2017), il divampare del turismo “non è la semplice ‘voglia di conoscere il mondo’, non è la mera ‘fame di mondo’, ma è l’inebriante sensazione – che per la prima volta la rivoluzione delle comunicazioni ha dato agli essere umani – di avere il ‘mondo a disposizione’”. Ma anche a portata di tutte le tasche grazie al mercato low cost. Il turismo, inoltre, afferma D’Eramo, può essere inserito nella categoria dell’automiglioramento (self-improvement) economico, corporeo, emotivo, intellettuale. “C’è qualcosa di commovente nella fiducia che andare a visitare una città, un monumento, un paese possa aprirti la mente, renderti migliore: si gioca anche su questo terreno l’inseguimento di classe da parte dei dominati che rincorrono i dominanti”.
Un approdo del bel saggio, che ha sorpreso anche l’autore, nel corso della sua approfondita ricerca storico-filosofica per far luce – da Hegel a Tripadvisor – sull’industria più importante (e più pesante) del secolo.
Come sanno bene i nostri lettori, qui non si tratta di mettere bandierine sul mappamondo, ma di seguirci in esperienze reali, umane. I nostri reporter hanno lavorato a lungo per incontrare gli insider a Melbourne o per farvi entrare in tutta sicurezza dalla porta più autentica dell’India, Varanasi, la città santa induista per eccellenza, consacrata al dio Shiva (a pag. 168). Dal Messico alla California, dall’Africa alla Thailandia, abbiamo parlato con le persone, macinato migliaia di chilometri per restituire pennellate e racconti di quei territori. Al Giappone abbiamo dedicato la copertina perché è un Paese particolarmente amato e cercato in questo momento. I turisti italiani nel 2016, secondo Japan National Tourism Organization, sono stati 119.300, con un balzo del 15,6 per cento rispetto all’anno precedente. Tra gli europei, gli italiani vantano un buon quarto posto dopo britannici (+13,2 per cento, a 292.500), francesi e tedeschi. È un viaggio nel silenzio e nella meditazione quello dell’isola di Kyushu, ma troverete anche indirizzi da non perdere a Tokyo e Kyoto. Ecco, dopo aver sfogliato queste pagine in spiaggia, iniziate a sognare a occhi aperti. E recitate il mantra: almeno una volta nella vita… Prima o poi, come per magia, ci troveremo a sorvolare l’oceano. Promesso.
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