Oxfordshire, il (vero) regno di Kate

La prima cosa da capire quando si viaggia nell’Oxfordshire è come si pronuncia. Se lo googlate, vi troverete ad ascoltare su YouTube una risposta che suona più o meno così: ocsforscier, pronunciata da una certa Emma, che nel sito emmasaying.com dal 2012 scandisce le parole più difficili del dizionario inglese. Ma geolocalizziamoci: siamo nel Sud dell’Inghilterra, a ovest di Londra (aeroporti ideali per atterrare Heathrow o Gatwick con British Air­ways ed easyJet), nelle Cotswolds, le colline che comprendono la contea dell’Oxfordshire (ma anche quelle del Gloucestershire e del Somerset, per citarne alcune), meta di vacanza resa famosa dell’ex primo ministro David Cameron. Appena usciti dall’autostrada, ci si trova in quei luoghi verdi così british che abbiamo visto nella versione cinematografica di fiabe come The Wind in the Willows (Il vento tra i salici), un classico della letteratura inglese per bambini di Kenneth Grahame dell’inizio del 1900. E in effetti manca solo che arrivi Vanessa Redgrave, che nel film in buona parte cartone animato recita un cameo, per completare il sogno.

I villaggi sono in pietra calcarea autoctona, case basse, tanto verde spettinato con armonia e irrequietezza romantica come nei quadri di John Constable. A Bampton si torna nelle scene della serie Tv cult Downton Abbey perché vi hanno girato gli esterni, in particolare potete riconoscere la chiesa di St Mary’s e la biblioteca del villaggio, che nella fiction è l’ingresso dell’ospedale. Da non perdere un passaggio a Woodstock, il villaggio che ospita la Oxford School of Drama, una delle scuole di teatro più prestigiose del Regno Unito. Per una parentesi alcolica, visitate l’hotel con ristorante The Feathers, verso le cinque del pomeriggio: il tè viene «rinforzato» con cocktail a base di gin scelto tra le 400 varietà disponibili al bar.

A pochi minuti d’auto, il Blenheim Palace è una delle dimore storiche più famose d’Inghilterra e risale all’inizio del 1700. Riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ha dato i natali al primo ministro Winston Churchill e vi sono state girate alcune scene di Spectre, l’ultimo James Bond diretto da Sam Mendes (che all’epoca abitava nel Somerset, poco lontano, dove aveva vissuto anche con l’ex moglie Kate Winslet).

Del resto, l’Oxfordshire è una meta ad alto tasso di celeb. Basta fare check-in al Soho Farmhouse vicino a Chipping Norton (detta Chippy) per rendersene conto. A cominciare dall’autista che sembra uscito dall’inserto speciale di Vanity Fair America dedicato agli scapoli da sposare: mentre ti accompagna in uno dei cottage persi nei 40 ettari di terreno a bordo di vecchi furgoni da lattaio, ti svela con nonchalance che a cena potresti incontrare i Beckham perché sono members e hanno una casa con nove stanze da letto proprio oltre quel cancello. Ma anche George Clooney, Kate (Moss) e «l’altra Kate», la duchessa di Cambridge, e il principe Harry sono habitué della zona.

Altre superstar da queste parti: il giardinaggio e la buona cucina, a dispetto della fama del cibo inglese. Interessanti le lezioni per coltivare delle insalate come quelle dell’orto dell’hotel con la celebrity gardener Anna Greenland, un nome un destino. E da non perdere le curry night, in cui si mangia da piatti condivisi nel cortile della fattoria (la doppia da 350 euro). Deliziosa anche l’esperienza da Raymond Blanc, lo chef di Besançon (in Inghilterra dal 1972) due stelle Michelin del Belmond Le Manoir aux Quat’Saisons, Relais & Châteaux a Great Milton. È una cucina inglese con sfumatura francese, dove le 90 varietà di verdure e le oltre 70 erbe aromatiche dell’orto, con una cantina di 1.000 etichette, realizzano la perfezione sul palato (la doppia da 645 euro).

 

 


I RISTORANTI
Le Manoir aux Quat’Saisons (Church road, Great Milton, Oxford OX44 7PD, relaischateaux.com).
The Main Barn (1 Tracey Farm Cottages, Great Tew, Chipping Norton OX7 4JS, sohofarmhouse.com).


LE RICETTE

Agnolotti alla ricotta (adattamento)
(del ristorante Le Manoir aux Quat’Saisons)

Ingredienti per 4 persone
: 600 g di agnolotti alla ricotta
(da comprare da un bravo pastaio), 60 g di foglie di spinaci, 6 carciofi nani, 50 g di fave fresche, 8 pomodorini cherry, 8 olive kalamata (greche), 4 fiori di zucchina, 2 limoni, 30 g di Parmigiano invecchiato 48 mesi, qualche fogliolina di basilico nano, olio extravergine d’oliva, pepe nero e sale.

Preparazione (20 minuti): mettete a bollire una pentola d’acqua e una volta salata, lessate gli agnolotti per cinque minuti. Intanto spadellate gli spinaci con una goccia d’olio e sbianchite le fave in acqua bollente cuocendole per due minuti insieme ai pomodorini e ai fiori di zucchina (solo un minuto), poi immergete in acqua gelata. Pulite i carciofi e tenete i cuori a marinare nel succo dei due limoni. Componete il piatto con gli spinaci, le fave e i carciofi, i pomodorini tagliati in due, qualche fogliolina di basilico nano, i fiori di zucchina, le olive a pezzetti, i fiocchi di Parmigiano, un giro di olio extravergine d’oliva e una macinata di pepe, servite.

I tre curry (adattamento)
(del ristorante The Main Barn)

Ingredienti per 4 persone: 500 g di pesce bianco, 2 pomodori, 200 g di latte di cocco, 2 cipolle, 2 spicchi d’aglio, un pezzetto di peperoncino fresco, 1 lime, curcuma, foglie di curry, cumino nero (detto anche semi di Nigella), 40 g di zenzero, olio di semi di arachidi, semi di senape, un mazzetto di coriandolo, pepe nero.

Preparazione (40 minuti): marinate il pesce nella curcuma per mezz’ora, poi cuocetelo nell’olio di arachidi in una padella ben calda. Lasciatelo leggermente umido e tenetelo da parte. In una padella, saltate le cipolle sminuzzate e l’aglio schiacciato, lo zenzero tagliato a fettine, i pomodori e i semi di senape. Aggiungete il succo del lime, le foglie di curry, il latte di cocco e ancora il pesce e il peperoncino. Lasciate insaporire per qualche minuto, togliete dal fuoco, pepate e servite con qualche seme di cumino e il coriandolo. Potete ripetere lo stesso processo con il pollo a pezzetti e la verdura.

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