I parchi più belli del Sud America (seconda puntata): le lagune colorate, Bolivia

Se sei animato da spirito di avventura, un pizzico di incoscienza e tanta voglia di scoperta, le lagune boliviane fanno al caso tuo. Sono questi gli ingredienti indispensabili per intraprendere il viaggio dal deserto di Atacama nel nord del Cile fino alle lagune colorate boliviane nel sud della Bolivia, il secondo dei nostri viaggi alla scoperta dei parchi più sensazionali del Sud America.

Per visitare le lagune, all’interno della Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa anche una giornata sarebbe sufficiente, ma attenzione: considerati i repentini sbalzi di altitudine, si consiglia di rimanere almeno due giorni nel parco. Chi ha voglia di avventurarsi fino a qui, avrà la sensazione di aver cambiato pianeta; non di aver preso un normale mezzo di trasporto, ma un astronave: una navicella spaziale che ti dà accesso ad un mondo parallelo, inaccessibile all’uomo, quasi ostile- per le basse temperature. Si è catapultati fino ai 5000 metri di altezza e si assiste ad un paesaggio naturale talmente essenziale da sembrare inverosimile: forse sarebbe più facile dipingerlo che descriverlo, i colori sono più immediati delle parole. Tutti i sensi vengono messi alla prova, ma ne vale la pena: avrete per sempre la netta sensazione di aver visitato un altro pianeta.

PERCHE’ ANDARCI
Si sceglie questa meta perché si è ancora affamati di paesaggi ‘soprannaturali’, dopo aver visitato il deserto di Atacama; Perché la voglia di avventurasi in altri luoghi proibitivi per l’uomo è adrenalinica; Perché il desiderio di esplorazione è un istinto naturale in ciascun essere umano. Le sere trascorse al Tarrantai Lodge (inserire link)- situato a San Pedro di Atacama- sono accompagnate dalla stessa martellante idea: puntare alla Bolivia e continuare a scoprire mondi diversi. Nelle lagune colorate boliviane il paesaggio si rivela molto eterogeneo: vulcani spenti; geyser; laghi termali; collinette sulle cui pente sembra esserci una spolverata di zucchero a velo; il blu intenso del cielo; le rosse rocce; il bianco del sale; ciuffetti di erba giallo acceso; distese di migliaia e migliaia di fenicotteri; una molteplicità di fauna che è facile avvistare anche dalla jeep: lama, alpaca e vigogne, ma anche volpi del deserto ed – come già citato- eleganti fenicotteri nelle zone lagunari. Continue allucinazioni accompagnano dolcemente il viaggio, come compagni di avventura curiosi ma non fastidiosi. L’aria è secca e povera di ossigeno, il freddo è pungente, il vento spesso è implacabile. Qualunque attività, anche scattare una foto, risulta faticosa perché il cervello ha bisogno di ossigeno. Il corpo deve abituarsi gradualmente alla nuova realtà, ma ne vale decisamente la pena.

COSA NON PERDERE
Laguna rossa La prima meta è la laguna rossa situata a 4.300 metri di altezza. La sua colorazione è di un rosso intenso causato dalla presenza di milioni di micro organismi nell’acqua, cibo prediletto dei fenicotteri rosa che abitano questo luogo. La jeep si ferma a pochi centinai di metri dalla laguna, a piedi si può raggiungere un punto panoramico da dove si può ammirare tutta la sua beltà: i colori passano dal rosso intenso al blu del cielo passando per il giallo paglierino della vegetazione circostante.

La laguna verde Dopo una breve pausa contemplativa e aver mangiato uno sneak, si riprende la jeep e si punta la laguna verde. Lo sherpa spiega che l’incredibile colorazione è dovuta alla presenza nel lago di piombo, zolfo, carbonato di calcio e arsenico. Qui il vento tira sempre forte, tanto da aver smussato la maggior parte delle pietre circostanti e rende le acque del lago quasi sempre un po’ increspate. Una spuma bianca tutta intorno alla laguna fa da cornice. Dietro la laguna- come in un perfetto quadro di autore- si innalza il vulcano Licancabur.

Laguna bianca Ultima ma non in ordine dei bellezza, la laguna Blanca: così chiamata per l’elevata concentrazione di sali minerali, che dipinge l’acqua di bianco. Il lago è inoltre parzialmente ricoperto da una lastra di ghiaccio: a questa altitudine la temperatura notturna scende di parecchi gradi sotto lo zero. E’ indispensabile munirsi di indumenti caldi, a cipolla. Tutte le lagune stimolano nel visitatore la voglia irrefrenabile di contemplazione e una totale ammirazione.

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COME CI SI VA
Dal deserto di Atacama nel nord del Cile, si affitta una jeep e si oltrepassata il confine con la Bolivia. In un paio di ore si arriva alla frontiera. Un freddo glaciale aspetta il visitatore, ci troviamo già a 4 mila metri di altezza, a fine giornata si toccheranno i 5 mila metri di altitudine. Visitare la Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa in giornata è proibitivo, meglio rimanere almeno due notti. Una volta oltrepassata la frontiera si fa il visto e si incontra lo sherpa boliviano. Optare per un tour privato permette di fermarsi quando uno desidera: per fare foto, ammirare il paesaggio o semplicemente rilassarsi un po’ i muscoli dopo ore di tragitto tortuoso. Visitare le lagune senza guida, si può fare, ma non è consigliabile. I tragitti non sono tracciati sulle mappe e perdersi sarebbe molto semplice. Una curiosità, durante il tragitto in jeep, lo sherpa boliviano offre il mate alla coca: bevanda, non trattata, fatta con le foglie di coca che serve a diminuire gli effetti dell’ altitudine come il mal di testa o la stanchezza cronica. Questi malesseri si presentano subito e saperli governare aiuta per godersi al meglio la nuova, indimenticabile, esperienza.

Si può visitare la Reserva Nacional de Fauna Andina Eduardo Avaroa in un viaggio in Bolivia, oppure direttamente dal deserto di Atacama nel nord del Cile. Ad Atacama la maggior parte dei lodge vendono l’escursione alle lagune in giornata (per esempio il Terrantai, dove abbiamo alloggito noi), ma nella via centrale del paese sono molte le agenzia che hanno diverti tipi di tour. Per esempio il piccolo tour operator Salar Andino (Calle Caracoles, 362-F, San Pedro de Atacama, tel. +56 9 8221 6017, salarandino.com) vende tour di 3 notti/4 giorni per visitare i luoghi più suggestivi di Cile e Altipiano boliviano (lagune incluse). Un viaggio alle lagune in giornata rischia di essere faticoso (siamo pur sempre a 4mila metri e si toccheranno i 5mila), ma se avete poco tempo, optate allora per un tour privato che comprende tutti gli spostamenti in jeep, guide dedicate e pranzo al sacco in rifugio a metà giornata (costa circa 400 €). Optare per un tour privato permette di fermarsi quando si vuole: per fare foto, ammirare il paesaggio o semplicemente rilassare un po’ i muscoli dopo ore di tragitto tortuoso. Visitare le lagune senza guida, si può fare, ma non è consigliabile: i tragitti non sono tracciati sulle mappe e perdersi sarebbe molto semplice. Una curiosità, durante il tragitto in jeep, lo sherpa boliviano (guida e autista) offre il mate alla coca: bevanda, non trattata, fatta con le foglie di coca che serve ad alleviare gli effetti dell’ altitudine come il mal di testa o la stanchezza cronica.

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